L’attesa è finita. Sono stati anni lunghissimi, tra bid, assegnazione, scommesse, polemiche, Covid e altre polemiche.

Diciamo che come avviene per la competizione che si svolgerà al Marco Simone, anche fuori dal campo, la Ryder Cup versione ‘Made in Italy’ ha diviso gli appassionati in due team: gli entusiasti e i detrattori. Da una parte quelli che hanno capito fin da subito l’opportunità e l’incredibile assegnazione che stupì tutti nel lontano dicembre del 2015.

Quel genio del Presidente Chimenti ha fatto qualcosa che solo lui poteva, come la mente ingegnosa del protagonista “Kaiser Soze” nel film “I soliti sospetti”.

Sulla sponda opposta, gli scettici, i polemici per natura, quelli che in ogni cosa dal risvolto positivo riescono a trovare sempre il marcio, il negativo, dando dimostrazione del loro pessimismo. Purtroppo, nella vita ho imparato che la negatività si espande a una velocità maggiore rispetto all’onda positiva che molti cercando di condividere.

Lo vediamo quotidianamente in tutto quello che ci circonda, dalla vita reale ai social. Alcune persone si vendicano di una vita grama e senza ambizione scaricando la propria frustrazione contro chi invece cerca di trasmettere valori positivi o che comunque ci prova. Sicuramente, da romano, che vive ogni giorno le difficoltà di una città unica al mondo ma indubbiamente complicata da gestire, capisco che non sia stato facile far capire a chi di dovere l’importanza di questo evento, delle opportunità che crea e del famoso indotto da un miliardo di euro.

Viabilità, cantieri, permessi, burocrazia, sono alcune delle metastasi che affliggono la Città Eterna e che hanno rallentato di molto i progetti di ampliamento, costruzione e rifacimento legati al Marco Simone e alla sua viabilità. Povero Montali, che da responsabile del progetto Ryder Cup per conto della FIG ha dovuto scontrarsi con tutto questo.

Sarà tutto perfetto? Ce lo auguriamo, e se così non fosse, sono tranquillo perché se il termine “Romanella” esiste veramente (ne abbiamo le prove) alla fine tutto sarà come deve essere.

Prima di tornare a parlare di sport, sono orgoglioso di condividere con voi quello che è stato l’atteggiamento della Federazione, in primis del Presidente e del suo Consiglio, di Gian Paolo Montali, del Segretario Generale Marta Maestroni e di tutti i collaboratori di Viale Tiziano, che da anni con passione, dedizione e sacrificio hanno rinunciato a ferie e permessi, facendo spesso gli straordinari per portare a casa quello che sarà un successo.

Collaborazione totale con gli inglesi di Ryder Cup Europe, disponibilità nel rendere questo evento memorabile, ma a differenza di come molti hanno provato a sostenere, la Federazione non si è mai piegata a richieste a volte esagerate da parte degli anglosassoni, e spesso e riuscita nel rimandare indietro al mittente alcune pretese, a risparmiare addirittura tanti, tanti soldi già a budget.

Godetevi la Ryder Cup. Purtroppo, non tornerà presto in Italia.

 clubmanager@terredeiconsoli.it