A meno di 24 ore dall’aver conquistato la carta per LPGA Tour 2024 abbiamo raggiunto al telefono Benedetta Moresco per un primo commento a caldo al termine di quella che, a tutti gli effetti, può essere definitiva una maratona golfistica. “Eccomi, mi sono appena svegliata ero cotta ieri sera, che giornata e che settimana che ho trascorso, ancora faccio fatica a metabolizzare. Ho fatto un calcolo che in nove giorni mi sono fatta 170 buche… in effetti sono un po’ stanca”.

Dopo una settimana intensiva di golf al Magnolia Grove di Mobile in Alabama la giovane 22enne si è classificata 27ª con 419  colpi (71 69 67 70 70 72, -11) nella finale della LPGA Q-Series guadagnandosi così la carta con categoria 15 sul LPGA Tour che le permetterà di giocare alcuni tornei sul massimo circuito americano oltre ad avere carta piena sull’Epson Tour per la prossima stagione. E così il golf italiano aggiunge un ulteriore tassello a questa annata record di presenze sui circuiti internazionali. In America saranno due le proette impegnate sull’LPGA Tour: Benedetta Moresco e Roberta Liti, lei con carta piena. Ma non solo, perché sull’Epson Tour ci sarà anche Angelica Moresco, la sorella maggiore di Benedetta.

Dai dicci subito un commento di quest’esperienza appena terminata
Solo qualche mese fa lasciavo il mio team dell’Università dell’Alabama per inseguire il mio sogno e oggi ho in mano la carta per giocare accanto alle più grandi proette del mondo. Ovviamente c’è del rammarico nel non essere entrata tra le prime 20 in classifica ed essermi conquistata la carta piena. Nonostante questo, non ho rimpianti perché so di aver dato tutta me stessa e averci messo il cuore dal primo all’ultimo colpo.

Cosa significa avere categoria 15?
Diciamo che nello specifico ancora non lo so, mi arriverà una mail dove ci spiegheranno i prossimi passaggi e quello che succederà a partire da marzo 2024. Ma nel complesso questa categoria di gioco mi permetterà di partecipare ad alcuni eventi sul LPGA. E poi da cosa nasce cosa. Se faccio bene è possibile che mi invitino al torneo successivo e se chiudere in top 10 ti apre numerose porte… insomma, non è ancora finita!

Ora quali sono i tuoi programmi?
Domani torno in Italia, non vedo l’ora! Resterò fino a febbraio poi volerò nuovamente in America, a Tuscolusa, in Alabama dove condivido una casa con mia sorella Angelica.

È una gran fortuna poter contare su una sorella in un mestiere come quello della proette?
Sì, grandissima fortuna. Si sa che soprattutto all’inizio è difficile adattarsi ai nuovi ritmi, a viaggiare sempre e restare spesso da sola e con mia sorella queste difficoltà saranno condivise e colmate con l’affetto che nutriamo l’una per l’altra.

Qual è stata la parte già difficile di queste qualifiche che ti ha portata fin qui?
Sicuramente lo Stage 2 rispetto all’ultimo è stato di gran lunga più impegnativo anche per quanto riguarda il percorso di gioco. Eravamo in tante e bisognava fare una bella scrematura quindi anche il set up del campo era preparato in modo molto selettivo.

Il tuo cavallo di battaglia nel gioco?
Facile, il putt! È in assoluto il mio colpo preferito. Sembra strano in effetti ma adoro puttare soprattutto sotto pressione una parte del golf che mi piace davvero molto, è adrenalina pura ed è il motivo per quale mi alleno tutti i giorni. Poi magari non va sempre bene come nell’ultimo giro ma questo non cambia nulla per me.

Ecco, cos’è successo mercoledì in campo? Hai sentito troppa pressione addosso?
Sicuramente sì, e non sono partita benissimo perché avevo troppa voglia di fare bene. Forse dovevo essere più conservativa, forse avrei evitato degli errori e sicuramente non ho imbucato quanto avrei dovuto ma sono felice e soddisfatta del risultato finale.

Cosa ti ha fatto fare quest’anno il salto di qualità?
In verità non ho fatto nulla di diverso rispetto agli anni scorsi, il gioco è lo stesso ma sono molto maturata e l’esperienza dello U.S. Open ha inciso molto. Mentalmente ho capito che ogni colpo ha lo stesso valore e questo è il motivo per il quale non rimpiango il bogey alla 18 del sesto e ultimo giro perché avrebbe avuto lo stesso peso di un bogey fatto alla prima buca.

Quindi prossima fermata Epson Tour e LPGA. Sei pronta?
Prontissima! L’Epson è un circuito di veri talenti e da una parte è meglio iniziare da qui piuttosto che subito sul massimo circuito americano. Credo che un percorso in salita sia alla lunga più efficace e produttivo e poi quando si sarà pronti per fare il grande salto si va con carta piena sul LPGA e si spacca tutto!