Il PGA Tour è finalmente tornato in pista e questa settimana introdurrà ufficialmente anche un’altra grossa novità figlia del Covid-19, denominata ‘The Bubble’, ovvero la bolla, un rigoroso sistema di sicurezza per mantenere i giocatori e i loro caddie al sicuro e lontani da pontenziali contagi.

Alla base di questo sistema il PGA Tour noleggerà aerei di linea per spostare i protagonisti da una location all’altra in questa delicata fase di ripartenza. Il messaggio è chiaro: vietato sbagliare. Una ricaduta o la notizia di un solo giocatore o caddie positivo al Coronavirus farebbe ripiombare il circuito americano in una delicatissima situazione di stallo, con conseguente rischio di una nuova e irrimediabile sospensione.

Il celebre logo del PGA Tour farà quindi per la prima volta la sua apparizione anche su un aereo civile? Probabilmente no. Ma il circuito guidato da Jay Manahan ha avuto una grande influenza nel decidere come saranno gestiti gli aerei.

Capienza ridotta al 64%

A causa dei protocolli di sicurezza sul distanziamento sociale nei voli, saranno 114 le persone autorizzate a salire a bordo, ovvero circa il 64% della capacità dell’aeromobile. Questo significa che se solo 58 giocatori e i loro rispettivi caddie si iscriveranno al torneo successivo allora sarà necessario mettere a disposizione più posti per i trasferimenti.

Il PGA Tour non sembra tuttavia particolarmente preoccupato: il circuito non lascerà a terra nessuno, anche se questo significherà mettere a disposizione più aerei. Un sistema di riserva entrerà in vigore nel caso in cui più di 114 giocatori e caddie si iscriveranno entro la scadenza del mercoledì sera precedente al torneo della settimana successiva.

Per quanto riguarda l’iscrizione, saranno comunque previste alcune priorità: prima posto ai giocatori, poi ai caddie, con i top player in cima alla lista. Ad esempio un giocatore nei Top 20 come Matt Kuchar non avrà problemi a scegliere il suo posto, mentre uno di livello inferiore verrà spostato automaticamente più in basso nell’elenco. Le prenotazioni dei caddie seguiranno poi quelle dei giocatori e avranno la priorità in base al grado di importanza in classifica dei loro datori di lavoro.

Nessun test, nessun imbarco

Al fine di offrire a tutti un trasferimento il più sicuro possibile, i giocatori e i caddie potranno salire a bordo dell’aereo solo dopo aver confermato di aver eseguito il test al Covid nelle ultime 24 ore e di aver avuto un esito negativo.

Il PGA Tour metterà a disposizione test il sabato pomeriggio per tutti coloro che desidereranno volare attraverso l’aeromobile messo a disposizione. Se un giocatore risultasse positivo, non gli sarà ovviamente permesso di salire a bordo dell’aereo.

Un premio speciale per chi vince

Per i vincitori delle gare poi è in arrivo un trattamento VIP: check in prioritario su tutti i colleghi sia per il giocatore che per il caddie e volo in prima classe gratuito.

Tale sistema utilizzato dal PGA Tour sarà replicato anche per il Korn Ferry e il Champions Tour per tutta l’estate. Il Korn Ferry Tour però, a differenza del PGA, non prevede lunghi spostamenti come il circuito maggiore ma torna in azione lo stesso questa settimana con il Korn Ferry Challenge al TPC di Sawgrass, in Florida.

Ai giocatori del PGA Tour e del Champions Tour verranno addebitati 600 dollari a trasferimento, mentre per quelli del Korn Ferry e tutti i caddie pagheranno 300 dollari.

Seppur possa sembrare ovvio visto che i voli speciali PGA Tour decolleranno tra le 8 e le 10 del mattino di ogni lunedì dopo la fine di un torneo, non sarà possibile bere (tantomeno alcolici) e la ristorazione sarà limitata. Le mascherine saranno altamente consigliate e in certi casi addirittura obbligatorie a seconda del vettore usato.

La nuova normalità del golf professionistico passa anche attraverso questo.