“Se non ci fosse il pubblico, i giocatori perderebbero più palline come noi comuni mortali?”

Una frase che abbiamo pensato tante volte durante le dirette televisive di golf, o, magari, camminando all’ Open d’Italia facendo parte del pubblico lungo i fairway.

Oggi questa “paranoia” attanaglia uno dei personaggi più influenti del PgaTour, Brooks Koepka

Con le nuove disposizioni, infatti, i campioni dovrebbero tornare alle competizioni a giugno al Charles Schwab Challenge, primo di 4 eventi del tour americano che verranno giocati in assenza di fan sul percorso.

“Spesso non prendiamo la pista” dice Koepka, “ma con il pubblico vicino ai fairway siamo fortunati perché tra un rimbalzo e molti occhi attenti, non abbiamo mai grossa difficoltà a trovare la palla e ad effettuare il colpo seguente”.

Ci verrebbe da rispondere “benvenuto tra gli umani” Brooks, ma siamo sicuri che anche lui da amateur abbia giocato con le nostre condizioni. Difficile però, quando si mangia caviale tutti i giorni, tornare al tozzo di pane. Brooks però non è solo preoccupato di segnare sullo score un punteggio più alto…

“Mi immagino il vincitore sulla 18, l’ultimo putt pieno di adrenalina e… buca, ma senza l’applauso se non l’abbraccio del caddie”.

Si, è vero. Anche televisivamente faremo fatica a godere dello spettacolo senza il colore del pubblico, sarà un pugno allo stomaco “sentire” il silenzio dei nostri stadi di golf.

Ma una cosa va detta, il Pgatour ci sta provando, vuole tornare a far giocare i propri atleti allo sport più bello del mondo, che fa della natura e dei suoi rumori un marchio di fabbrica.

Iniziamo a tornare in campo, è già un passo, anche in silenzio

Poi Brooks, se vorrai, metteremo gli altoparlanti con i rumori del pubblico su tutti i green e, soprattutto, su quello della 18, quando ad alzare le braccia al cielo sarà…

 

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