Abbiamo iniziato a conoscerlo bene lo scorso aprile, quando ha letteralmente incantato il mondo ad Augusta durante il Masters, il suo primo in carriera, chiuso addirittura al secondo posto a un solo colpo da Hideki Matsuyama. Cinque mesi dopo Will Zalatoris ha portato meritatamente a casa il premio più ambito per un debuttante sul circuito maggiore statunitense, quello di PGA Tour Rookie of the Year.

Il 25enne di San Francisco ha messo insieme una stagione da applausi con ben otto Top 10. Per 14 volte ha chiuso tra i primi 25, ha superato 21 tagli su 24 e portato a casa 3.487.352 dollari.
Niente male per un ragazzo di belle speranze che solo un anno fa giocava sul Korn Ferry Tour, il circuito satellite americano.

Proprio da lì è iniziata la rapida ascesa di Zalatoris, che nel luglio del 2020 si è imposto nel TPC Colorado Championship, ad oggi suo unico successo da professionista. Quel titolo gli ha aperto la via verso il successo: a settembre delle scorso anno accede allo U.S. Open di Winged Foot come leader dell’ordine di merito del Korn Ferry Tour, firma una hole in one alla buca 7 nel primo giro per poi chiudere il suo primo major in carriera addirittura sesto.

Il successivo ottavo posto al Corales Puntacana Resort Championship gli ha poi fatto conquistare automaticamente la carta per il PGA Tour 2020-2021.

Quest’anno, oltre allo splendido secondo posto al Masters, ha fatto registrare un ottimo 8° al PGA Championship di Kiawah Island.

Zalatoris succede a Scottie Scheffler, PGA Tour Rookie of the Year nella stagione 2019-2020, in un albo d’oro che negli ultimi anni ha visto altri nomi eccellenti quali quelli di Xander Schauffele (2016-17), Daniel Berger (2014-15), Jordan Spieth (2013) e Rickie Fowler (2010).