Undici ore di viaggio sono il momento ideale per dare ordine a tutti i pensieri, le emozioni e pianificare i prossimi cinque giorni che mi aspettano.

Alla mia sinistra, un signore distinto, che ha deciso dopo poco di abbandonarsi alle braccia di Morfeo, complice sicuramente la boccia di vino rosso che si è sparato da solo.
Non è stata da meno la “Sig.ra Fletcher” alla mia destra, che invece ha preferito buttarsi subito sul superalcolico, scolandosi ben 6 gin tonic sotto gli occhi non certo stupiti del marito, che nel frattempo aveva interrotto la sua dieta, chiedendo il tris di una pizza “chicken bbq”.
Questo è il bello degli americani, tutto e il loro contrario…
Andare ad Augusta, non è un viaggio qualunque, non riesci a rilassarti e vederti un film, dormire e magari tentare la fortuna al tavolo (virtuale) del Black Jack.
Sai che stai per andare a vivere “L’Esperienza” e che connessa a questa ci sono tantissime aspettative.
Collegato con il wifi di bordo, ricevo i famosi ‘bulletin’ che il Media Center dell’Augusta National invia a tutti i giornalisti accreditati.
I primi due riguardano le interviste a Tiger Woods e la sua ormai già twittata, postata, risposta alla domanda sul suo stato di forma e se ritiene di poter vincere: ”Yes, I do”.
Ma vi rendete conto della forza di questo super atleta, ridotto solo pochi mesi fa in un letto di una clinica con la gamba frantumata in più pezzi, vivo per miracolo, e i rumor che parlavano addirittura della possibilità che non potesse più camminare… This is Tiger.
L’ultimo bollettino riguardava il meteo, non  certo positivo, e la chiusura di tutto l’Augusta National per l’intera giornata per maltempo.
Per  tutti i patrons, vista la decisone di chiudere i cancelli, la possibilità di avere già i biglietti per il martedì del 2023.
Atterriamo ad Atlanta, presa la macchina (una splendida Jeep che assomiglia molto a quelle usate nella serie Chicago PD dal sergente Voight), steakhouse, hotel e nanna.
Ore 4:45 del 6 aprile, articolo fatto, si va verso Augusta.
Prima però Starbucks 🙂
Questo è #ilmiomasters