Il rinvio dell’edizione 2020 della Ryder Cup al 2021 ha creato reazioni di consenso unanime per la decisione presa. Da Jon Rahm a Sergio Garcia, passando per Justin Rose e Patrick Reed, la parola più comune che si ascolta è “d’accordo”. I big del golf europeo e americano sono concordi: “Giusto rinviare la Ryder Cup statunitense del Wisconsin dal 2020 al 2021″.

Lo spagnolo Rahm, numero due del golf mondiale che da oggi a domenica a Dublin, nell’Ohio, darà l’assalto alla leadership di Rory McIlroy, fuori dal field del Workday Charity Open non ha dubbi. “E’ stata la scelta migliore. “L’ho detto da subito. Non c’è Ryder Cup senza pubblico sugli spalti. Quindi non sono affatto deluso della decisione presa”.

Delusione e comprensione da parte del connazionale Garcia, recordman per punti realizzati (25,5) nella storia della Ryder Cup: “È una scelta da rispettare. La salute e la sicurezza di tutti vengono al primo posto”.

Questo invece il pensiero dello statunitense Reed. “Giocare senza fan o con un numero limitato di spettatori, non avrebbe avuto senso. Meglio rimandare e vivere un evento al massimo delle proprie possibilità”.

Anche il campione olimpico Justin Rose, che dovrà attendere un anno anche per difendere la medaglia d’oro vinta in Brasile, ha battezzato giusta la decisione seppur si era detto non contrario a giocare senza supporter. “La salute viene al primo posto e l’importante è seguire le procedure nel modo giusto tenendo conto del parere degli esperti. Rinviare di un anno l’appuntamento del Wisconsin è stata la scelta più saggia”.

In principio parlò Rory

Il primo a parlare, prima della decisione in merito al rinvio della Ryder Cup, era stato Rory McIlroy che aveva detto: “Non è una Ryder Cup se non c’è il pubblico – aveva già sentenziato senza mezzi termini il numero uno del mondo, Rory McIlroy -. Per noi europei sarebbe stato un grosso vantaggio giocare a porte chiuse a Whistling Straits, ma lo spettacolo e lo spirito della gara verrebbero stravolti. Nessuna atmosfera da Ryder. Perciò, fra una edizione senza pubblico e l’idea di posticiparla al 2021, io scelgo senz’altro la seconda.”

Certo, permane un mix di amarezza e consapevolezza tra i giocatori che hanno parlato prima del Workday Charity Open. Si dovrà attendere un anno, sino al 21 settembre 2021, ma la speranza è di poter vivere una sfida colorata e gioiosa come da tradizione dell’evento Usa-Europa.

Ryder Cup e Solheim nel 2021

Il 2021 segnerà il congiungimento temporale delle sfide USA-Europa al maschile e femminile. “La Solheim Cup non verrà rinviata al 2022 bensì rimarrà programmata nel 2021, che si preannuncia come un anno incredibile per il golf”. Ad annunciarlo Mike Whan, commissario del LPGA Tour.

Così, dal 4 al 6 settembre all’Inverness GC di Toledo (Ohio) si giocherà la Solheim Cup. Tre settimane più tardi (24-26), al Whistling Straits GC di Kohler (Wisconsin),la Ryder Cup. In entrambe le circostanze saranno le compagini europee a difendere il titolo.