La pandemia causata dal COVID-19 ha bruscamente fermato la vita quotidiana e le abitudini di milioni di persone e tutto lo sport professionistico mondiale, compresi ovviamente anche i vari circuiti di golf.

Bernhard Langer, attuale leader della money list del Champions Tour, il circuito Over 50 statunitense e brand ambassador di Mercedes-Benz, ci ha parlato dell’attuale situazione e di come sta affrontando l’obbligo di distanziamento sociale.

“Ci sono cose molto più importanti nella vita che giocare a golf – ha esordito in collegamento dalla sua casa di Boca Raton, in Florida – anche se il golf è la mia vita e la mia professione”.

Nonno da poche settimane

Dalla fine di marzo il distanziamento sociale ha preso piede anche in gran parte della Florida. Il 62enne tedesco e sua moglie Vikki sono appena diventati nonni per la prima volta.

La loro figlia maggiore, Jackie, ha dato alla luce un bambino all’inizio di aprile e stanno entrambi bene. Langer è euforico ma deve ancora aspettare per poter incontrare il suo primo nipote di persona. “Solo il marito di Jackie può starle vicino in ospedale”, afferma Langer. Le regole sono regole persino per un due volte campione Masters, norme a cui bisogna attenersi per vincere la battaglia contro il Coronavirus e la sua diffusione globale.

Langer non gioca un torneo ormai dalla prima settimana di marzo. Non è particolarmente infastidito per l’interruzione non programmata della stagione agonistica a causa dalla pandemia di COVID-19 ma il fatto di non sapere cosa possa riservare il futuro lo rende inquieto.

Lo stop obbligato e come gestirlo

“L’ultima volta che ho giocato a golf è stato con mio figlio una settimana fa, prima che chiudessero il nostro campo. Non partecipo a un torneo ormai da tre settimane ma finora non è stato poi così insolito. A volte mi capitano pause anche più lunghe di questa, quando vado a sciare non tocco un bastone da golf per una settimana o addirittura dieci giorni. Finora è stato abbastanza gestibile ma se lo stop continuasse per un altro mese o due allora sarebbe davvero insolito e complicato”.

Una settimana del Masters insolita

Quella che è iniziata avrebbe dovuto essere la settimana del Masters ma, come tutti sanno, il primo major è stato posticipato a data da destinarsi.

Langer, campione ad Augusta nel 1985 e nel 1993, a parte godersi la Cena dei Campioni il martedì precedente il torneo, non manca di scendere in campo ogni anno per giocare ancora il torneo uficiale.

L’ultima volta che non ne prese parte fu il 2011 a causa di un infortunio al pollice. Prima di allora il tedesco non perdeva un Masters dal 1983: in carriera ne ha giocati ben 35 ed essere questa settimana a casa sarà sicuramente anche per lui molto strano.

“Mi aspetto che il Masters venga giocato alla fine dell’anno, tra ottobre e dicembre – a seconda di come evoluziona questo virus. Se si farà io ci sarò di sicuro. Non ho mai giocato ad Augusta in autunno: ho sentito dire che le condizioni sono molto simili ad aprile, l’unica differenza è che non ci sono così tante piante in fiore come in primavera ma va bene lo stesso – io cercherò di tenere la mia pallina fuori dalle aiuole…”.

Il dominio del Champions Tour

A 62 anni Langer stava dominando l’ennesima stagione sul Champions Tour, la tredicesima della sua carriera sul circuito Over 50 statunitense, prima dell’arrivo del Covid-19. In cinque tornei nel 2020 ha segnato tre top-10 e una vittoria nel Cologuard Classic a Tucson, in Arizona.

Nel giro finale a Tucson Langer ha segnato nove birdie chiudendo in 65 recuperando i quattro colpi di svantaggio e vincendo di due. Questa vittoria ha permesso a Langer di essere il primo giocatore nella storia del golf moderno ad aver vinto almeno una volta sul Champions Tour da quando ha compiuto 50 anni nel 2007, record che ormai è giunto a 14 stagioni.

“Ero entusiasta del mio inizio di stagione”, afferma Langer. “In realtà ho avuto la possibilità di vincere i primi quattro tornei. Ho finito per conquistarne uno e finire tra i primi sei negli altri tre. Ero molto contento di come stavo giocando e spero di non essere troppo arrugginito quando torneremo in campo”.

Primo nell’Ordine di Merito a 62 anni

Per natura il Champions Tour – con prevede un’età minima di 50 anni – dovrebbe diventare sempre più difficile per un professionista ogni stagione che passa, visto che l’età avanza inesorabilmente e che sul circuito arrivano giocatori più giovani e potenti ogni anno. Ma al momento della sospensione Langer guardava tutti ancora dall’alto della classifica nell’ordine di merito, davanti a nomi e colleghi ben più giovani di lui come Ernie Els (50), Fred Couples (60), Retief Goosen (51) e Jose Maria Olazabal (54).

Obiettivo i 45 titoli di Hale Irwin

La vittoria di Langer a Tucson gli ha permesso di raggiungere un totale di 41 successi sul Champions Tour, solo quattro in meno del record assoluto di tutti i tempi di Hale Irwin, che risale al 2007 e che sembrava assolutamente irraggiungibile. Ma non per Langer, la cui carriera non si fermerà certo a causa di questa pausa forzata.

“Mi viene in mente il record di Hale quasi ogni settimana. Ora sono ancora più vicino “, ha detto Langer a Tucson. “Non viviamo e moriamo per i record ma è divertente sapere che potrei betterne un paio.

Il mio obiettivo è quello di migliorare il livello del mio gioco attuale e, se lo faccio, allora posso esprimermi al meglio e vincere sia altri tornei della stagione sia i major e raggiungere certamente le 45 vittorie sul Champions Tour.

Voglio semplicemente essere il miglior Bernhard Langer possibile. Sono solo molto fortunato a trovarmi nella posizione in cui sono e poter raggiungere o addirittura superare il record di Hale.

Ad essere sinceri per molto tempo non ho pensato che sarebbe stato possibile ma, se considero che ho perso un sacco di play off negli ultimi due o tre anni, ora avrei potuto già averlo superato”.

Allenarsi per arrivare in forma alla ripresa

Mantenersi in forma in attesa della ripresa delle competizioni potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi questa primavera. La casa di famiglia da 25 anni è nell’idilliaco Woodfield Country Club, un circolo dalle siepi accuratamente tagliate, dalle eleganti fontane d’acqua e da ordinate file di palme. Il campo da golf che si snoda attraverso il quartiere è però oggi deserto – l’intero percorso e le strutture di pratica sono “Out of Bound”.

“Abbiamo un meraviglioso centro fitness a circa 300 metri da casa nostra che di solito uso ogni giorno quando sono quia, ma hanno dovuto chiuderlo per il distanziamento sociale quindi ho dovuto essere un po ‘creativo”, afferma Langer, che pianifica le proprie routine di fitness senza un personal trainer. “Posso fare qualche swing di allenamento con un bastone pesante – un ferro 7 con piombo lungo lo shaft – e lo faccio nella mia palestra. Ho anche un tapis roulant e una cyclette che uso regolarmente.

Usate il vostro peso corporeo

“Faccio stretching ed esercizi a corpo libero e sto imparando a fare alcuni allenamenti in piscina, che in realtà è meglio per le mie ginocchia e le mie spalle. Devi essere creativo e utilizzare tutto ciò che hai a disposizione. Puoi fare sit-up, push-up e pull-up e panche semplicemente usando il tuo peso corporeo. Non hai bisogno di molte altre cose. Ho pedalato ieri per un’ora e mi è piaciuto. È stato bellissimo e un buon esercizio. Ho anche un piccolo putting green nel nostro cortile e posso anche fare qualche chip.”

Un piccolo promemoria per i rivali di Langer sul Champions Tour: il tedesco non sta riposando sugli allori in questa pausa forzata, anzi, vuole essere pronto nel momento in cui si ripartirà.

Il segreto del successo? Essere in forma, determinato e saper controllare le emozioni”

A Langer viene chiesto continuamente qual sia il segreto del suo successo eterno. “Ci sono molte cose che devono accadere per vincere una gara”, afferma Langer. “Devi essere in forma e in buona salute per swingare in modo corretto, devi essere determinato e devi praticare ogni aspetto del gioco.

Hai bisogno di una buona tecnica, devi resistere alla pressione con cui competiamo, devi saper giocare a tutti i tipi di lie, controllare i tuoi colpi dal bunker e devi fare buoni chip e puttare bene. Devi anche saper controllare le tue emozioni. Sono davvero tante le variabili che contribuiscono al successo e vanno messe tutte insieme”.

Sarà affascinante vedere cosa accadrà al ritorno alle gare e nessuno vuole aspettare troppo a lungo per scoprirlo ma, come dice Langer, per il momento ci sono cose molto più importanti nella vita da affrontare che giocare a golf.