Da anni i giornalisti si chiedono se e chi sarà il nuovo Tiger Woods. Penso che difficilmente ci potrà essere un suo successore. Lo conosco da molti anni. Il mio esordio al Masters, quando ancora ero dilettante, è stato proprio con Tiger.

Sin da subito si vedeva che c’era qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri campioni. Non dico solo per il livello di gioco ma anche per quanto riguarda il carisma e il seguito che riusciva già a creare. Una semplice prova campo di Tiger generava grande attenzione e un assembramento di persone pazzesco. 

Secondo me tutto questo seguito gli creava anche qualche disagio. All’epoca i cancelli di Augusta aprivano alle 8:30. Lui iniziava la prova campo alle 6 per riuscire a completare almeno le prime sei buche senza essere disturbato. Immagino non fosse mai stato facile neanche per lui doversi districare tra foto, video e autografi. 

Mi chiedono quali siano le chiavi del suo successo mediatico e penso che il tutto sia riconducibile ai risultati. Woods non è mai stato molto aperto né disponibile con il pubblico. Inoltre non aveva un grande rapporto con i giornalisti ed era schivo con i colleghi. Era su un pianeta a parte.

Credo sinceramente però che con la stampa un prezzo lo abbia pagato. Mi spiego: quando c’è stato il problema con la moglie il tutto è stato caricato all’eccesso diventando un caso mediatico. Se l’evento fosse successo a uno più simpatico, che so un Valentino Rossi, probabilmente la stampa ci avrebbe marciato meno.

Nonostante la sua poca simpatia Tiger è diventato un mito, secondo me grazie alle performance in campo. Da giovane vinceva con margini di vantaggio impressionanti, major con oltre dieci colpi sui secondi. Inoltre lo ha fatto per quasi vent’anni.

Nel golf è difficile trovare uno che vinca per un lasso di tempo così lungo. Tutti i giocatori forti prima di lui andavano a segno al massimo in qualche gara. Lui ha alzato il livello e lo ha mantenuto alto costantemente. Prima di lui era impensabile immaginare che si potesse vincere con così tanta costanza.

Non sono mai stato in contention con lui, però ho visto e parlato con gli altri giocatori che mi hanno confermato quanto mettesse pressione. Di fatto, salendo sul tee della buca 1, sapevi già quanto sarebbe stato difficile batterlo e nessuno è mai riuscito neanche lontanamente ad avvicinarsi al suo successo.

Nemmeno Phil Mickelson ha mai avuto un seguito lontanamente paragonabile. Di fatto mancano i risultati. Ci è andato vicino Rory McIlroy quando vinse due major e un WGC, però è durato troppo poco. Tiger ha dominato per dieci anni, McIlroy per pochi mesi. In quel periodo venne in Sudafrica e ricordo come la gente si fosse moltiplicata per seguirlo. 

Rory è sempre stato gentile e aperto con le persone dicendo quello che pensava. Dustin Johnson, seppur forte e ai vertici per molto tempo, è sempre sulle sue guardando tutti dall’alto al basso.

Caratterialmente Woods è molto cambiato. Non sono stati i manager o i suoi consulenti, alla fine è il giocatore a decidere come porsi di fronte agli altri. Penso che abbia avuto talmente paura nell’incidente che siano cambiate le sue priorità e oggi è più vicino alla gente comune. 

Chi potrà prendere il suo posto? Probabilmente nessuno. Non ho mai visto né conosciuto Scottie Scheffler. Da inizio anno ha giocato come nessun altro e al Masters è stato impressionante. Sembrava avesse finito i bonus 2022 e invece ha vinto facile. Farlo diventare un personaggio mediatico però è molto difficile. Mi sbaglierò ma non penso rimarrà numero uno al mondo per lungo tempo e non mi pare a proprio agio nella parte del nuovo Tiger, almeno per il momento.