Cresciuto sotto l’esperta sorveglianza di Niccolò Bisazza, lo swing di Migliozzi non poteva che avere dei solidi fondamentali tecnici.

Ma Miglio è sempre stato qualcosa di più che semplicemente un buon swing; è uno di quei giocatori che sa fare davvero tutto con la palla, ha grande immaginazione e ha il coraggio di utilizzare ogni tipo di colpo anche in gara.

Queste sue caratteristiche lo rendono imprevedibile; quando sale sul tee non sai mai se tirerà un drive controllato con un angolo di attacco negativo o una bomba per aria con un angolo di attacco positivo.

Lo stinger che tira utilizzando il ferro 2 è sicuramente il colpo che, per il tipo di esecuzione, lo rende unico nel panorama mondiale: tee molto alto, palla sul destro e angolo di attacco -10!

Palla che parte bassissima e senza spin per poi atterrare e iniziare a rotolare per molti metri. Un colpo molto utile in situazioni di vento nei links e in tutti i campi con terreni duri.

Fin da ragazzino lo swing di Miglio ha sempre avuto il pregio importante di avere un bastone che si muove su un ottimo piano.

Possiamo dire che lo swing di Guido con i ferri sia sempre stato estremamente compatto, per essere sotto controllo il giovane talento non crea movimenti superflui nel backswing. Nel downswing si preoccupa subito di mettere il bastone davanti al corpo e di dare continuità alla rotazione delle spalle, in modo da non dover utilizzare troppo le mani durante la fase di impatto.

Guido ha la capacità di comprimere molto bene la palla creando una traiettoria neutra, tendente al fade.

A volte gli capita di esagerare questa sensazione e di creare quindi un angolo di attacco troppo verticale.

Per tamponare questa tendenza dedica quindi delle sessioni di pratica nelle quali cerca di spazzolare l’erba invece che incidere il terreno.

Con il driver al contrario gli è sempre piaciuto dargli a manetta e provare a spaccare la palla in due, sfruttando al massimo le sue ottime fibre esplosive.

Per questo motivo quando era più giovane ed esile si disuniva molto pur di fare qualche metro in più, andando spesso in netto anticipo con la parte bassa del corpo e costringendo poi le braccia a scaricare il bastone in anticipo per poter raggiungere la palla.

Quest’azione oggi è migliorata notevolmente grazie alla preparazione fisica che gli ha permesso di potenziare enormemente gambe e glutei e di poter in seguito compattare lo swing.

1_Ottimi gli angoli del corpo. Linee di fianchi e spalle leggermente aperte: si intravedono infatti sia il polpaccio sinistro che l’avambraccio sinistro.

A_Posizione del corpo perfetta; le mani sono all altezza dell’interno coscia sinistra mentre la palla risulta interna al tacco sinistro ed è quindi leggermente centrale per un drive.

2_Stacco perfettamente il linea con la faccia del bastone che subisce pochissime rotazioni e tende a guardare a lungo la palla. I fianchi rimangono molto solidi.

B_Guido crea un ottima ampiezza rimanendo perfettamente centrale, nessun spostamento laterale del corpo. Da notare una sua caratteristica di sempre: la testa cambia inclinazione e segue il percorso del bastone. Quest’azione favorisce una migliore rotazione delle spalle, grazie al fatto che subiscono meno la resistenza della parte cervicale.

3_Back corto e compatto. Il braccio sinistro è esattamente sul piano delle spalle e forma una linea unica con il polso. La verticale del tappo del bastone cade dietro il tacco del piede destro quindi leggermente arretrata. La faccia risulta chiusa di un paio di gradi.

C_Ottima ampiezza e grande torsione della schiena che crea una rotazione superiore ai 100 gradi. Mi piacciono i back con più rotazione di spalle rispetto al percorso delle mani: ottimo! La testa rimane ferma nella posizione di address a conferma della grande mobilità di Guido.

4_I fianchi ruotano verso il bersaglio, le spalle resistono e il bastone si mette leggermente sotto l’avambraccio destro, classico piano da draw.

D_Da questa immagine si nota meglio la differenza d’angolo di rotazione fra fianchi e spalle creata dall’anticipo della parte bassa e dalla resistenza della parte alta.

5_Le parte alta è entrata in azione e ha diminuito la differenza di rotazione con i fianchi, guidando il bastone all’impatto con una linea di qualche grado interna.

E_Come nella maggior parte dei giocatori, con il driver la testa di Guido si abbassa e va leggermente a destra (a sinistra guardando la foto) per creare un angolo d’attacco positivo e ottimizzare il rapporto velocità bastone/lunghezza. Da notare che la testa del driver di Guido ha già raggiunto il terreno quando mancano ancora circa 30 centimetri all’impatto; le sue mani sono infatti ancora all’altezza della gamba destra. Da qui in poi la testa del bastone proseguirà con una traiettoria dal basso verso l’alto, creando sicuramente un angolo d’attacco positivo.

6_In questa fase Guido è davvero impeccabile nello sfruttare l’energia del terreno in maniera perfetta!

La gamba sinistra spinge i fianchi verso l’alto, i glutei danno energia al colpo e vanno quindi in contrazione. Grazie all’ottimo lavoro del corpo le mani controllano al meglio il rilascio del bastone. Lo shaft punta in centro al corpo e il face angle è perfettamente square.

F_A livello di rotazione la parte alta ha ormai raggiunto quella bassa. Guido distende le braccia senza freni grazie alla perfetta azione del corpo, che grazie all’azione della gamba sinistra spinge verso l’alto.

7/G_La spalla destra “sorpassa“ la sinistra mentre Guido riesce a mantenere un perfetto spine angle. Il bastone esce dal corpo su un ottimo piano.

8/H_Il peso del corpo scivola verso il tacco del piede sinistro, la parte destra del corpo è libera di svitarsi intorno al perno della gamba sinistra. Un finish davvero senza freni!