Nemmeno sulle ultime 18 buche Jordan Spieth ha alzato il piede dall’acceleratore. Nella prima gara del 2016 sul PGA Tour, che si è disputata al Plantation di Kapalua, con lo Hyundai Tournament of Champions, il 22enne di Dallas (-24, 66 64 65 67) chiude addirittura 30 sotto il par, con una media a giro di 65,5 su un percorso par 73! Solo due bogey sul suo score di quattro giornate, costellate da birdie a raffica e da un paio di esaltanti eagle, uno dei quali ha sfiorato l’albatross per pochi centimetri. Pur non essendo lunghissimo (283,8 yarde la sua media del drive contro i 287,7 della media del Tour, per lui il 140° posto in questa classifica) e neppure particolarmente preciso (solo 161° per fairway presi con il drive e 108° per i green in regulation), Spieth sta mettendo in mostra sempre più gioco corto e putting solidissimi.

Allo Hyundai hawaiiano, il field era di primissima qualità. Fra i primi dieci del mondo mancavano solo McIlroy, Stenson e Rose, con Furyk ai box per problemi con il polso sinistro. “Wonder Boy” Spieth ha annichilito tutti gli avversari, lasciando il secondo, Patrick Reed (-22), a ben 8 colpi di distacco. In classifica seguono poi Snedeker e Koepka (-21), Rickie Fowler (-20) e il terzetto composto da Malnati, Harrington e dall’argentino Gomez (-17). Più staccati (-15) altri pezzi da 90 come Jason Day, Bubba Watson e Dustin Johnson.

Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un grande 2016 per Jordan Spieth, che nella classifica mondiale ora stacca in maniera netta Jason Day, che adesso è quasi a un punto e mezzo di distanza. A questo proposito, unica modifica di rilievo fra i primi 10 il sorpasso di Fowler, che ora è quinto, ai danni di Henrik Stenson.

Il montepremi era di 5.900.000 dollari con prima moneta di 1.180.000 dollari. Prossima gara il Sony Open di Honolulu (Hawaii), che inizia giovedì 14.

TERZO GIRO – Marcia inarrestabile quella di Jordan Spieth. Sul Plantation di Kapalua, nello Hyundai Tournament of Champions, il 22enne di Dallas (-24, 66 64 65) allunga ancora di un colpo sugli avversari (5 quelli vantaggio) e viaggia a ritmo di record. Resistono un fantastico Brooks Koepka (-19, superlativo -10 sul giro) e Patrick Reed, che lo tallona a una lunghezza (-18, 65 69 67). Gli altri inseguono staccati, da -15 in su. Domani ultimo flight per Spieth e Koepka con tee time alle 13,01 (00,01 di lunedì in Italia).

Il montepremi è di 5.900.000 dollari con prima moneta di 1.180.000 dollari.

SECONDO GIRO – Inizio di 2016 da incorniciare per Jordan Spieth. Il numero 1 del World Ranking dà lezione di golf alle Hawaii, sul Plantation di Kapalua, nello Hyundai Tournament of Champions. Spieth (-16, 66 64) firma nei suoi due primi giri 14 birdie, un eagle e nessun bogey, per un -16 da record che lascia i secondi (Kevin Kisner, Patrick Reed e il sorprendente argentino Fabian Gomez) a quattro colpi. A cinque l’australiano Danny Lee, a sei il suo connazionale Steven Bowditch e Rickie Fowler, a sette Bubba Watson, Brooks Koepka e Peter Malnati.

In ritardo rispetto ai migliori Dustin Johnson (15°, -6), Jason Day (21°, -3) e Zach Johnson (26°, -2). Essendo una gara per soli 32 giocatori, non ci sarà taglio prima del terzo giro, che vedrà Spieth scendere in campo con Kisner alle 11 locali, le nostre 22 di sabato 9 gennaio.

PRIMO GIRO

Jordan Spieth ha aperto le ostilità nel 2016 con un 7 sotto par che promette fuochi d’artificio in questa stagione per il numero 1 delle classifiche mondiali. Ma meglio di lui ha fatto il suo compagno di gioco, Patrick Reed, che ha chiuso a -8 grazie a uno splendido eagle sulla buca finale.

Sono in 32 in gara nello Hyundai Tournament of Champions che si svolge al Plantation Course di  Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui, ed è riservato ai vincitori della scorsa stagione. L’ultimo team in partenza, formato da Spieth e Reed, come abbiamo detto ha subito dato spettacolo e oggi i due si ritroveranno ancora insieme per continuare il duello. In un torneo qualunque sarebbe stato normale, visto che parliamo del secondo giro, ma lo Hyundai ha un regolamento particolare. Sulle seconde 18 buche, infatti, i giocatori partono già in base alla classifica, come se in realtà si trattasse della terza giornata.

In classifica, a seguire Brandt Snedeker, J.B. Holmes e l’australiano Danny Lee (-6), che precedono l’argentino Fabian Gomez (-5) e un quintetto a -4, formato da Koepka, Kisner, Bubba Watson, Fowler e dall’altro australiano Bowditch. Con un colpo di ritardo (-3) troviamo poi l’aussie numero 1, Jason Day.

Nelle parti basse della classifica provvisoria Dustin Johnson (par), Graeme McDowell e Zach Johnson (+2). Il montepremi è di 5.900.000 dollari con prima moneta di 1.180.000 dollari.

PROLOGO

Scatta con il classico Hyundai Tournament of Champions (7-10 gennaio) il PGA Tour 2016. Il torneo, che si svolge al Plantation Course di  Kapalua, nell’isola hawaiana di Maui, è riservato ai vincitori della scorsa stagione.

Alla partenza saranno in 32, compresi Jordan Spieth e l’australiano Jason Day, rispettivamente numero uno e numero due mondiali. E’ probabile che ripropongano l’altalena che ha caratterizzato l’ultima parte del 2015 in cui i due si sono alternati sul trono del world ranking a più riprese. Nell’ultimo mese, dove non si è giocato, Spieth è riuscito a guadagnane comunque qualcosa sul rivale, grazie ai meccanismi che regolano la graduatoria, e ora il suo margine è di 57 centesimi di punto che possono svanire con una vittoria del suo antagonista.

Nel field anche Bubba Watson (numero 4 al mondo), Rickie Fowler (6), Patrick Reed, che difende il titolo (10), Dustin Johnson (7), Zach Johnson, Brandt Snedeker, Jimmy Walker, il nordirlandese Graeme McDowell e l’irlandese Padraig Harrington. In altre parole, un field di eccellente livello.

Il montepremi è di 5.900.000 dollari con prima moneta di 1.180.000 dollari.

Non è invece al via il numero nove del World Rankings, Jim Furyk. La sua ultima apparizione in campo risale al 27 di settembre, quando abbandonò il BMW Championship per problemi al polso sinistro. Problemi che non si sono ancora risolti alla perfezione, anche se Furyk ha ripreso ad allenarsi ai primi di dicembre. Il suo rientro è rimandato di qualche settimana.