Prima di iniziare la mia avventura da commentatore televisivo a Sky, ora per GOLFTV, non avrei mai pensato alla quantità di notizie necessarie alla copertura di una telecronaca di golf la cui durata media è di gran lunga maggiore rispetto a quella di altri sport.

E allora muovendosi fra una classifica, un laghetto con anatre o una “beauty” (termine tecnico che indica un’immagine fissa o un breve contributo video di estrema bellezza scenica) viene ormai naturale e quasi immediato accedere ai ‘cassetti della memoria’ e narrare una storia, qualche curiosità o semplicemente un aneddoto.

Capita anche però che talvolta la storia meriti più attenzione, rispetto, o solo più tempo per essere raccontata e allora quale miglior posto di questo a tal scopo?

Si chiama “FUORI ONDA” e segna l’inizio della mia collaborazione con questa testata storica ora ancora più amica di GOLFTV dove andrà in scena il The Players Championship.

Solo @ The Players!

Moltissimi appassionati di golf conoscono il TPC di Sawgrass, dove ogni anno si gioca il Players Championship per i suoi fairway stretti, i green veloci e la famosa buca 17, “The Island Green”, con uno dei colpi più spettacolari e carichi di tensione del PGA Tour.

Tuttavia, nonostante lo status iconico dell’evento, il campo e il suo torneo più rappresentativo, nascondono diverse curiosità per i fan. Di seguito, le più eclatanti.

170 ettari per un dollaro!

Avete capito bene: il terreno che ora comprende lo Stadium Course del TPC di Sawgrass, sede del Players dal 1982, è stato acquistato per un dollaro nel 1978 dall’allora commissario del PGA Tour Deane Beaman. Era una zona totalmente inospitale piena di vegetazione selvatica, serpenti e ragni velenosi che è stata completamente bonificata.

Greenkeeper a quattro zampe

Durante la costruzione del campo, l’architetto Pete Dye ha sfruttato una fonte insolita di lavoro gratuito: le capre. È stato lo staff della manutenzione ad aver guidato le capre intorno alla proprietà, permettendo loro di sgranocchiare erbacce, erba e sottobosco mentre passeggiavano. Nel giro di otto mesi le avrebbero pulito l’80% del campo. Tuttavia, le capre, al contrario delle attrezzature meccaniche, presentavano alcune complicazioni…

L’isola delle capre

Le capre spesso calpestavano le loro recinzioni e dormivano di fronte alla clubhouse lasciando tappeti di escrementi da ripulire ogni mattina prima dell’apertura del campo. “Un forte odore di zoo”, ricorda Pete Davison, che è stato assunto come primo dirigente del club. Le capre si arrampicavano anche sul tetto della clubhouse, litigavano con gli alligatori in uno stagno vicino e vagavano nella sala grill dopo essere scivolate attraverso la porta della clubhouse, con stupore dei commensali.

La buca più difficile?

La 17 dello Stadium Course è circondata dall’acqua su una piccola isola, con una stretta passerella che la collega al resto del campo. Fu un’idea della moglie di Pete Dye, Alice.

Più di 100.000 palle vengono spedite in acqua su questa buca ogni anno, di cui 50 solo nel primo giro del 2007 del Players.

Prendi il posto!

L’area sopraelevata intorno al green della 18 è conosciuta come ‘The Bluff’, dove le sedie pieghevoli sono fornite gratuitamente. Se sei seduto su una di queste quando l’ultimo putt cade alla fine della giornata puoi portare la tua sedia a casa gratuitamente.

Stadio

E a proposito di posti a sedere: lo Stadium Course è stato il primo a introdurre gradinate in erba simili a quelle “ “da stadio”, offrendo a un gran numero di spettatori una buona visione dell’azione senza doversi alzare, allungare il collo in punta di piedi o incunearsi nella folla per poter sbirciare qualcosa. L’idea venne all’allora commissario Deane Beaman, che era alto 1 metro e 65…