Il giro di apertura di Cameron Smith all’86° Masters è uno di quelli che, se fossi un dilettante, me lo stamperei bene in mente ogni volta che vado a giocare.

Tutti voi che “Any given sunday” affrontate la gara di circolo con mille ansie, aspettative, speranze e un via vai di emozioni positive e negative, dovreste ricordarvi di queste righe e soprattutto tenere bene in mente quello che ha fatto ieri ad Augusta il giovane talento australiano.

Quante volte vi è capitato di praticare bene, anzi molto bene, arrivare belli carichi sul tee della buca 1 e poi, alla fine della stessa, segnare mestamente un doppio o addirittura un triplo bogey?

A quel punto la giornata per voi è praticamente già finita, disintegrata, annientata. Tutta la fiducia nei vostri mezzi viene sbriciolata in pochi minuti. La voglia di andare via, combattuti tra mollare o continuare nella speranza che arrivi il miracolo, è davvero tanta.

Cari amici, Cameron Smith, che con il suo taglio di capelli e la barbetta appena accennata ricorda molto il prototipo di tedesco anni ’70, è partito alla 1 dell’Augusta National con un bel 6, un +2 quindi sullo score e sicuramente l’umore (e anche qualcos’altro…) molto girato.

Esattamente 15 buche dopo il nome di Cameron Smith appariva in bella vista davanti a tutti sui leaderboard sparsi sul percorso. Sei colpi sotto il par, con un putt da 3 metri per guadagnarne addirittura un altro su campo e avversari.

E siccome lo dicamo sempre, che questo sport è spesso crudele, quando pensi di aver ormai raggiunto la tranquillità e avere tutto sotto controllo, ecco inaspettato il duro schiaffo a mano aperta che ti riporta alla realtà, quasi a ricordarti chi davvero comanda durante il gioco.

Doppio bogey alla 18 e score finale di 68 per colui che nel 2020 arrivò secondo nell’edizione novembrina del Masters vinta da Dustin Johnson.

Adesso molti di voi penseranno:”Sì, vabbè, ma io mica faccio otto birdie come quel fenomeno di Cameron…”. Giustissima osservazione, così come è altrettanto vero che Mr. Smith non avrai mai la possibilità di avere 10, 15 o additirrura 20 colpi di vantaggio che tutti voi invece avete ben segnati sullo score prima di giocare.

Quindi, quando capiterà ancora, e vi assicuro che ahimé accadrà di nuovo di buttare via colpi alla 1, ricordatevi che un giro di 18 buche è lungo, anzi lunghissimo, e tutto può cambiare repentinamente, nel male ma a volte anche nel bene. Basta crederci, sempre.

#ilmiomasters