Il ritorno dalla World Conference sul management è sempre un momento che dedico alla riflessione e alla valutazione su ciò che ho vissuto intensamente per cinque giorni.

Nashville è stato il teatro dove si sono riuniti più di quattromila manager provenienti da tutto il mondo.

Oltre a poter seguire e imparare molto dalle tante sessioni, l’elemento principale sono stati i numerosi workshop e il networking.

Questo confronto con diversi General Manager dei circoli più importanti e strutturati permette a gente come me di evolversi e assorbire il più possibile.

Ho avuto conferma di come circoli estremamente privati, e solitamente restii a ogni forma di apertura, abbiano cominciato a puntare su eventi, feste private e sport alternativi.

Insomma, il golf apparentemente non sarebbe l’elemento trainante per i nuovi e possibili soci.

La crisi che ha colpito questo sport a livello mondiale ha scardinato tantissimi preconcetti e paletti imposti in vari Club.

Nei momenti di difficoltà economica, molti soci hanno preferito aderire alla proposta dei vari board di aprire le porte a potenziali nuovi iscritti, facendoli ammettere con una formula di affiliazione, non proprio in linea con le procedure classiche.

L’alternativa? Era, per loro, quella di mettersi le mani nelle tasche e tirare fuori i soldi.

L’altra soluzione è stata quella di trasformare le club house in vere e proprie location per eventi e feste di ogni genere, dove per l’occasione il campo pratica è divenuto un luogo per concerti, il percorso trasformato in Hogwarts e la piscina in un’acqua park.

L’ho affermato molte volte in passato e continuo a sostenerlo, che non possiamo pretendere che la gente cominci subito a giocare e non possiamo obbligare le persone a praticare uno sport se prima non gli risolviamo il problema di dove “sistemare” il resto della famiglia.

Dobbiamo far vedere com’è fatto un circolo e quanto sia sbagliata l’idea che molti hanno nella propria testa.

La flessibilità e accessibilità, che ormai il golf ha, ancora non viene percepita dai potenziali neofiti.

Provare a portare all’interno dei circoli diverse attività parallele al gioco del golf, potrebbe essere la vera chiave di svolta: footgolf, corsi di yoga, crossfit, aperitivi, compleanni e anniversari vissuti in mezzo alla natura usufruendo di parcheggi, bar, ristorante, personale qualificato per l’intrattenimento, risolverebbe i weekend di tantissime famiglie.

Ed ecco quindi che il club diventerebbe il contenitore di tutto questo.

Poi, con calma, appena la curiosità verrà a galla, bisognerà essere bravi a fargli “grippare” un bastone e colpire una pallina.

Le persone, anche a causa di una vita che va troppo veloce, dove si lavora il doppio per sopravvivere economicamente, hanno bisogno di ritrovare e condividere con i propri cari, amici e amori almeno i momenti di relax e svago.

Per questo e molto altro i circoli italiani dovrebbero evolversi e allargare i propri orizzonti raggiungendo, tra l’altro, una grande forma di guadagno.

Quanto sarebbe tutto più facile se trascorressimo un’intera giornata all’aria aperta dedicando il tempo non solo al golf ma a diverse attività che coinvolgano chi ci accompagna?

Ognuno avrebbe qualcosa da fare, non ci si annoierebbe e si potrebbe trascorrere un momento di condivisione al di fuori della routine quotidiana.

Basterebbe solamente una strategia mirata e concreta lavorando sul passaparola e facendo crescere la curiosità alle persone attraverso una serie infinita di iniziative ed eventi, in ogni singolo campo italiano.

C’è un ristorante nella capitale, in una location molto alla moda, dove sei costretto a parcheggiare per strada – quindi multa garantita – il cibo non è niente di eccezionale, il servizio modesto e ti “bastonano” al momento del conto.

Risultato di tutto questo? Locale sempre pieno.

E solo perché all’interno della struttura c’è un’area dedicata ai bambini con animatore, si possono vedere le partite, il giardino è ben curato e tutti i camerieri ti accolgono con il sorriso.

Ora, sulla base di questa esperienza, provate a immaginare quanto potremmo offrire di più con i nostri circoli…

Riflettiamoci!