Con ancora negli occhi e nel cuore la gioia liberatoria di Jon Rahm dopo aver imbucato l’ultimo putt alla 18 di Augusta che gli ha regalato la sua prima Giacca Verde, il golf professionistico maschile si appresta a vivere a maggio il secondo grande appuntamento stagionale targato major, il PGA Championship.

Si torna su un campo storico dell’East Coast, Oak Hill, a Rochester, alle porte di New York City, nato nel 1901 e sede in passato di prestigiosi tornei tra cui ben tre edizioni dello U.S. Open (1956, 1968 e 1989) e altrettante del PGA Championship (1980, 2003 e 2013).

Per il Wanamaker Trophy, la celebre coppa riservata al vincitore, sarà quindi la quarta volta sugli spettacolari fairway dell’East Course, capolavoro golfistico disegnato da Donald Ross a inizio del XX secolo e poi rivisitato più volte negli anni da architetti di fama mondiale, Robert Trent Jones negli anni ‘60, Tom Fazio tra gli anni 90 e 2000 e infine Andrew Green nel 2019.

L’87° Masters ha riportato il 29enne di Barrika in cima al World Ranking e lo ha fatto in una giornata storica per il golf non solo spagnolo ma europeo. Rahm ha indossato la sua prima Giacca Verde proprio il 9 aprile, giorno del compleanno del compianto Severiano Ballesteros, che quest’anno avrebbe celebrato 66 anni. Un destino magico che ha unito Rahm a Garcia, anche lui vincitore ad Augusta lo stesso giorno di sei anni fa. In terra americana nessun paese europeo può vantare tante vittorie quante la Spagna ad Augusta, ben sei. Alle due di Ballesteros (1980 e 1983) si sono aggiunte quelle di José María Olazábal (1994 e 1999) e il successo di Sergio Garcia nel 2017, ultimo iberico in ordine di tempo prima di Rahm a indossare la Giacca Verde.

Nell’anno della Ryder Cup al Marco Simone, l’Europa golfistica ha dato un forte segnale al team americano in vista della biennale sfida tra i due mondi golfistici e lo ha fatto su uno dei suoi percorsi più iconici, l’Augusta National. 

A distanza di poco più di un mese dalla vittoria ad Augusta e con lo scettro di numero 1 del mondo di nuovo nelle sue mani, Rahm scenderà in campo da favorito d’obbligo anche a Oak Hill, campo che in passato ha anche ospitato una storica edizione proprio della Ryder Cup, quella del 1995.

Storica perché fu quella la seconda volta che il team europeo riuscì a sconfiggere gli americani a casa loro dal 1979, anno in cui la sfida fu allargata anche ai giocatori del Vecchio Continente e non più solo a quelli di Gran Bretagna e Irlanda.

Storica perché proprio sui fairway di Oak Hill il grande Seve Ballesteros, allora 38enne, giocò la sua ottava e ultima Ryder Cup portando un solo punto alla causa ma contribuendo con il suo innato carisma a motivare la squadra europea al punto tale da ottenere una clamorosa vittoria in rimonta per una sola lunghezza (14.5 a 13.5).

Sarà proprio la sfida contro il suo mito, uno dei punti chiave di questa 105esima edizione del PGA Championship. L’unico europeo continentale a riuscire a sollevare il Wanamaker Trophy fu il tedesco Martin Kaymer nel 2010, quando sconfisse solo al playoff Bubba Watson a Whistling Straits, altro campo teatro di Ryder Cup nel 2021.

Si torna sui rinnovati fairway di Oak Hill a distanza di dieci anni dal successo di Jason Dufner, l’unico in carriera dell’americano in un major. Da allora solo due ‘non statunitensi’ hanno vinto il PGA Championship: Rory McIlroy nel 2014 a Valhalla, e Jason Day nel 2015 ancora a Whistling Straits. Da quell’anno il dominio a stelle e strisce è stato assoluto, con sette successi di fila di giocatori di casa tra cui spiccano i due consecutivi di Brooks Koepka tra il 2018 e il 2019 (Bellerive e Bethpage Black).

Proprio Koepka, il grande sconfitto di questa edizione del Masters, cercherà la rivincita sul rivale per portarsi a casa il quinto major in carriera, il primo da quando ha lasciato il PGA Tour per i petroldollari del LIV Golf.

Nell’anno della Ryder il duello per la supremazia nei major si ripeterà anche a Oak Hill. Ma Rahm a parte, l’Europa del golf ha dimostrato di avere un gruppo di giocatori in grande forma e pronti a lasciare il segno, da Viktor Hovland a Shane Lowry, da Matthew Fitzpatrick al redivivo Justin Rose, senza dimenticare il deludente Rory McIlroy visto per l’ennesima volta ad Augusta, ormai alle prese con una vera e propria ‘sindrome da Masters’ ma capace di riaccendere improvvisamente la magia e tornare il Rory spettacolo che tutti conosciamo.  Quello sì che è in grado di lottare sino all’ultima buca per portarsi a casa il terzo Wanamaker Trophy in carriera.

In campo ci sarà anche l’italiano Francesco Molinari, che nei primi due giri partirà insieme a Justin Rose e Billy Horshel.

Tee Time

Il PGA Championship in diretta tv su Sky e in streaming su NOW

Il PGA Championship sarà trasmesso in diretta tv su Sky e in streaming su NOW. Prima giornata, giovedì 18 maggio, dalle ore 14:00 alle 1:00 su Sky Sport Golf e NOW e dalle ore 17:00 alle 20:00 anche su Sky Sport Uno. La diretta, per tutte le giornate di gara, sarà preceduta da Studio Golf.