Il 2023 va in archivio con il successo mediatico della Ryder Cup ma anche con quello dei nostri ragazzini campo. Nell’anno olimpico l’Italia schiererà nove giocatori sul DP World Tour, un record assoluto, e una proette, Roberta Liti, sul LPGA Tour.

A loro a fine dicembre si è aggiunta Benedetta Moresco che è riuscita a conquistare la categoria 15 per giocare anche lei sul massimo circuito femminile americano, dopo aver superato e disputato tutti e sei i giri della fase finale delle Qualifying Series, posizionatosi al 27esimo posto.

Si è appena conclusa una stagione entusiasmante e per molti aspetti indimenticabile.

Il 2023 passa agli annali non solo per la prima Ryder Cup ospitata nel nostro Paese, capace di superare a livello mediatico addirittura quella di Parigi del 2018, ma anche per gli eccezionali risultati conseguiti dai nostri ragazzi sul Challenge Tour, che aprono nuovi e importanti scenari per il 2024. 

Una medaglia quella azzurra che ha mostrato però due facce diametralmente opposte.

Anno storico

Da un lato il 2023 è stato anche un anno privo di vittorie italiane sul DP World Tour. L’ultimo successo risale al 25 settembre 2022 a Le National di Parigi, dove Guido Migliozzi, con un finale superlativo, conquistò meritatamente l’Open de France, terzo alloro della sua brillante carriera sul primo circuito europeo.

Ci viene da aggiunge che ci sta, soprattutto nello sport, di incappare in una stagione poco brillante, soprattutto considerando che i nostri da oltre un decennio a questa parte ci hanno regalato un’infinità di risultati dal peso enorme, compresa una World Cup e un major, mostrando una continuità da vera e propria corazzata golfistica.

È vero, forse ci siamo abituati fin troppo bene, ma da ormai due stagioni nessun italiano è più presente tra i Top 100 del World Golf Ranking e oggi, per trovare il primo dei nostri, Francesco Molinari, dobbiamo andare addirittura oltre la 220esima posizione.

Non bisogna però essere degli inguaribili ottimisti per capire che l’altro lato di questa medaglia ha un colore decisamente brillante. 

Challenge Tour si è colorato d’azzurro

La stagione appena conclusa ci ha regalato un anno assolutamente strepitoso sul Challenge Tour, con ben cinque successi (Matteo Manassero, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise, ancora Manassero e Francesco Laporta), e con un sesto alloro perso solo al playoff da Filippo Celli.

Un’annata indimenticabile che ha alla fine promosso con la carta piena sul DP World Tour 2024 i quattro sopra citati e, grazie alle Finals della Qualifying School, anche Celli e Renato Paratore.

Sei promozioni sul principale circuito continentale che portano così a nove il totale del contingente azzurro in campo nella Serie A del golf europeo per il 2024, con i fratelli Molinari e Migliozzi già confermati.

Mai in 51 anni di vita del circuito l’Italia aveva schierato un numero così elevato di rappresentanti, un record assoluto a cui va aggiunta la decima ciliegina, quella di Roberta Liti, che attraverso l’Epson Tour, il Challenge femminile statunitense, ha ottenuto la carta per l’LPGA Tour e, come abbiamo detto, l’impresa di Benedetta Moresco.

Ma non è tutto: ai magnifici dieci si uniscono molti altri giovani dall’enorme talento che hanno già dimostrato di avere tutte le carte in regola per ottenere grandi risultati sul Challenge e Alps Tour, con l’aggiunta delle nostre tre portacolori sul Ladies European Tour.

Sogni olimpici e il talismano de Le National

Il 2024 sarà anche anno di Giochi Olimpici, con il torneo maschile in programma dall’1 al 4 agosto e quello femminile dal 7 al 10.

Si gioca al Golf Le National di Parigi, campo che per l’Italia ha qualcosa di magico.

Qui, Chicco Molinari nel 2018 ha scritto la storia della Ryder Cup vincendo cinque incontri su cinque. A settembre 2022, sempre a Le National, Filippo Celli con Pietro Bovari e Marco Florioli ci regalarono il primo titolo nel World Amateur Championship. A settembre dello stesso anno il capolavoro di Migliozzi alla 18 gli consegna l’Open transalpino. Sognare quindi il lato giusto, questa volta della medaglia olimpica, a Le National, è molto più che lecito.