Sono cresciuto in Australia e siccome ci sono una grande varietà di campi e di climi nel mio paese ho imparato a giocare bene a golf in condizioni molto diverse. Penso sia per questo che è diventato fondamentale per me avere un ritmo costante e naturale quando faccio lo swing. È facile che le cose vadano male quando si gioca in un ambiente diverso da quello a cui si è abituati.

A volte non si tratta nemmeno del campo da golf o delle condizioni climatiche. Potrebbe essere la tensione del momento, una gara importante o le ultime buche di un torneo a farti andare fuori swing.

Sono quelli i momenti in cui tornare a fare il movimento con un buon timing conta di più. È difficile spiegare cosa sia un buon timing ma qui nel cortile di casa mia, in Florida, farò del mio meglio per illustravi tre momenti chiave del mio swing completo e parlarvi delle sensazioni che mi aiutano a eseguire un buon movimento, sia indietro che in avanti. Utilizzando il mio putting green vi aiuterò anche a migliorare il timing nel gioco corto.

È sicuramente una cosa a cui penso quando faccio i pitch, i chip e anche i putt. Ogni volta che gioco con i miei amici e vogliono un rapido consiglio gli dico sempre di controllare il timing e di fare lo swing in sincronia, soprattutto per quanto riguarda lo stacco. Cominciamo da questo, poi vi aiuterò a sistemare il resto. 

INIZIATE UNITI

Quando vado fuori timing di solito inizio con una brutta mossa nel primo quarto dello swing. Le braccia si muovono per prime, il bastone si allontana dal corpo, e sono costretto a fare dei movimenti strani per cercare di rimettere lo swing a posto prima dell’impatto. Voglio invece sentirmi “connesso” quando inizio lo swing, cercando di muovere il corpo come fosse una sola cosa (foto sopra, a destra). So che mi sto muovendo meglio quando sento il peso caricato bene sul tallone destro. Fate bene la prima parte del backswing e realizzerete un colpo nettamente migliore.

SCENDETE DALL’ALTO

Questa parte dello swing, dall’apice del backswing (foto sopra a sinistra) fino all’inizio del downswing (foto sopra a destra), è dove molte cose possono andare storte, particolarmente per i dilettanti che fanno il “casting” nel downswing, ossia perdono l’angolo dei polsi. Il casting avviene quando cercate subito di colpire la palla. Appena iniziate a scendere, allontanate la testa del bastone dal corpo con l’azione dei polsi invece di aspettare che il bastone sia più vicino alla palla. Quando raggiungete l’apice del back saprete di poter iniziare il downswing se tutto vi sembra solido e insieme, il corpo e le braccia si devono fermare nello stesso momento. La transizione nel downswing dovrebbe poi avvenire in modo naturale, senza fretta. Può aiutarvi pensare a lasciar scendere le braccia davanti al corpo quando iniziate il downswing. Da lì dovrete semplicemente ruotare il corpo e sarete in posizione perfetta per attraversare bene la palla.

RILASCIATE APPENA PRIMA DELL’IMPATTO

È facile fare il casting quando siete nervosi, tesi o semplicemente volete tirare più forte la palla. Dovete resistere a quell’impulso, mantenendo un ritmo fluido quando fate il downswing. Non fraintendetemi, il bastone deve prendere velocità ma non dovete dare una “frustata” dall’alto. Conservate la vostra velocità per il momento appena prima e dopo l’impatto (foto sopra) e assicuratevi che nulla sembri a scatti o fuori timing rispetto a come siete partiti. Fatelo bene e la palla decollerà dalla faccia del bastone. Vi sembrerà di non fare alcuno sforzo quando colpite la palla.

 

I CHIP E I PITCH: FATE FINTA CHE LA PALLA NON CI SIA

Avete mai notato che quando state facendo le prove intorno al green il vostro movimento sembra fluido ma quando arriva il momento di tirare tendete a eseguire un movimento veloce e a scatti? Lo vedo spesso quando guardo i dilettanti fare i chip e i pitch. Non so perché ma potrebbe essere dovuto al fatto che state cercando di colpire la palla e farla alzare invece di lasciar lavorare il bastone e attraversare la palla (foto a destra e sotto). Forse è più facile a dirsi che a farsi,ma potrebbe aiutavi se fingete che la palla non ci sia quando dovete tirare. Questo pensiero dovrebbe aiutarvi a imitare lo swing più sciolto che fate durante le prove.

FINITE BENE IL COLPO

I green veloci potrebbero invogliarvi a finire il colpo prima invece di attraversare bene la palla. I putt lunghi e lenti, invece, potrebbero farvi venire voglia di dare una botta alla palla. Nessuna delle due tendenze vi renderà un puttatore migliore. Allora cosa dovete fare? Dovete avere lo stesso ritmo a ogni colpo, non importa come sia il putt. Io cerco di fare ogni putt con un rapporto di 2 a 1 nel timing, dal backswing all’impatto. Potete provarci, esercitandovi a contare nella vostra testa, uno e due, quando andate indietro, e tre, quando andate avanti, qualunque cosa vi aiuti a ricreare sempre lo stesso ritmo. L’obiettivo è rilasciare completamente la testa del putt, facendola fermare square rispetto alla linea di tiro dopo che la palla è stata colpita (foto sopra). Come avrete notato c’è un tema ricorrente: bisogna sempre attraversare la palla con la testa del bastone e non colpire la palla, indipendentemente dal colpo che state facendo. Se avrete imparato una sola cosa da tutto questo discorso sul timing spero che sia questa.