Conferenza stampa a Chervò San Vigilio (Brescia), per il prossimo Open d’Italia, in programma nel magnifico resort gardesano dal 22 al 25 ottobre. Sala delle conferenze al limite della capienza, con presenza di una quarantina di giornalisti e molti altri addetti ai lavori. Al tavolo dei relatori, posto d’onore per il presidente della Federgolf, Franco Chimenti.

Accanto a lui Gian Paolo Montali, direttore generale Ryder Cup 2023, Matteo Manassero e Pietro Apicella, presidente di Chervò San Vigilio. In sala gran parte del Consiglio della Federgolf. In prima fila i vicepresidenti Maria Amelia Lolli Ghetti e Stefano Mazzi, Gigi Lombardini e Alberto Treves de Bonfili. Un applauso speciale è stato dedicato a Toni Bozzi, da poco nominato consigliere onorario, dopo 24 anni di presenza ai vertici della Fig.

Grazie Chervò San Vigilio e benvenuto Marco Simone

Dopo la breve introduzione di Alessandro Lupi, voce golfistica di Sky, ha preso la parola Franco Chimenti. Il presidente ha sottolineato come l’edizione numero 77 dell’Open sia stata il frutto di una tenace volontà del nostro golf. Sarebbe stato davvero poco gratificante dover cancellare l’evento, per una nazione che fra meno di tre anni ospiterà la Ryder Cup. Per questo grandi ringraziamenti a Pietro Apicella e alla struttura del Chervò Golf Hotel SPA & Resort San Vigilio. In meno di due mesi, in collaborazione con European Tour e Federgolf, il club bresciano è riuscito a mettere a disposizione una struttura perfetta, adatta anche alle stringenti limitazioni esistenti in tempi di COVID.

A proposito di Ryder Cup, Chimenti ha annunciato che tre giorni prima, sabato 10 ottobre, erano state ufficialmente aperte al gioco le prime nove buche del nuovo percorso al Marco Simone. Le altre nove, comunque già concluse con i relativi lavori di movimento terra, saranno invece disponibili da febbraio. Il prossimo Open d’Italia si disputerà perciò sul percorso di Guidonia Montecelio (Roma) e sempre sulle nuove 18 buche andranno in scena le successive edizioni, fino al 2028. Il presidente ha definito “fantasmagorico” il nuovo percorso. E ricordato che, con ogni probabilità, non esiste al mondo un evento sportivo che in soli tre giorni sia capace coinvolgere così tante persone come la Ryder Cup.

Giocatori e bilancio

Altro argomento trattato quello dei tesserati. Chimenti ha comunicato che, nonostante due mesi di chiusura totale e le successive difficoltà create dalla pandemia, i numeri non sono troppo negativi. Alla data di oggi risultano 85.440 tesserati, contro gli 89.000 alla stessa data dello scorso anno. 3.000 in totale i neofiti. La speranza è quella di riuscire, nell’ultimo scorcio di stagione, a recuperare ancora in parte il gap con il 2019.

Ultimo passaggio dell’intervento dedicato al bilancio della Federgolf, definito “perfetto”. Ci sono state, è vero, un paio di annate molto difficili, ma poi i conti hanno ricominciato a tornare. E Franco Chimenti ha concluso con la certezza che il peggio sia ormai alle spalle e che i prossimi bilanci saranno senz’altro positivi.

Gli altri interventi

Si sono poi succeduti al microfono Apicella, Manassero, Montali e Alessandro Rogato, direttore tecnico della Federazione. Sono state ricordate le imponenti misure di sicurezza che coinvolgeranno le 600 persone presenti all’Open, naturalmente sottoposte a test prima di entrare nella “bolla” che avvolgerà l’evento. Confermata per mercoledì 21 la Pro-Am (16 squadre con altrettanti professionisti e 48 dilettanti). Nel field, oltre alla consistente pattuglia degli azzurri, sono previste le presenze, fra gli altri, di Martin Kaymer e Lee Westwood.

Ricordato infine il fondamentale apporto della Lombardia alla storia dell’Open. Sulle 77 edizioni disputate, compresa quella del 2020, ben 41 hanno trovato la sede nella regione più popolata d’Italia. Regione in cui è inoltre concentrato circa un quarto dei giocatori italiani.

L’edizione di Chervò San Vigilio, resort golfistico con fortissima propensione turistica, rappresenta un’importante promozione per tutta l’area gardesana. Sono infatti ben dieci i campi divisi fra Lombardia e Veneto che ruotano attorno al Benaco. Tanto per fare un esempio, il solo Chervò San Vigilio ha fatto registrare in un’annata “normale”, ben 200.000 presenze e 54.000 giri di campo. Buona parte dei quali fatti registrare da giocatori stranieri: tedeschi in testa, seguiti da austriaci, svizzeri e olandesi.