Caterina, posso iniziare l’intervista prendendoti in giro?

Lo fai da sempre, sono abituata, prego inizia…

Una delle tue frasi celebri con me è sempre stata: “Non mi intervisti mai, devo vincere per fare quattro chiacchiere con te?”. Da quel momento, a Padova credo due anni fa, è cambiato tutto. Ed eccoci qua a parlare della prima italiana a giocare ad Augusta…

Vuol dire che porta fortuna fare interviste con te (ride). Da Padova quando ho vinto i Campionati Italiani ad Augusta è stato un salto pazzesco. Ci pensavo proprio pochi giorni fa, in due anni ho partecipato a moltissimi eventi di livello, devo dirti che fa abbastanza impressione. Ma lo sport è così, veloce e bisogna prendere il treno quando passa.

Quando hai saputo la prima volta dell’esistenza dell’Augusta National Women’s Amateur Championship? Te ne ha parlato la Federazione o è arrivata la busta magica a casa?

Ho scoperto dell’esistenza della gara da Facebook, hanno riportato la dichiarazione ufficiale del Chairman di Augusta che apriva le porte a questa gara amatoriale femminile. Mi si sono illuminati gli occhi. Poi, è arrivata a casa la lettera. Pensa è arrivata il 9 gennaio, il giorno dopo il mio compleanno, quindi un regalo che non dimenticherò mai per tutta la vita.

AUGUSTA, GEORGIA – APRIL 06: Caterina Don of Italy putts on the second green during the final round of the Augusta National Women’s Amateur at Augusta National Golf Club on April 06, 2019 in Augusta, Georgia. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)

Cosa hai pensato mentre giocavi le prime 36 buche negli altri percorsi del torneo, io sarei stato tesissimo per il taglio che ti avrebbe portato nel paradiso terrestre.

In realtà ho cercato di non pensarci, poi sono arrivata sul tee della 36esima buca e mi sono fatta i complimenti da sola per non avere bisogno di un birdie o di un par per passare. Avevo margine e quindi ho fatto il tee shot un po’ più tranquilla. Anche se dire tranquilla forse è già un’esagerazione per quei momenti.

Fammi la cronistoria: ti qualifichi, oltrepassi il cancello, Magnolia Lane, profumo di fiori. Vai avanti tu che io ho le lacrime agli occhi.

Aspetta, perché siamo arrivate il giorno prima dell’inizio della gara già all’Augusta National! Siamo passate per Magnolia Lane e ci hanno lasciate davanti alla porta della club house, siamo entrate e ci hanno portate direttamente al pro shop che era stato aperto solo per noi giocatrici. La sensazione è come se una fanatica di shopping entrasse in uno di quei grandi mall di moda aperto solo per lei, hai idea della follia? Poi siamo andate a cena dopo un giro in club house. Il giorno della gara invece ci hanno portate subito in campo pratica, è enorme.

Papà e mamma c’erano? Son già tesi quando giochi in Italia, in Georgia hanno perso 20 chili a testa?

Mamma non mangiava e papà prendeva pastiglie per la pressione, presu- mo. Mi hanno seguito per tutta la gara, erano felici.

Il tuo fidanzato era presente?

Ne avessi avuto uno l’avrei portato. Smettila con queste domande.

AUGUSTA, GEORGIA – APRIL 06: Caterina Don of Italy talks with her caddie on the second green during the final round of the Augusta National Women’s Amateur at Augusta National Golf Club on April 06, 2019 in Augusta, Georgia. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)

E quando hai incontrato Bubba Watson? Dimmi subito cosa ti ha detto! Raccontami qualche segreto, ti prego.

Bubba mi ha chiesto se fossi io l’italiana che andrà all’università in Geor-gia. È quella che ha fatto anche lui, ha giocato per quei colori. Poi mi ha detto “ci vediamo in campo” e si è fatto trovare dopo 9 buche. Veramente gentile e disponibile.

Come mai la Nazionale Italiana Femminile è così forte?

Perché siamo un gruppo molto unito. Non solo tra noi giocatrici ma con tutto lo staff. C’è un clima favoloso anche con i coach, i preparatori, i medici e con tutte le persone che lavorano in Federazione.


Come hai affrontato le 18 buche più belle del mondo? Volevi vincere a tutti i costi o, a tratti, ti sei goduta il panorama mozzafiato?

In prova campo ho guardato anche il panorama, in gara la concentrazione ha prevalso sui fiori, i laghi, i fairway strepitosi.

Cate, hai sempre puttato benissimo in carriera. Spesso imbuchi da lontano. Come sono i green di Augusta?

Ma non è vero, non putto così bene. I green di Augusta sono difficili, a tratti impossibili e pensare che a inizio settimana mi avevano detto che quest’anno non erano così veloci. Meno male, altrimenti sarei andata in acqua con il putt un po’ di volte.

Dimmi la verità, sui ponticelli ti sei fatta i selfie oppure vietati i cellulari?

Potevamo portarlo in prova campo ma non l’ho usato. Forse per la fretta o forse per il rispetto. Ci hanno però scattato delle immagini ufficiali al passaggio sull’Hogan Bridge e le hanno poi sviluppate e regalate a tutte. Devo solo scegliere dove appenderla in camera.

AUGUSTA, GEORGIA – APRIL 06: Caterina Don of Italy and Haylee Harford of the United States walk Across the Hogan Bridge on the 12th hole during the final round of the Augusta National Women’s Amateur at Augusta National Golf Club on April 06, 2019 in Augusta, Georgia. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)

Finisci 12esima nel torneo, Diana Luna ci ha detto di farti i complimenti ma ha ammesso di essere gelosa per non aver potuto giocare quel campo. Come ti senti dopo questa esperienza? Cosa vuoi fare da grande?

Sono felice di aver partecipato a questa gara e spero di poterlo fare anche l’anno prossimo. È stato bello dal primo minuto all’ultimo. Adesso farò la maturità poi quattro anni di università e alla fine passerò professionista. Questi sono i miei piani, vuoi sapere altro?

Sì, mi piacerebbe sapere l’obiettivo da amateur più grande che hai e quello da professionista.

Una volta ti avrei detto partecipare allo U.S Amateur, ora, senza dubbi, rigiocare l’Augusta National Women’s Amateur Championship. Da professionista? Dall’Evian in su…

Cate, perché sei cosi forte?

Mi alleno, mi impegno e cerco di dare tutta me stessa in questo sport. Ma a dire la verità cerco di utilizzare tanta testa tutte le volte che scendo in campo.

Fammi tornare ancora ad Augusta. Vorrei sapere: 1) Qualcosa del campo o della clubhouse che non vediamo in TV; 2) Cosa hai rubato come gadget?

Gli spogliatoi delle donne sono molto grandi nonostante le socie siano pochissime. Ci saranno almeno 30 armadietti, chissà se sono per le future giacche verdi oppure per le ospiti amiche. Al ristorante si mangia alla grande, non sembra neanche di essere in America, con tutto il rispetto per gli USA. Per la seconda ti dico che ho preso matite, tee, marchini e bottiglie d’acqua che raffiguravano la buca 13 con le info delle altre buche all’interno. Non ti dico poi cosa ho comprato al pro shop, lasciamo stare…

Le domanda più importante arriva adesso: la prossima volta mi porti? Posso farti da caddie? Guarda che mi dona la tuta bianca, una volta ho provato quella da imbianchino e ti posso dire che c’era un certo fascino…

Allora da caddie… mmm, no! Perché il caddie del circolo è molto esperto sulle pendenze e sulle strategie di gioco. Però a saperlo prima avevo otto inviti per il Masters, potevo dirtelo! Dai ti posso portare l’anno prossimo.

AUGUSTA, GEORGIA – APRIL 06: Caterina Don of Italy talks with her caddie on the second green during the final round of the Augusta National Women’s Amateur at Augusta National Golf Club on April 06, 2019 in Augusta, Georgia. (Photo by Kevin C. Cox/Getty Images)

Ho chiesto a te e Molinari la stessa cosa, vedremo chi sarà di parola. A proposito cosa mi dici di Chicco e di Tiger…

Tiger è impressionante, non mi aspettavo potesse rivincere anche perché l’ultima volta che l’ha fatto avevo quattro anni quindi non pensavo di rivederlo con la Giacca Verde. Per Chicco mi è dispiaciuto, ci speravo, ma ha fatto una gran gara e posso dirti che è pronto la prossima volta a conquistare la Green Jacket.

Cate, adesso che andrai in Georgia ti farai sentire? Mi manderai delle lettere con il logo di Augusta oppure ci sentiremo ancora via whatsapp?

Facciamo i giovani e sentiamoci via chat. Però mi impegnerò a trovare la strada per rientrare ad Augusta e chissà un giorno poterti spedire una busta con il logo che tutti conoscono. Magari nell’università dove andrò riuscirò a fare qualche conoscenza interessante, qualche figlio di soci.

Grazie Caterina per aver rappresentato l’Italia a questi livelli, non lo dimenticheremo mai, stanne certa.

Grazie a tutti voi del tifo. Comunque nella mia futura squadra pare ci sia il nipote dell’ex Chairman di Augusta, Billy Payne, si alzano le probabilità di tornare in campo. Ma questo non scriverlo…