L’Augusta National ha mietuto le sue prime eccellenti vittime con il taglio a +4.

Grazie alla complicità del vento, devo dire nella sua forma peggiore con raffiche e repentini cambi di provenienza, il Masters ha mostrato tutto il suo lato oscuro, inghiottendo campioni del calibro di Brooks Koepka, Jordan Spieth, Francesco Molinari, Xander Schauffele, Justin Rose e pure Bryson “Hulk” DeChambeau.

Rispetto alle altre edizioni che ho avuto il piacere di vedere qui ad Augusta come inviato di Golf & Turismo questa per il momento non è sicuramente tra le più spettacolari e avvincenti.

Siamo sinceri: se non ci fosse stata “regalata” la possibilità di rivedere dopo appena 14 mesi dal suo incidente la versione 4.0 di Tiger, questo torneo avrebbe fatto fatica dopo le prime due giornate ad accendere gli entusiasmi.

A differenza del primo giro, oggi nella seconda giornata del torneo ho optato per la strategia multigiocatore, ovvero cercare di vedere più colpi possibili dei campioni più blasonati alle stesse buche.

Mi sono quindi messo dietro il green della 2, che dà la possibilità (calca permettendo) non solo di vedere il secondo colpo del par 5 ma anche il tee shot della 3 e, lì vicino, anche l’arrivo della 7 con il drive della 8.

Era evidente che molti campioni fossero tramortiti dalle forti raffiche e dalla grande difficoltà nel saperle interpretare, tenendo conto che parecchie buche sono coperte dagli alberi, rendendo così molto complicata la scelta del ferro e della strategia.

Ne ho visti tanti finire di molto a destra o a sinistra dei fairway e sbagliare dalla parte errata del green.

Molto spesso sembrava che i giocatori non vedessero l’ora di portare a casa un risultato decente e lasciarsi alle spalle una giornata complicata.

Non entro nel merito della quantità di colpi persi e di come sia strana questa classifica (escluso il leader Scottie Scheffler) ma di una cosa sono certo: sono stato testimone oculare della fatica e della mortificazione di molti campioni. Oggi l’Augusta National ha fatto l’Augusta National davvero…

Avete presente il senso di impotenza che spesso provate durante le vostre gare? Ecco, la stessa identica sensazione che hanno provato oggi tutti i 90 protagonisti del torneo.

Forse è il caso di dire che nel Masters 2022 l’Amen Corner inizia alla 1 e finisce alla 18.