Squadra che vince non si cambia. Luke Donald ha nominato Thomas Bjørn come suo secondo vice capitano per la Ryder Cup 2025, in programma a Bethpage Black, New York, dal 26 al 28 settembre 2025.

Il 53enne danese, vincitore di 15 titoli in carriera sul DP World Tour, torna a ricoprire il ruolo dopo essere stato uno dei cinque vice capitani di Donald nel 2023 al Marco Simone, quando l’Europa travolse gli Stati Uniti 16 ½ – 11 ½.

La decima volta in Ryder Cup

Sarà la sesta volta in qualità di vice per Bjørn e la decima in cui farà parte del Team europeo. Tre le edizioni disputate come giocatore (1997, 2002 e 2014, tutte vinte), e una da capitano, quella di Parigi nel 2018, in cui l’Europa si impose nettamente sugli Stati Uniti per 17½ a 10½, conquistando il trofeo per la quindicesima volta nella sua storia.

Bjørn è il secondo Vice Capitano ad essere riconfermato da Luke Donald dopo il nostro Edoardo Molinari, la cui nomina era stata annunciata a gennaio.

Le prime parole di Bjørn

Luke mi ha chiamato e ha detto che voleva che continuassi anche a New York – ha dichiarato Bjørn -, sapendo che sarà una Ryder Cup completamente diversa rispetto a quella di Roma. Abbiamo già parlato di come passare dalla vittoria e dall’euforia post-Roma a un nuovo assetto per preparare al meglio la trasferta di New York.
In Italia abbiamo avuto un ambiente fantastico e il pubblico ci ha trascinati. Donald ha fatto un lavoro straordinario, è stato un leader fantastico, non solo dei 12 giocatori ma di tutto il team europeo di Ryder che ha lavorato duramente dietro le quinte.
Per me è stato fantastico farne parte perché ho avuto la possibilità di rivivere le emozioni di Parigi. Luke è riuscito ad aggiungere qualcosa di nuovo a Roma e l’ha resa ancora migliore, sono stato molto orgoglioso di lui. Sono felice di poter contribuire ancora alla causa europea e daremo tutto per riportare la coppa a casa”.
“Sono molto entusiasta di riavere Thomas in team – ha detto Donald -. Una volta nominato nuovamente capitano i miei pensieri sono andati subito a chi avrei voluto avere al mio fianco nello staff. E Bjørn era certamente uno di quelli che non potevo non avere”.