Il piacere di viaggiare a volte inizia ancora prima di mettersi alla guida. Quando ad accompagnarti è una vettura che è capace di conquistarti già al primo sguardo, l’esperienza si trasforma in qualcosa di molto più che un semplice trasferimento. L’ultima nata di casa DS Automobiles, DS 4, è stata pensata e realizzata per stupire, per non lasciare indifferenti, a partire dalle sue proporzioni imponenti, quel fascino carismatico tutto francese e le sue linee dinamiche.

Tutte le innovazioni tecnologiche sono perfettamente integrate con il design degli ambienti interni, amplificando la serenità dell’atmosfera a bordo. Viaggiare diventa così un’esperienza sensoriale a 360 gradi, immersi in un mondo ricco di qualità dove nessun dettaglio è lasciato al caso. DS Automobiles sarà protagonista dal 15 al 18 al Marco Simone in qualità di title sponsor del 79° Open d’Italia. Per questo itinerario abbiamo selezionato due circoli che fanno parte dei golf club DS in Italia e che anche loro, in passato hanno ospitato il nostro torneo di punta, Modena nel 1993, e Croara, prima sede nel 1987 di quello femminile.

MODENA

Il Modena Golf & Country Club nasce nel settembre del 1987 per iniziativa di un gruppo di imprenditori locali. A disegnarne il tracciato viene chiamato niente meno che il campione tedesco Bernhard Langer in collaborazione con l’architetto americano Jim Engh. L’obiettivo era chiaro: creare una nuova eccellenza golfistica della regione, un circolo che diventasse sin da subito un punto di riferimento assoluto a livello nazionale e internazionale.

Adagiato a 100 metri di altezza su un’estensione di oltre cento ettari, il tracciato si pone per le sue caratteristiche costruttive fra i migliori d’Italia. Gli ampi green e tee, il disegno dei fairway, i cinque laghi artificiali, il tipico paesaggio delle colline modenesi fra querce, aceri e arbusti sempreverdi, ne fanno un percorso ideale sia per il gioco dei dilettanti che per importanti competizioni. A parte le 18 buche da campionato il circolo è dotato di un divertente percorso di 9 buche Executive, un’ampio driving range con simulatore indoor, due campi da tennis, la palestra e la piscina. Nella club house, oltre al bar ristorante, il circolo dispone di diversi spazi per la vita sociale, con salette per il gioco delle carte, sala TV, sala biliardo e uno spazio wellness, con saune e zone relax, senza dimenticare il fornito pro-shop.

L’unicità del disegno del suo percorso viene esaltata dalle querce secolari e dagli antichi borghi, adibiti oggi a residenze, che riportano alla gloriosa storia modenese. Casa Zanasi, con la torre del ’400, la stupenda dimora di campagna e l’oratorio risalenti al ’500. Casa Le Lame, decorata nelle facciate con i caratteristici rombi che distinguevano gli edifici dei possedimenti dell’antica famiglia Aggazzotti. Ca’ Bruciate di Sotto e di Sopra che nel mezzo racchiudono la residenza dei “Laghetti Vecchi”. Per ultima, ma non meno importante, La Tegagna, un tempo anche stazione di posta, le cui eleganti linee sono impresse nel simbolo del Circolo.

Ad accoglierci chi la storia di questo circolo ha contribuito a crearla giorno dopo giorno sin dal 1989, Davide Colombarini. Da allora il circolo è cresciuto diventando un punto di riferimento sia a livello gestionale sia per la qualità dei propri servizi ma nessuno qui si sente arrivato, anzi, sono tante le idee e i progetti dietro l’angolo. “Modena deve diventare sempre più un circolo per le famiglie – ci ricorda Colombarini -. In questo momento l’obiettivo è quello di coinvolgere sempre più persone non solo attraverso la parte golf ma diversificando la nostra offerta. Nell’ottica di questo realizzeremo 3/4 campi da padel, una nuova SPA, sale meeting, rinnoveremo la palestra e il ristorante. L’obiettivo è quello di far sì che le persone percepiscano che questo è un luogo ideale per il wellness e non solo per la parte gioco. La mia idea è quella di vedere al Modena Golf nipote, padre e nonno godersi il circolo. Se così sarà significa che avremo coinvolto tre generazioni spero di molte famiglie, trasformando il club nella loro casa”.

Il circolo a oggi conta su circa 700 soci di diversa natura e, anche in queste caldissime giornate estive, non è raro vedere il club molto frequentato durante la settimana. “A maggio abbiamo definito la vecchia vertenza con l’immobiliare – prosegue Colombarini – e ci siamo finanziati con un istituto bancario per garantirci il proseguimento dell’attività per i prossimi 25 anni. Il campo sta bene, stiamo cercando insieme all’agrostide di far inserire gradualmente la gramigna comune. Questa soluzione, che viene definita fairway misto, fa sì che d’estate il campo regga bene e che d’inverno sia verde, senza dover traseminare con un ulteriore aggravio di costi. Stiamo rifacendo l’impianto d’irrigazione, vogliamo mettere un po’ mano ai tee, il tutto nell’ottica di mantenere il campo e il nostro brand su standard alti”. 

La voce turismo è confortante. “Siamo tornati ai livelli del 2018, un ottimo risultato. Oggi la gente viaggia di meno in aereo. Chi ci viene a trovare lo fa raggiungendoci principalmente in auto, come tedeschi, francesi, svizzeri, per una frequentazione che va di solito da marzo a giugno e poi riprende a settembre e ottobre”.

Dopo 33 anni di onorata carriera al Modena Golf, Colombarini ha ancora un sogno nel cassetto: “Costruire altre 9 buche. Il progetto iniziale le prevedeva e per quello ci sono altri 30 ettari di terreno che fanno già parte della proprietà – ci spiega -. Oggi non è ancora fattibile ma chissà in futuro, mi piacerebbe un giorno realizzarle, magari prima di lasciare”.

Facciamo due chiacchiere anche con il presidente, Alberto Caselli, dal 2013 alla guida del circolo. “Il bilancio è molto positivo. Dal punto di vista agonistico abbiamo ottenuto sotto il mio mandato due vittorie ai Campionati assoluti maschili a squadre, una Coppa Italia e il Seminatore d’Oro. Ci siamo trovati nel mezzo di una situazione delicata tra la nostra associazione e la proprietà che si è conclusa recentemente, un’operazione complicata che però ora ci consente di avere una certa tranquillità e programmare al meglio il nostro futuro. Abbiamo diversi progetti in mente, una serie di attività complementari al golf che possano rendere il nostro circolo sempre più accogliente anche per coloro che non necessariamente sono appassionati di bastoni e palline. Perché venirci a trovare? Il nostro è un ambiente ideale per le famiglie, dove trascorrere in modo sano il tempo libero in un ambiente tranquillo e di qualità”. 

CROARA

Da Modena a Croara ci divide poco più di un’ora di viaggio accompagnati dal piacere di una guida dinamica e ricca di comfort che DS 4 regala sia in autostrada che nei percorsi misti. Il campo nasce nel 1976 con la realizzazione delle prime 9 buche per disegno di Raffaele Buratti e solo in un secondo momento viene completato dall’architetto Marco Croze.

Entrare a Croara significa immergersi in un luogo davvero unico, capace di aprirti il cuore e riempirti l’anima. Iniziando dall’accoglienza e dalla grande cordialità di tutto lo staff, a partire dal direttore Gloria Sali sino al presidente, Carlo Maria Masoero, uniti nella vita e nella gestione quotidiana del club.

Il percorso sorge in una zona collinare che risente positivamente del clima temperato della vicina Liguria. La sua felice posizione, per metà sui depositi alluvionali del fiume Trebbia e per l’altra adagiato sulle colline delle prime propaggini appenniniche, gli conferisce caratteristiche di continua varietà di panorami e di situazioni di gioco. Qui regna la pace e il relax, in un ambiente capace subito di conquistare i suoi ospiti per la sua atmosfera elegante ma informale. Il suo cuore pulsante è la club house, con un ampio patio e una meravigliosa terrazza affacciata sul percorso e sul Trebbia. Un eccellente ristorante, il Bistrot Croara e il bar, dove assaggiare le prelibatezze del territorio. Campi da tennis e da padel, una piscina con servizio bar nella bella stagione e un’area shopping completano i servizi. Senza dimenticare l’antica villa, avvolta nello splendido parco tra piscina e campi da tennis che nel ‘700 si prestava a vacanze estive e ospitava le nobiltà di passaggio.  

Ad accoglierci ci sono l’anima di questo circolo, Gloria Sali e Carlo Maria Masoero, e con quest’ultimo ci soffermiamo per conoscere le ultime grandi novità, a partire dal Trebbia Shire, iniziativa partita proprio dal golf di Croara per valorizzare le bellezze del territorio.

“Tre anni fa abbiamo deciso di investire oltre che sul golf anche sul turismo e per questo siamo entrati in questo progetto di cui siamo fondatori, il Trebbia Shire, associazione che mette insieme una trentina di operatori del territorio tra Bed & Breakfast, ristoranti, cantine, centri sportivi e strutture ricettive di vario tipo per promuovere a livello internazionale il nostro territorio. Avevamo bisogno di riunirci per promuovere una destinazione che, soprattutto all’estero, è ancora poco conosciuta. Da lì abbiamo creato una serie di eventi collegati, siamo andati a parlare con i Comuni e hanno aderito in sette, Bobbio, Coli Perino, Piozzano, Gazzola, Rivergaro, Gossolengo e Travo. Abbiamo creato concerti jazz e di musica classica nella Villa di Croara come esperimento pilota e la cosa è piaciuta molto. La pandemia ha ovviamente frenato il tutto ma ora siamo ripartiti e altre società stanno aderendo al progetto”. 

Dal punto di vista strettamente golfistico Croara ha comunque proseguito la propria attività di promozione, con un occhio di riguardo sempre rivolto a creare nuovi appassionati. “Non dobbiamo portare il golf alla gente ma la gente al golf, come ci ricorda il nostro presidente Chimenti. Solo il tuo compagno di scrivania quindi ti può spiegare cos’è davvero questo sport. Dobbiamo svecchiare l’immagine del golf lavorando molto sul passaparola con i soci. È una dinamica vincente, perché è il socio stesso a decidere chi portare al circolo in una sorta di autoselezione. Per accogliere nel migliore dei modi i neofiti ci siamo anche inventati un piccolo libricino che spiega quello che non devi fare in un golf, ma in senso positivo. È rivolto a chi arriva per la prima volta e spiega come funziona un circolo, dall’aspetto sportivo alla vita sociale. Sono piccoli suggerimenti, per trasmettere gioia e passione con leggerezza, quella che da sempre ci contraddistingue. Il nostro desiderio è rivalorizzare la vita di circolo: finita l’ubriacatura dei tesseramenti, molta gente sta riscoprendo la voglia di trascorrere più tempo al club e questo è una tendenza che dobbiamo cavalcare”. 

Anche a Croara il trend post pandemia è ottimo e si respira grande ottimismo. “Il 2022 è un anno in crescita, è tornata la voglia di stare insieme, molta più gente decide di stare al circolo e viaggia meno di prima, ma il fatto di frequentare la struttura dipende anche molto da come la gestisci. Se è aperta e dinamica, con iniziative di vario genere, non rischi di offrire un prodotto monotematico e aumenti la presenza e il passaparola. I golfisti italiani sono in crescita e iniziano ad arrivare anche gli stranieri, francesi, olandesi e svizzeri. Queste colline, che sono vicinissime a Milano, sono tutte da scoprire. Uno dei segreti di Croara è la sua atmosfera piacevole e leggera che si respira appena si viene accolti. “È come essere a casa tua, un posto dove ti senti subito a tuo agio, tra amici che amano il golf e Croara. All’inizio questo era un circolo prevalentemente milanese poi i piacentini si sono amalgamati e ora la percentuale è 40-60, dove le 130 unità immobiliari rappresentano il fattore di garanzia e di stabilità del club”. 

Dal 1994 la Villa centrale è stata convertita in appartamenti, così come le vecchie case dei contadini nel borghetto, dando vita a una comunità che vive la struttura tutto l’anno. All’orizzonte ci sono nuovi e importanti progetti per rilanciare sempre più il club. “Vorremmo sviluppare il discorso accoglienza con la realizzazione di una nuova foresteria, recuperando antiche strutture già esistenti, un passo importate per completare la nostra offerta”.

Croara è poi stato uno dei primi circoli di golf che ha investito nella creazione dei campi da padel, oggi una vera e propria moda anche in Italia con boom di praticanti. 

“Siamo stati i primi anche a creare i Summer Camp, da cui sono usciti anche diversi ragazzi che sono poi finiti in nazionale. I giovani li fidelizzi da piccolissimi, a 6 anni, non a 25/30. Tennis e piscina ci hanno aiutato tantissimo nella parte giovani. Per questo abbiamo creato una nuova struttura dedicata al tennis e al padel per diversificare sempre più la nostra offerta. La nostra Academy, gestita da Alain Vergari, conta su una quarantina di ragazzi e qui vengono anche da altri circoli ad allenarsi. Il nostro settore teaching, completato da Federico Ranelletti e Gianluca Baruffaldi, svolge un ottimo lavoro. Grazie al pacchetto ‘Prova il golf a 99 euro’ e al passaparola abbiamo settimanalmente persone che vengono da noi, con un tasso di ritenzione di oltre il 60%, merito dei maestri e dell’accoglienza, perché molto fa anche la componente psicologica. Il mio desiderio? Sportivamente tornare a ospitare un grande evento e poi portare al successo il progetto del Trebbia Shire. Sogno un parcheggio pieno di macchine straniere e un club sempre più internazionale”.