I precedenti articoli relativi al nuovo sistema che determina l’handicap di gioco sono stati pubblicati sul numero di ottobre 2019 e aprile 2020 di Golf & Turismo.

Nel primo abbiamo esaminato i sistemi handicap attualmente in vigore, chiarito la differenza sostanziale fra i sistemi detti “incrementali” (come il sistema EGA da noi attualmente in vigore e il sistema CONGU in vigore nei paesi britannici e in molti altri paesi collegati alla R&A), e gli “Average Systems”- basati cioè sulla media di un certo numero fra i più recenti risultati riportati da un giocatore.

Nel secondo invece abbiamo cercato di capire come si evolverà il valore dei nostri risultati in un calcolo a lungo termine.

Ovvero quello che accadrà in Italia da fine anno. Partendo dal Handicap Index e dal fatto che, pur giocando una gara Stableford, il calcolo si baserà sullo Score Differential, misurato in base a un risultato Medal, plafonato a doppio bogey netto. E ora vediamo qualche situazione particolare.

AUMENTI ECCESSIVI DI HANDICAP

Il nuovo sistema prevede che non si possano avere eccessivi aumenti di handicap nel corso di un anno introducendo dei limiti, detti “Cap”.

Innanzitutto è necessario introdurre il concetto di “Low Handicap Index” (LHI) cioè il più basso Handicap Index di un giocatore nell’arco degli ultimi 365 giorni, prima dell’ultimo score rientrato.

Con questa premessa, ci sono due casi nei quali può scattare il Cap:

Soft Cap: il soft cap scatta quando il nuovo Hcp Index calcolato dopo il nuovo score rientrato risulta superiore di più di 3.0 colpi rispetto al Low Hcp Index. In tal caso la parte di aumento che supera i 3,0 colpi viene applicata solo al 50%. Esempio: se l’aumento calcolato risultasse di 4,2 superiore al LHI, l’aumento viene limitato a 3,6 (3 + 0,5×1,2)

Hard Cap: l’hard cap scatta quando il nuovo Hcp index calcolato dopo il nuovo score rientrato, risulti, dopo l’applicazione del soft cap, superiore di più di 5,0 colpi al Low Handicap Index. Esempio: se l’aumento calcolato risultasse di 6,0 colpi superiore al LHI, l’aumento viene limitato, applicando il soft cap, a 3+(0,5×3,0) = 3+1,5 =4,5; ma se l’aumento fosse superiore a 7,0, ad esempio 7,4, applicando il soft cap si otterrebbe un aumento di 5,2 colpi; in questo caso scatta l’hard cap in quanto un index non può essere superiore al LHI di più di 5,0 colpi.

Il Low Handicap Index viene stabilito solo dopo che un giocatore ha firmato almeno 20 score e quindi anche la procedura dei Cap ovviamente viene applicata solo dopo che un giocatore ha ottenuto almeno 20 score validi. In caso contrario non avrebbe un LHI sul quale basare l’esame.

SCORE ECCEZIONALI

Il sistema prevede, oltre che un metodo per plafonare eccessivi aumenti di Handicap Index anche il modo di gestire i cosiddetti Score Eccezionali, e precisamente:

Se lo Score Differential rientrato è più basso dell’Handicap Index del giocatore fra 7,0 e 9,9 colpi, si applica un’ulteriore diminuzione di 1,0 colpi

Se lo Score Differential rientrato è più basso dell’Handicap Index del giocatore di 10,0 colpi o più, si applica un’ulteriore riduzione di 2.0 colpi

La riduzione viene applicata anche in presenza di un solo Score Eccezionale e, nel caso di più Score Eccezionali, tali riduzioni vengono applicate cumulativamente.

Contrariamente a quanto avviene per gli eccessivi aumenti di handicap, con la procedura di Soft e Hard Cap, che come abbiamo visto entra in vigore solo dopo aver raggiunto i 20 score, la procedura degli Score Eccezionali viene applicata anche quando un giocatore ha meno di 20 score.

Alcuni neofiti registrano infatti sostanziali miglioramenti in tempi molto brevi.

PCC (PLAYING CONDITIONS CALCULATION) in sostituzione del vecchio CBA

Come ben sappiamo la valutazione del Rating di un percorso viene fatta tenendo conto delle condizioni normali, prevalenti in un campo durante la stagione di più intensa attività di gioco.

Ma la difficoltà del percorso può variare da un giorno all’altro (o alcune volte anche nel corso della stessa giornata) a causa delle condizioni generali del campo, del suo set-up, e/o delle condizioni atmosferiche.

Ben sappiamo come cambia la difficoltà del campo se il rough è alto nei confronti di quando è ben tagliato.

Oppure come il campo “giochi” più lungo nei giorni di pioggia, quando la pallina atterrando si ferma (e magari si infossa) invece che correre in avanti di qualche decina di metri.

Oppure ancora come cambia il gioco nei giorni di vento e anche come varia la difficoltà di una buca a seconda della posizione della bandiera sul green.

Ne consegue che i risultati ottenuti dai giocatori sono certamente influenzati dalle condizioni prevalenti durante il gioco rispetto alle condizioni “normali”, alla base del calcolo del Course Rating.

Sia il Sistema EGA (con il calcolo del CBA) che il sistema CONGU (con il calcolo del CSS- Competition Standard Score – che variava in su o in giù lo SSS del percorso) già prevedevano un aggiustamento per tener conto delle condizioni di gioco del giorno.

Nel sistema USGA invece questo non era previsto. L’introduzione del PCC è perciò una delle maggiori modifiche accettate dagli americani nella messa a punto del nuovo WHS.

Anche se concettualmente analoghi, PCC e CBA non sono però esattamente la stessa cosa. Il CBA spostava, in su o in giù, le Zone Neutre (Buffer Zones) delle varie categorie di handicap, e nel calcolo si teneva conto della percentuale di giocatori (fino a 18,4 di EGA Hcp) che rientravano uno score in Zona Neutra o meglio. Nel WHS le Zone Neutre non esistono più, quindi cambiano molte cose.

Nel sistema EGA per il calcolo del CBA si teneva conto solamente dei risultati dei giocatori con EGA Hcp inferiore a 18,5. Con il nuovo sistema non c’è più questo blocco a 18,5, e pertanto gli score di tutti i giocatori con Hcp Index fino a 36,0 verranno considerati nel calcolo del PCC.

Inoltre il PCC potrà essere calcolato anche per le gare su 9 buche.

Da ultimo, non essendoci più le Zone Neutre, non si terrà più conto della percentuale dei giocatori che rientrano risultati in Zona Neutra.

Vengono determinati – secondo complessi calcoli statistici- le “expected standard deviations”, cioè i limiti entro i quali gli score dovrebbero rimanere in condizioni normali di gioco.

In base alle percentuali dei giocatori che rientrano score al di sopra (o al disotto) di questi limiti viene calcolato il PCC.

Il calcolo potrà portare ad un valore del PCC di -1.0, di ZERO, di +1.0,+2.0 o +3.0. Come già prima, in linea di massima si calcolerà un solo PCC al giorno.

(Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

CONCLUSIONE

Non ci rimane ora che spiegare come si calcolano ai fini Hcp i risultati su 9 buche e come si tiene conto dei risultati di score non completi.

In base alla normativa, uno score con meno di 9 buche giocate non può mai avere valore ai fini handicap: ricordiamo che una buca è considerata “giocata” se si è tirato almeno il primo colpo.

Una buca può non essere finita, e – come ormai ben sappiamo – in tal caso lo score che viene registrato è il “Nett Double Bogey” cioè il risultato più basso al quale corrispondono zero punti Stableford. Ma il primo colpo deve essere stato “tirato”.

Ne consegue che per la validità di uno score su 9 buche, tutte le 9 devono essere giocate, mentre in base all’opzione da noi prescelta per la validità di uno score 18 buche è sufficiente che siano state giocate almeno 10 buche o più, ma non necessariamente tutte e 18.

Aggiungiamo per completezza che un numero limitato di Federazioni ha scelto anche per la validità degli score su 18 buche l’opzione che tutte le buche siano state giocate.

SCORE SU 9 BUCHE

Come ben sappiamo, in base al sistema handicap EGA che utilizziamo attualmente, al risultato in punti Stableford registrato sulle 9 buche giocate, vengono aggiunti 18 punti Stableford.

Quindi per tutte le buche non giocate si registra un risultato equivalente a 9 “ par netti”. La Zona Neutra però viene ridotta di un colpo.

Con il nuovo sistema si sfrutta lo stesso concetto: lo score ottenuto sulle 9 buche viene trasformato in un equivalente “Score Differential” su 18 buche, aggiungendo 8 par netti +1 bogey netto, o -giocando Stableford – aggiungendo 17 colpi Stableford. Il “Nett Bogey” viene registrato alla prima buca non giocata.

Se ragioniamo in punti Stableford aggiungiamo 17 punti e non 18, per compensare il fatto che con il precedente sistema la Zona neutra era ristretta di un colpo. Ragionando in Medal, aggiungere 9 par netti equivale a 18 punti Stableford.

Aggiungendo 8 par netti e un bogey netto equivale a togliere un colpo Stableford, scendendo a 17. In altre parole, il calcolo riporta tutto esattamente a come si faceva nel vecchio sistema.

GESTIONE DI SCORE INCOMPLETI

Negli articoli precedenti abbiamo già visto come vengono gestiti gli score per una gara su 18 buche.

Ma come detto più sopra, per la validità ai fini handicap di uno score su 18 buche, nel nuovo sistema non è necessario giocare tutte le 18 buche, ma è sufficiente che ne siano state giocate almeno 10.

Tale clausola ci permette fra l’altro la gestione dei cosidetti NR.

Nelle nostre Gare di Circolo capita che alcuni giocatori interrompano il gioco prima di avere concluso le 18 buche.

Se la ragione è valida (un’emergenza, oppure il giocatore si è sentito male, ecc.) è previsto ovviamente il “Ritiro” – che deve essere giustificato dal Comitato di Gara. In tal caso sullo Score si indica RIT, e lo Score non ha validità ai fini handicap (questo caso è previsto ovviamente anche per le gare su 9 buche).

Ma attualmente capita- purtroppo anche con una certa frequenza – che un giocatore decida, per ragioni non giustificate dal Comitato di gara, di non voler che il suo Score abbia valore ai fini handicap e scriva pertanto NR.

Questa prassi non sarà più possibile.

Ricordiamo che prendendo parte alla gara il giocatore si impegna fra l’altro a consegnare lo score. Una eventuale indicazione di NR -con il nuovo sistema – vorrà solamente significare che il giocatore vuole ritirarsi dalla classifica della gara e il risultato ottenuto non verrà pubblicato sulla classifica, ma il suo score verrà tenuto valido ai fini handicap.

Se il giocatore ha giocato tutte le buche, si terrà conto ovviamente dei risultati ottenuti in ciascuna di esse.

Ma se il giocatore non dovesse aver più giocato – dopo aver completato almeno 10 buche – lo score verrà integrato, per le buche non giocate, con lo stesso criterio utilizzato per portare a 18 buche gli score su 9 buche.

Verrà aggiunto cioè alla prima buca non giocata uno score equivalente a un “bogey netto” e uno score uguale a “par netto” per tutte le altre buche non giocate.

Nel caso che le buche giocate siano 14 o più, si tralascia il “bogey netto” e si registrano tutti “par netti”.

Nel caso che i Comitati Handicap di Circolo dovessero notare che un giocatore utilizzi questo stratagemma per ottenere variazioni – in su o in giù – del proprio handicap, o che comunque abusi dell’uso degli NR, la Commissione Handicap Nazionale potrà intervenire.

Lo farà inserendo nella scheda Handicap dei “penalty scores” o, nei casi più gravi, anche arrivando alla sospensione del Handicap per un periodo più o meno lungo.

GARE SU 12 BUCHE?

Lo stesso criterio sopra descritto potrebbe portarci a rendere valide ai fini handicap anche gare su 12 buche.

Questa cosa nel sistema EGA non era possibile in quanto la clausola che prevede la validità di uno score su 18 buche, anche quando se ne fossero giocate solo 10 o più, non era prevista.

Una decisione finale in tal senso non è ancora stata presa a livello WHS, ma la nostra Federazione – insieme ad altre Federazioni europee – è fra quelle che hanno richiesto una chiara posizione al riguardo.

Nel caso che – come auspichiamo – tale possibilità verrà confermata, ovviamente ai fini gara sarà necessario completare le 12 buche previste e in base ai risultati ottenuti verrà stilata la classifica.

Ai fini handicap – per le 6 buche non giocate – verranno aggiunti 1 “nett bogey “ 5 “nett par” (o 11 punti Stableford).

Bisognerà mettere a punto anche il sistema informatico, in modo che – come già avviene per le gare su 9 buche – anche per le eventuali gare su 12 buche il calcolo possa essere automatizzato.

Ma dobbiamo fare attenzione ad alcuni dettagli: le 12 buche devono essere parte di un percorso ben definito di 18 buche.

Solo sul percorso di 18 buche è definito un rating – in base al quale si assegna l’handicap di gioco – e sono indicate le buche ove si ricevono i colpi di handicap.

Ogni Circolo dovrà decidere quali saranno le buche che – completate le prime 9 – verranno giocate quali buca 10, 11, e 12.

Non saranno necessariamente la 10, 1 e-12 del campo se queste dovessero finire in un punto molto lontano dalla clubhouse e si potrebbe magari definirne altre.

Nei campi a 9 buche bisognerà però fare attenzione affinché i giocatori che giocano queste tre buche supplementari non vengano a intralciarsi con chi gioca le prime 9.

Ogni Circolo dovrà studiare bene la scelta migliore.

In linea di massima però sembra che la cosa potrà essere possibile, ma andiamoci piano a cantar vittoria.

E ogni Circolo dovrà ben pensare a quali buche individuare a tal fine.

Con questo articolo abbiamo concluso la presentazione del nuovo WHS.

Non abbiamo toccato ogni dettaglio, ma riteniamo di aver dato a tutti i golfisti una visione abbastanza completa del nuovo sistema.

Per gli addetti ai lavori rimandiamo alle riunioni che verranno organizzate a tal fine nelle varie Zone.

E fino a fine anno – quando entrerà in vigore il WHS – rimarrà valido l’attuale sistema EGA e a esso dovremo continuare ad attenerci.