Dal calendario del circuito alla finale della FedExCup, tutto nuovo nel PGA Tour 2019. Abbiamo già parlato a lungo dello spostamento del PGA Championship a maggio, che ha quindi compresso i quattro major in altrettanti mesi consecutivi, da aprile a luglio. Una decisione senz’altro discutibile dal punto di vista sportivo, con il calendario sbilanciato tutto verso la prima parte dell’anno. Ma – crediamo – ineccepibile sotto l’aspetto puro del business. Gli organizzatori del PGA Tour volevano evitare la concorrenza di NFL e MLB (le leghe dei due grande sport U.S.A., football e baseball), che stava minando gli ascolti del finale di stagione. E così, hanno pensato bene di anticipare le gare di finale entro agosto.

Tutta questa rivoluzione non sarebbe però stata completa senza un bel ritocco alle regole del gioco. Stiamo parlando dell’atto conclusivo della FedExCup, il Tour Championship. Dopo anni di tocchi e ritocchi per definire una complessa classifica a punti, quest’anno tutto è cambiato. Per la prima volta, i 30 giocatori rimasti in gara per l’appuntamento sull’East Lake di Atlanta sono partiti con una classifica a colpi precostituita. Il numero 1 Justin Thomas ha iniziato con un invitante -10 sullo score, seguito da Patrick Cantlay (-8), Brooks Koepka (-7), Patrick Reed (-6) e Rory McIlroy (-5). Così a scendere, fino al par dalla 26a alla 30a posizione.

Come sappiamo, il fuoriclasse nordirlandese è riuscito a colmare l’intero gap con quelli che lo precedevano, travolgendo gli avversari (-18 il suo score finale) e lasciandoli ben distanti. Per lui unico score con quattro giri sotto par (66 67 68 66). Secondo è finito Schauffele a quattro colpi, terzi pari merito Koepka e Thomas. Il vincitore dell’ultimo scontro, il Tour Championship appunto, automaticamente si è imposto anche nella FedExCup. Per Rory, lo stratosferico premio di 15 milioni di dollari, su un totale di ben 45! Se ci aggiungiamo anche le borse distribuite nelle due prove prima di Atlanta, raggiungiamo addirittura i 70 milioni. Alla sua nascita, nel 2007, le finali di stagione elargivano 35 milioni, giusto giusto raddoppiati in questi 12 anni di FedExCup.

Un regolamento facile e comprensibile

“La bellezza del nuovo sistema – afferma Jay Monahan, commissario del PGA Tour – sta nella sua semplicità. Il riferirsi solo al par e allo score dell’ultima gara è stato immediatamente capito da tutti. L’interesse e l’attenzione per ogni colpo del Tour Championship ne hanno tratto un sicuro giovamento.” Non era della stessa idea, almeno all’inizio del torneo, proprio Rory McIlroy, che si era lamentato dicendo:  “Puoi anche raggiungere il miglior risultato della settimana e non vincere il torneo. Se dovesse succedere, sarebbe difficile spiegarlo a chi fosse rimasto deluso da questa situazione.” Chissà, forse poi avrà cambiato idea.

Non è comunque successo e crediamo invece che il nuovo sistema proposto dalla PGA sia intelligente, pratico e facile da capire. Il classico uovo di Colombo. C’è chi poi si è preso la briga di verificare cosa sarebbe successo se il regolamento 2019 fosse stato utilizzato anche in tutte le precedenti 12 edizioni. Bene, in dieci casi non sarebbe cambiato il nome del vincitore. In un altro (2008) Vijay Singh aveva invece addirittura già vinto prima delle finali e solo nell’ultimo (2011) Luke Donald avrebbe sovvertito la classifica, superando Bill Haas. Anche alla luce di questi dati, ci sentiamo di promuovere senza mezze misure la novità 2019. A tutto vantaggio dello spettacolo.

I vincitori della FedExCup

2007 – Tiger Woods
2008 – Vijay Singh
2009 – Tiger Woods
2010 – Jim Furyk
2011 – Bill Haas
2012 – Brandt Snedeker
2013 – Henrik Stenson
2014 – Billy Horschel
2015 – Jordan Spieth
2016 – Rory McIlroy
2017 – Justin Thomas
2018 – Justin Rose
2019 – Rory McIlroy