È innegabile che la caratteristica principale di Finau sia la lunghezza dei colpi e in particolare del drive.

La sua forza, a differenza di molti suoi colleghi palestrati, è forza allo stato puro, un dono ricevuto dalla nascita.

È inoltre dotato di una grande mobilità articolare, con leve lunghissime e un altezza di 193 centimetri per 93 chili.

Ho avuto il piacere di osservare da vicino Finau durante l’Open Championship del 2017 al Royal Birkdale.

In quei giorni ho notato in lui una grande facilità nell’assumere differenti posizioni di address a seconda della caratteristica del colpo che intendeva eseguire.

Sembra davvero essere un giocatore poco impostato, molto istintivo e naturale in grado di lavorare la palla con estrema efficacia con entrambe gli effetti.

Lo swing di Finau presenta alcune particolarità interessanti da sottolineare.

Il suo stance è molto spesso esposto a sinistra, ovvero la linea dei piedi punta quasi sempre decine di metri a sinistra dell’obiettivo.

Da questa posizione inizia lo swing con un forward press che non ho mai visto attuare da nessuno. In realtà non si dovrebbe neppure chiamare forward press perché le mani non si spostano in maniera evidente verso il bersaglio ma rimangono quasi sul posto, alzando la testa del bastone e scaricandola notevolmente, il tutto allontanandola dalla palla di una decina di centimetri.

Capita spesso di vedere giocatori partire con la testa del driver alzata ma la particolarità di Finau è che lo fa anche con i ferri.

Il piano del back è molto interno rispetto alle linee del corpo ma comunque molto vicino alla linea di tiro.

Questo succede proprio grazie al fatto che l’allineamento è sempre puntato a sinistra del bersaglio. Il backswing è davvero molto corto; all’apice troviamo molto spesso le mani che non vanno più in su del livello della spalla destra.

Finau a questo punto ha quindi pochissimo tempo per il cambio di piano del downswing,cambio che avviene con un movimento delle mani verso l’esterno che gli permette di mettere immediatamente il bastone in posizione sicura, davanti al corpo.

Il risultato è un’azione ‘IN to OUT’, ovvero un backswing più interno rispetto al downswing, simile a Miguel Angel Jimenez.

Anche nel caso di Finau il back è talmente ‘IN’ che il cambio di direzione verso l’esterno non crea problemi e va al contrario a mettere il bastone su di un ottimo piano.

La rotazione del corpo nel back avviene perfettamente sul posto ovvero non vi è alcun spostamento laterale sia della testa che dello spine angle.

Parliamo quindi di uno swing corto e senza spostamenti, con la palla che vola oltre i 300 metri: davvero difficile da credere!

Nella ripartenza la velocità di rotazione delle spalle fa avvicinare notevolmente il bastone al corpo;  l’angolo formato fra braccio sinistro e shaft diventa infatti ancora più acuto e il bastone viene quindi scaraventato sulla palla come da una fionda, a una velocità impressionante.

Grande potenza supportata da un’ottima stabilità dei piedi, che rimangono ben ancorati al terreno.

Moltissimi picchiatori, durante la transizione, sfruttano la parte anteriore del piede sinistro per cercare forza dal terreno, ovvero per aumentare la famosa “vertical force “ data dall’uscita del corpo dal terreno.

Finau al contrario scarica molto presto il peso sul tacco sinistro, ruotando addirittura intorno ad esso per far passare la parte destra del corpo.

Un‘azione che in realtà non aiuta ad aumentare la velocità del bastone, ma Tony ci ha ampiamente dimostrato di non averne comunque alcun bisogno.


1_Evidente il fatto che Finau prediliga uno swing molto corto. Da notare il piano del braccio sinistro che è ben sotto a quello delle spalle.

2_Non ci sono molti giocatori che riescono a tenere il braccio destro piegato così a lungo dopo l’impatto!

Particolare anche il fatto che si veda quindi ancora parte dell’avambraccio sinistro. I piedi sono ancorati al terreno con il peso che è scivolato nella parte posteriore.

La linea di allineamento dei piedi punta nettamente a sinistra rispetto a dove è poi partita la palla.


A_Difficile immaginare come, partendo dalla posizione della foto 1, il braccio sinistro il gomito destro e il bastone possano in così poco tempo mettersi in posizione sicura davanti al corpo.

Lo shaft è ben più vicino all’avambraccio sinistro piuttosto che al destro, classica posizione da fade.

Si nota una leggera perdita dello spine angle, con il conseguente allontanamento delle mani dal corpo che vanno a cadere in posizione esterna rispetto ai suoi occhi.

B_ Ottima immagine post impatto. Anche da questo angolo si può notare la forza del braccio sinistro di Finau che non rilascia il bastone;  sembra quasi che il giocatore stia tirando un sand da 50 metri.

Le mani sono solidissime non si nota alcuna rotazione superflua.

Non fatevi quindi ingannare dalla faccia del bastone molto chiusa; non è causata dalle rotazioni delle mani ma bensì dal punto di contatto della palla.

Ovvero: l’impatto è avvenuto sul tacco e il peso della palla ha quindi causato la rotazione in chiusura della faccia del bastone.

Questa momentanea chiusura della faccia a contatto con la palla viene chiamato “Gear Effect” perché funziona proprio come le ghiere di un orologio, imprimendo quindi alla palla la rotazione opposta. In questo caso la palla girerà quindi da sinistra a destra.