Chiuse queste lunghe e faticose prime 36 buche del Masters tiriamo le fila di quello che abbiamo finora vista in campo ad Augusta.
E partiamo proprio da qui, da quelle micidiali 18 buche capaci di dettare legge e infrangere sogni e gloria dei grandi campioni di ieri e di oggi.
Se già il board del Masters fa il bello e il cattivo tempo decidendo come rendere il percorso, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, e questo grazie al sistema di aerazione sotto il suolo, ad accentuare la frustrazione dei giocatori ieri pomeriggio ci si è messo il vento.

Raffiche che soffiano in ogni parte del tracciato rendendo impraticabile i colpi dal drive al putt, indistintamente. Giocare bene in condizioni difficili come quelle registrate venerdì non richiede la perfezione ma un’attenzione quasi spasmodica.

Ma veniamo all’argomento che ha tenuto banco soprattutto sui social e partiamo dal giocatore che da quando si è presentato sul tee della 1 giovedì aveva puntato su di sé gli occhi di tutto il mondo: Jason Day.

Già il fatto di giocare con Tiger l’ha messo al centro dell’attenzione ma l’abbigliamento sfoggiato dal campione australiano ha lasciato tutti a bocca aperta. La partnership con Malbon, che ha fatto il suo debutto al Masters quest’anno diciamo che non ha riscosso il successo sperato.

Giovedì Day sembrava fosse andato direttamente nell’armadio di suo nonno e preso un paio di pantaloni di tre taglie più grandi della sua.
E il forte vento non ha aiutato facendo svolazzare quei pantaloni nemmeno fosse Marilyn Monroe in “Quando la moglie è in vacanza”.

Da Malbon a Malboro è un attimo

Ma l’apice l’ha toccata ieri con quel gilet che in pochi minuti è diventato virale facendo il giro di tutti i social network. Un look sicuramente audace e vintage ma, permettetemelo, fuori luogo soprattutto se indossato a un torneo come quello in Georgia.
Il paragone poi con un pacchetto di sigarette è d’obbligo.

Non sappiamo cos’abbia pensato Jason Day la prima volta che gli hanno proposto gli outfit con i quali avrebbe fatto il suo debutto al Masters con Malbon. Ma se è vero che gli abiti sono capaci di esaltare e, a volte, persino di far uscire fuori per la prima volta la personalità di chi li indossa, allora tanto di cappello a Day per il suo coraggio e la fiducia in se stesso.
Io non ci sarei mai riuscita.