Ha vinto il danese Thorbjorn Olesen, ma il secondo posto di un grandissimo Francesco Molinari ha comunque riempito d’orgoglio il pubblico italiano accorso al Gardagolf County Club (par 71) per seguire la giornata finale del 75° Open d’Italia, torneo delle Rolex Series dell’European Tour ed evento principale del Progetto Ryder Cup 2022, che per il secondo anno consecutivo ha messo in palio un montepremi di 7.000.000 di dollari.

Olesen ha concluso con 262 (65 68 65 64, -22) e per Molinari la tripletta nella massima manifestazione italiana di golf è sfumata per un solo colpo (263 – 66 66 66 65, -21) al temine di un duello spettacolare e di altissima caratura tecnica. I parziali dei due protagonisti sono eloquenti: 64 (-7) per il vincitore, 65 (-6) per l’azzurro che ha pagato una sola sbavatura alla buca 17, quando ha segnato il bogey che ha fatto la differenza. Non si è arreso e ha concluso con un chilometrico birdie la sua eccellente prestazione, confermandosi ai livelli della settimana scorsa quando si è imposto nel BMW PGA Championship. Olesen, che ha un particolare feeling con l’Italia avendo vinto il Sicilian Open (2012), ha annullato le speranze salvando un par quasi problematico e conquistando il trofeo. E’ stato gratificato con un consistente assegno di 1.660.660 dollari che lo ha portato al sesto posto della Race To Dubai, dove ora il leader è proprio Francesco Molinari.

Va sottolineata anche la prestazione di Lorenzo Gagli, 14° con 269 (68 69 66 66, -15) e sempre più tonico, e di Matteo Manassero, 36° con 274 (66 68 68 72, -10), dopo tre giri in alta classifica.

C’erano altri candidati al titolo che si sono via via defilati sotto la spinta dei due grandi protagonisti. L’ultimo a cedere è stato l’inglese Lee Slattery, terzo con 264 (-20), e poco prima avevano perso terreno Rafa Cabrera Bello, quarto con 266 (-18), e il nordirlandese Graeme McDowell, quinto con 267 (-17), insieme agli inglesi Andy Sullivan e Lee Westwood. Quest’ultimo è rimasto leader in club house prima di venire sorpassato, come gli era successo già al GC Bergamo nel 1996, dove attese a lungo in vetta prima di finire terzo. Gli inglesi Danny Willett, Ian Poulter e il tedesco Martin Kaymer, che hanno occupato l’ottava piazza (268, -16), sono stati i primi a lasciare il gruppo nello sprint decisivo. Mai in corsa l’inglese Tommy Fleetwood e lo svedese Alex Noren, 23.i con 272 (-12), e l’altro inglese Matthew Fitzpatrick, 30° con 273 (-11). Nessun partecipante è riuscito ad aggiudicarsi la BMW i8 Roadster in palio alla buca 10 (par 3, metri 170).