Che il 2020 sia stato un anno tremendo, che ha spiazzato il mondo intero con la pandemia, ormai è stato assimilato da tutti. Metabolizzato sì, ma non ci siamo certo rassegnati ad accettare scelte, decisioni governative e restrizioni.
Tutto ciò che ci ha impedito di poter praticare lo sport più bello del mondo, che rimane tra i più sicuri per la sua natura e il distanziamento garantito.

Si cerca quotidianamente di trovare un sistema per far ripartire il motore dei circoli, ovvero le gare. Tutti noi sappiamo che una partita tra quattro amici, con in palio una birra, o una gara classica del weekend, non cambia di una virgola le dinamiche di gioco. Soprattutto non aumenta il coefficiente di rischio di contagio. Si tratta solo di far capire agli organi preposti la gestione e le modalità.

Il 2021 si è aperto con tre notizie “bomba”

Purtroppo non legate ai risultati di qualche torneo o alle nuove mostruose distanze di DeChambeau. Frasi omofobe, arresto per violenza, ennesima operazione alla schiena e un terribile incidente.

Tre argomenti diametralmente opposti che hanno coinvolto nell’ordine Justin Thomas, Angel Cabrera e Tiger Woods. Quelli di JT e Cabrera sono fatti che indubbiamente fanno male perché evidenziano la fragilità e l’ingenuità di due fortissimi giocatori e vincitori di major.

L’ennesima operazione di Tiger a gennaio per rimuovere un frammento di disco pressurizzato che gli causava dolore a livello dei nervi è addirittura passata in secondo piano quando è arrivata a fine febbraio la notizia del suo incidente d’auto a Los Angeles.
Vivo per miracolo, estratto dalla sua autovettura dai pompieri e dai paramedici. Fratture multiple su entrambe le gambe e tanti sospetti sulle dinamiche dell’incidente.

Quando leggerete questo articolo tutto sarà diventato più chiaro. Con la speranza che realmente la carriera di Tiger non si debba fermare in un burrone di una strada californiana

E passiamo a Justin Thomas. Il numero 3 del mondo si è lasciato scappare una frase infelice, come spesso accade in tutti gli sport dopo aver sbagliato un passaggio, un cross, un canestro, oppure, come nel caso di Thomas, un colpo.

La frase ingloriosa, che ha portato involontariamente a un paragone “infelice”, ha fatto tremare il PGA Tour, gli sponsor legati a JT e l’opinione pubblica. Paragonarsi a un “faggot”, scatenando le ira del mondo omosessuale, è costato caro al vincitore del PGA Championship 2017, il quale ha prontamente fatto ammenda, scusandosi e dichiarando che non sarebbe mai più capitato.

Conosciamo bene la natura del popolo statunitense, pronto a bacchettarti e metterti alla gogna, per poi dimenticare tutto in 24 ore (Tiger docet)

Ralph Lauren, nota marca di abbigliamento di cui Thomas era ambassador, con un comunicato ufficiale ha dichiarato l’interruzione del contratto in essere con il giocatore.

La storia che ha visto protagonista in negativo Angel Cabrera è sicuramente tra le tre quella più grave

Cabrera è stato arrestato a Rio de Janeiro per ripetuta violenza, furto, intimidazioni e il continuo non rispetto delle restrizioni imposte dalla polizia nei confronti della sua ex moglie. L’argentino è stato uno dei più forti giocatori al mondo, vincitore di molti tornei tra cui lo U.S. Open e il Masters. Celebre per la sua potenza e il talento tipico dei sudamericani, era anche famoso per il suo carattere giocoso, sempre pronto alla battuta e a fare gruppo con gli altri connazionali e i nostri italiani.

Pensavamo di averle viste tutte con l’arresto nel 2019 di Thorbjorn Olesen, il vincitore dell’Open d’Italia 2018 a Gardagolf, per il suo stato di ubriachezza molesta durante un volo di ritorno dagli States, il tutto sotto gli occhi pietrificati del povero Ian Poulter, il quale aveva tentato invano di placare il collega.

Insomma il 2021, anno di grandi incertezze legate al Covid, si è aperto con tre episodi di cui ne avremmo fatto volentieri a meno. Vediamo come procederà, ma siamo solo all’inizio…