Sabato, tempo di moving day, ovvero di schiacciare il piede sull’acceleratore e dare tutto per poter ambire domenica al premio che tutti sognano, la Green Jacket.

Non poteva prendere più alla lettera questa terza giornata Dustin Johnson: quello visto oggi in campo ad Augusta è stata la versione più brillante del numero uno del mondo.

Nessun errore dal tee, una potenza devastante, un gioco ai green all’attacco di ogni bandiera e persino accorto nelle circostanze più delicate. Il suo 65 finale, frutto di un eagle e cinque birdie senza nessuna sbavatura, ha fatto letteralmente il vuoto.

Impossibile per chiunque tenere il ritmo di DJ in questo terzo giro che, chiuso con quattro colpi di vantaggio sui secondi, lancia prepotentemente la candidatura del 36enne americano per indossare domani pomeriggio la sua prima Giacca Verde in carriera.

Il putt imbucato alla 18 da poco più di un metro, dopo un delicato colpo di recupero dalla sponda di destra del green a un’asta lunga, gli regala inoltre l’ingresso tra i record storici del major georgiano. Con un totale di -16 (65, 70, 65), DJ pareggia infatti il punteggio più basso dopo tre giri, fatto registrare solo da Jordan Spieth nell’edizione del 2015.

Dietro al tritatutto Johnson tre splendide sorprese a -12: il messicano Abrham Ancer e il sudcoreano Sunjae Im, entrambi alla prima apparizione ad Augusta, e il talentuoso australiano Cameron Smith, autore di eccezionali recuperi nelle ultime buche che gli hanno permesso di rimanere in scia di DJ.

Deludono il numero 2 e 3 del mondo, Jon Rahm e Justin Thomas, forse innervositi dalla devastante prestazione di Dustin Johnson che avrebbe potuto essere ancora più notevole se il numero 1 avesse imbucato anche i corti putt della 6 e della 16.

Rahm ha cercato in tutti i modi di rimanere attaccato a DJ, partito fortissimo con un eagle e due birdie nelle prime quattro buche, ma ha subìto un clamoroso e decisivo black out alla buca 8 dove, dopo un colpaccio di secondo, ha poi perso la palla chiudendo con un pesantissimo doppio bogey 7.

Thomas da parte sua ha segnato quattro bogey nelle ultime sei buche, momento in cui ha forzato tentando colpi fin troppo rischiosi per non perdere terreno dalla vetta.

Rahm con -9 è settimo alla pari di Patrick Reed, campione Masters 2018, a sette colpi da DJ, mentre Thomas partirà dal sesto posto e da sei lunghezze di distacco la sua disperata rincorsa al titolo.

Bel recupero di Dylan Frittelli, uno dei protagonisti della prima giornata, che con 67 sale al 5° posto solitario, così come ottima la prestazione di un altro esordiente ad Augusta, il colombiano Sebastian Muñoz, settimo con Reed e Thomas a 18 buche dal termine.

Sfuma in sogno di Tiger Woods di aspirare alla sua sesta Giacca Verde: il 72 di giornata senza acuti lo relega alla 20esima posizione con un totale di -5.

Terminato il recupero accumulato per l’interruzione della prima giornata, domenica il Masters si presenterà nella sua vesta più bella: tutti al via dalla buca 1 e partenze a due giocatori.

Toccherà a Sungjae Im giocare le ultime e decisive 18 buche al fianco di Dustin Johnson, mentre Abrahm Ancer e Cameron Smith saranno il penultimo flight a scendere in campo, con un occhio puntato alle loro spalle.

Ma dopo aver visto il DJ stellare di oggi, quella di domani per i suoi avversari sembra a questo punto davvero una missione praticamente impossibile.