Ci sarà anche lui dal 18 al 21 luglio tra gli attesi protagonisti del 148° Open Championship. E come poteva mancare Graeme McDowell al primo major della sua vita giocato in casa, nella sua Irlanda del Nord?

“Sono cresciuto con il mito dell’Open del 1951 giocato a Portrush – ha detto subito dopo aver conquistato il diritto a giocare il major grazie all’8° posto nel Canadian Open -. Ho avuto una fantastica carriera, ho vinto tanto e conquistato uno U.S. Open, ho avuto la possibilità un paio di volte di sollevare la Claret Jug ma ora, giocare questo torneo nella mia terra ha un sapore davvero particolare. Darò tutto quello che ho per essere lì tra i primi domenica e provare a vincere. Sollevare quella coppa qui sarebbe il sogno di una vita”.

Quello a Portrush sarà il 51° major in carriera per GMac e il 14° Open Championship. Il suo miglior piazzamento nel major britannico rimane il 5° posto ottenunto nel 2012 a Royal Lytham & St Annes.

“Il solo fatto di esserci – continua – è per me motivo di grande orgoglio. Non qualificarsi sarebbe stata un’enorme delusione. Ero convinto di riuscirci e averlo fatto già qualche settimana prima mi permette ora di affrontare il periodo di avvicinamento nelle migliori condizioni per arrivare al torneo al massimo. Non ho giocato spesso a Portrush da quando l’hanno modificato quindi programmerò una visita prima della settimana dell’Open per studiarlo bene”.

Nel 2010 McDowell è stato il primo nord irlandese a sollevare un trofeo major dai tempi di Fred Daly nel 1947; a quel successo sono seguiti poi quelli di Rory McIlroy e di Darren Clarke che hanno conquistato tra il 2011 e il 2014 altre cinque prove della Slam in totale (4 McIlroy, 1 Clarke).

L’espolsione dei golfisti nord irlandesi è stato anche uno dei motivi per cui la R&A ha deciso di ritornare a giocare l’Open Championship a Royal Portrush 68 anni dopo, l’unico campo non scozzese e inglese ad aver ospitato il major britannico in 147 edizioni.