Siamo all’ultimo atto del Dubai Desert Classic, il secondo appuntamento del neonato DP World Tour e secondo evento delle Rolex Series.

Al termine del moving day Justin Harding, con un parziale di 71 (-1) su un totale di 204 (-12) colpi, dopo il resta al comando.

Il sudafricano andrà a caccia del suo terzo titolo sul massimo circuito europeo ma per farlo dovrà primeggiare su nomi che, in questi ultimi anni, hanno scritto pagine e pagine del golf mondiale.

E il nome che spicca tra i diretti inseguitori è quello di Rory McIlroy. Il nordirlandese, che questo torneo lo vinse nel 2015, è al secondo posto con 206 (-10). Con un gioco solido come non si vedeva da tempo e una serenità ritrovata Rory non è intenzionato ad accontenterai. Domani, all’Emirates Golf Club, sarà da tifare Funo all’ultimo colpo.

In 3/a posizione con 207 (-9) troviamo l’inglese Tommy Fleetwood e il sudafricano Erik Van Rooyen.

Bagarre al quinto posto (208, -8) condiviso da sei giocatori, tra questi anche i britannici Paul Casey (campione uscente), Tyrrell Hatton e Richard Bland.

Perdono terreno i tre italiani rimasti in gara. Andrea Pavan (reduce dal 25/o posto all’Abu Dhabi HSBC Championship) e il torinese Edoardo Molinari, entrambi 23/i con 213 (-3). Mentre il bresciano Nino Bertasio è 45/o con 216 (par).

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