Nelly Korda e Scottie Scheffler: storie parallele di due ragazzi che con le loro straordinarie imprese sono entrati con merito tra i grandi del nostro sport.

Ci sono due storie che negli ultimi mesi viaggiano quasi magicamente parallele, due storie che vale la pena raccontare ma, soprattutto, celebrare.

Numeri uno a confronto: Nelly e Scottie

Sono quelle di Scottie Scheffler e di Nelly Korda, due ventenni dal volto pulito e dallo swing micidiale che, a suon di vittorie, stanno polverizzando, record su record, il golf professionistico maschile e femminile.

Si sa che nello sport fare paragoni è un po’ come entrare in un vero e proprio campo minato. Maradona o Pelè, Federer o Djokovic, Micheal Jordan o Shaquille O’Neal?

Chi è stato il più forte di sempre è l’eterna domanda senza risposta al centro di mille dibattiti. E il golf ovviamente non è da meno.

La storia del nostro sport, nelle sue diverse epoche, ha spesso e volentieri messo di fronte grandi campioni nello stesso spazio temporale, dando vita a dualismi che hanno infiammato i fan di mezzo mondo e riempito centinaia di pagine di giornali specializzati e non.

Quello che però questi due ragazzi stanno facendo da un po’ di tempo a questa parte assomiglia sempre più a qualcosa di assolutamente straordinario.

Nelly Korda inarrestabile

Partiamo da Nelly Korda. Figlia d’arte di Petr, grande campione di tennis degli anni ‘90 vincitore nel 1998 dell’Australian Open, come la sorella Jessica ha trovato nel golf la sua dimensione naturale.

Il dna di famiglia e un talento innato hanno fatto il resto.

Classe 1998, passa pro nel 2016 dopo una brillante carriera amateur. Nel 2018 conquista il suo primo titolo sul LPGA Tour e da lì inizia la sua rapida scalata sino all’anno di grazia, il 2021, in cui ottiene quattro successi tra cui il primo major (KPMG Women’s PGA Championship), la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo e sale sul trono del World Ranking.

Papà Petr, che di tornei in carriera ne vinse dieci, si fermò al secondo posto nel 1998.

Entra nella storia del golf femminile statunitense superando Stacy Lewis con 29 settimane consecutive al numero uno del ranking mondiale. 

Ed eccoci al suo di dualismo, quello con la neozelandese Lydia Ko, una che la storia l’ha scritta a soli 17 anni, diventando la più giovane di sempre tra donne e uomini a salire sul tetto del World Ranking nel golf professionistico.

È lei a strapparle la corona, che poi Nelly si riprende nell’aprile del 2023, poco prima di annunciare un break dalle competizioni per problemi alla schiena.

Ma è questo 2024 l’anno del suo vero capolavoro: cinque vittorie consecutive (con un major), una straordinaria cavalcata solitaria da gennaio ad aprile che la mette alla pari delle più grandi di sempre.

Solo Annika Sörenstam (2004–2005) e Nancy Lopez (1978) erano riuscite in un’impresa simile.

Il dominio assoluto di Scottie Scheffler

Solo un putt di poco più di un metro ha negato lo stesso filotto di Nelly anche a Scottie Scheffler, che da marzo ha fatto letteralmente il vuoto, portandosi a casa Palmer Invitational, Players, Masters e RBC Heritage.

Per la cronaca l’ultimo a riuscirci si chiama Tiger Woods (2007-2008).

Come Nelly anche Scottie davanti alle telecamere non brilla certamente per bucare lo schermo. Ma a parlare, come per Nelly, bastano e avanzano gli spaventosi numeri: da agosto dello scorso anno non firma un giro sopra par.

In cinque gare ha messo insieme qualcosa come oltre 16 milioni di dollari: per rendere meglio il concetto, ogni volta che ha tirato un colpo si è messo in tasca 12mila dollari… 

La concorrenza annaspa, e il suo swing, forse poco ortodosso per i puristi, è già diventato un’icona. Lui resta il ragazzo di sempre, quello della porta accanto, affabile, puro, semplice, tutto casa e famiglia, come del resto Nelly.

Una coppia di fenomeni veri. In fondo è sempre e solo il campo ad avere l’ultima parola.