Dal 18 di luglio a oggi, quattro campioni si sono succeduti sul trono del World Ranking. Al rientro dal lockdown, al primo posto della classifica mondiale abbiamo ritrovato Rory McIlroy, che però la settimana dopo ha ceduto lo scettro a Jon Rahm. Lo spagnolo, per la prima volta sul gradino più alto del podio, non ci era rimasto però che due settimane. A scalzarlo dal vertice ci ha pensato Justin Thomas, che ha sua volta non ha resistito che nello spazio dall’1 all’8 agosto.

A quel punto è tornato alla carica Jon Rahm, re dal 9 al 22, superato a sua volta il 23 da Dustin Johnson. Un vero e proprio valzer per la corona di numero uno mondiale, che indica chiaramente come le gerarchie ai vertici siano sempre molto incerte. Niente di male, anzi, perché questa altalena regala incertezza e interesse in un momento davvero non facile per tutto lo sport mondiale. Ma è inevitabile che si possa restare un po’ stupiti pensando ai tempi in cui la Tigre era l’indiscusso numero uno.

Woods è rimasto in cima alla scala dei valori per un totale di ben 683 settimane (oltre 13 anni!), di cui 281 consecutive. E arriviamo al paradosso per cui, in mezzo a questo impero, un fuoriclasse assoluto (44 vittorie sul Tour, con cinque major, tre WGC e un The Players) come Phil Mickelson non sia mai riuscito a salire al primo posto del World Ranking.

Seguono Tiger nella classifica di tutti i tempi Greg Norman (331 settimane), Rory McIlroy (106), Nick Faldo (97), Dustin Johnson (92), Seve Ballesteros (61) e Luke Donald (56), primo in classifica a non aver mai vinto un major. A livello di nazione, dominio assoluto degli Stati Uniti, che alla fine del 1991 avevano addirittura 60 giocatori fra i primi 100 del World Ranking. Da quel momento, le cose sono però poco alla volta cambiate e al 31 dicembre 2019 gli statunitensi erano “solo” 39 su 100. Segno tangibile dell’allargamento mondiale del golf ad alto livello.

Ma torniamo a oggi. Prima che si concluda il BMW Championship, seconda prova di finale della FedEx Cup, i quattro già citati fuoriclasse si ritrovano gomito a gomito. Fra il primo, Johnson, e il quarto in classifica, McIlroy, solo poco più di un punto di distacco. Evidente quindi che i sorpassi a ripetizione possono non essere conclusi. Se DJ dovesse confermare il primo posto nel BMW che detiene dopo la terza giornata, allargherebbe molto il divario fra lui e gli altri tre. Ma Jon Rahm (miglior terzo giro) e McIlroy sono appena dietro e potrebbero risalire ancora. Indietro Justin Thomas, che comunque è ai vertici della FedEx.

In altre parole, ci saranno ancora tutti e quattro la prossima settimana, in ottima posizione per il gran finale di stagione. E dopo il Tour Championship di Atlanta, probabilmente ne sapremo di più sulla caccia al titolo di Mr. Number One.