A soli 16 anni ha fatto il grande salto tra i professionisti, un passaggio che a molti è sembrato un azzardo, ma che poi invece si è dimostrato vincente.

Merito di un talento purissimo e di una ferrea dedizione al lavoro che lo hanno portato, in pochi anni, ad essere uno tra i migliori giovani del panorama golfistico internazionale.

La carriera di Haotong Li ci insegna quanto sia difficile prevedere quello che possa succedere nel golf.

Qualunque addetto ai lavori avrebbe sconsigliato a un sedicenne cinese di passare al professionismo in così giovane età, senza fra l’altro alcun risultato di rilievo alle spalle.

Se poi pensiamo al fatto che la Cina non abbia mai avuto una grande tradizione golfistica e non abbia mai sfornato campioni di rilievo, questo “salto nel buio“ ci sembra davvero ancora più azzardato.

Un giorno ho chiesto a Li cosa lo abbia spinto a prendere questa folle decisione; mi ha sorriso e mi ha riposto che aveva capito che il golf sarebbe stata la sua vita e che non sarebbe valsa quindi la pena di perdere altro tempo.

In effetti gli unici motivi che possano far ritardare il passaggio al professionismo di un giovane talento di solito sono due: voler ottenere una laurea oppure approfittare delle opportunità di gioco che si possono avere da amateur, difendendo i colori del propria università o Paese.

Chi vuole raggiungere entrambi gli obiettivi ha una sola possibilità reale, andare a studiare negli Stati Uniti. Non è un caso che ormai tutti i migliori dilettanti europei scelgano questa strada.

Il fatto che in Cina fosse impossibile giocare gare dilettantistiche di alto livello ha facilitato la scelta di Li, spingendolo ad andare oltre la barriera corallina del dilettantismo e a tuffarsi subito nel pericoloso mare aperto del professionismo, per abituarsi il prima possibile a nuotare in mezzo agli squali.

Nulla da dire; il ragazzino asiatico ha smentito tutti, anche i più scettici!

Comunque sia non consiglierei a nessun minorenne questa scelta, a meno che non abbia già ampiamente dimostrato di poter competere fra i pro.

Li passa al professionismo nel 2011 e inizia a scoprire questo nuovo mondo facendo più esperienze possibili alternando Asia e Australia.

La svolta avviene nel 2014, anno in cui nasce il Pga Cina Tour, circuito che offre addirittura l’accesso al Web.com Tour americano, Un‘occasione impredibile.

Li sente che sta per arrivare il suo momento e dopo qualche torneo di ambientamento, a settembre del 2014 prende il ritmo e in meno di tre mesi vince ben quattro Open, con enormi vantaggi sul resto dei concorrenti.

A fine stagione domina l’Ordine di Merito e si guadagna la Carta piena per giocare sul Web.com, primo cinese della storia a riuscire nell’impresa.

Il 2015 è un anno importante per la sua carriera; inizia l’avventura americana e nel frattempo ha la possibilità di giocare alcune gare asiatiche  co-sanctioned con il Tour europeo.

Nuova opportunità e nuovo successo.

Nel primo torneo a disposizione, il Shenzhen International, il talento cinese con due strepitosi giri finali in 65-67 raggiunge Aphibarnrat in testa alla classifica per poi inchinarsi soltanto al playoff al thailandese dopo il birdie dell’avversario.

A fine anno compie un‘altra memorabile impresa, sfruttando al meglio l‘invito ricevuto per l’HSBC, dove finisce addirittura settimo.

Questo risultato gli dà il definitivo benvenuto nel mondo dei Top Player e gli regala la Carta piena per il Tour Europeo.

Il 2016 è il primo anno in Europa e arriva anche la prima importante vittoria, guarda caso proprio nel Volvo China Open, il torneo di casa, diventando giovanissimo un vero e proprio eroe in patria.

Nel 2017 arriva un altro strepitoso exploit; con un magnifico 63 nel giro finale dell’Open Championship a Royal Birkdale Li scala la classifica fino al terzo posto, costringendo i due americani Kuchar e Spieth a cambiare marcia nelle nove buche finali per privarlo di una storica quanto inaspettata vittoria.