Siamo al secondo giro del WGC-Mexico Championship al Golf Chapultepec, nei pressi di Città del Messico.

L’atmosfera è pregna di tensione perché, benché il torneo non preveda il taglio, la battaglia per le posizioni di vertice è serratissima.

Rickie Fowler ha chiuso il primo giro in par, a otto colpi di distanza dal leader del momento, Rory McIlroy.

La buca 10, la prima per Fowler nel suo secondo giro, è un lungo par 4, con il fuori limite che corre lungo tutto il lato destro della buca.

Il tee shot di Fowler finisce nel rough di destra e, nel tentativo di recuperare, il secondo colpo è purtroppo uno shank che vola direttamente fuori limite.

La regola (la 18.2) prevede che, in caso di palla persa o fuori limite, il giocatore droppi una palla entro un bastone dal punto in cui era stato effettuato il colpo precedente, con la penalità di un colpo (il famoso “colpo e distanza”).

Fowler misura il bastone di lunghezza utilizzando il suo driver, quello più lungo in sacca che quindi, per le nuove regole, è la sua unità di misura, e droppa.

Peccato che lo faccia però dall’altezza delle spalle invece che da quella del ginocchio, come prevede la nuova procedura secondo la regola 14.3b.

Nella sfortunata situazione, il caddie non si accorge della scorrettezza e quindi non riesce a fermare Fowler prima che giochi quello che, erroneamente, crede essere il suo quarto colpo.

Qualcuno del pubblico, accortosi dell’errore, decide di chiamare Patrick Reed, compagno di gioco di Fowler, che informa il giocatore immediatamente.

Rickie si rende subito conto di aver commesso un errore, incontra un arbitro che, chiarita la situazione, gli comunica che si deve aggiungere un ulteriore colpo allo score finale della buca (che diventerà un triplo bogey).

In questa situazione – ovvero droppaggio non corretto – la penalità è di un colpo se la palla droppata non correttamente è giocata da dentro l’area in cui ovviare (cosa successa a Fowler) ,ma diventano due se la palla, oltre a essere stata droppata male, dovesse rotolare fuori dall’area in cui ovviare e successivamente essere giocata (regola 14.3b(3)).

Dopo il giro, Fowler ha dichiarato che accetta il fatto di aver commesso un’infrazione ma che, dopo aver droppato dall’altezza delle spalle per tanti anni, cambiare non è facile e che comunque il nuovo metodo* non gli piace affatto.

Poche settimane prima ad Abu Dhabi, Henrik Stenson aveva anch’egli droppato dall’altezza delle spalle ma, applicando quanto previsto dalla regola 14.5a, aveva corretto l’errore droppando nella maniera giusta, prima di giocare il suo colpo successivo.

Se il caddie di Fowler avesse osservato la procedura sbagliata probabilmente avrebbe avvertito il suo giocatore che, potendo correggere l’errore prima di giocare, avrebbe evitato il colpo di penalità. 

L’R&A e la USGA hanno stabilito l’altezza del ginocchio perché deve essere salvaguardato il fatto di giocare la palla dall’interno dell’area in cui ovviare facendo in modo che la palla vi si fermi il più possibile al suo interno dopo il primo droppaggio, mantenendo comunque un certo grado di casualità sul dove la palla andrà a fermarsi; quindi l’altezza del ginocchio è stata ritenuta quella migliore per poter incontrare entrambe le necessità.