Vi piacerebbe avere un cart appartenuto a Tiger? Woods l’ha usato in maggio per giocare il suo match “Champions for Charity”. Bellissimo, rosso e nero, con ben in vista il suo marchio “TW”, gli era servito per battere, in coppia con Peyton Manning, stella dell’NFL, il suo grande amico/rivale Phil Michelson, a sua volta in gara con un altro celebre giocatore di football americano, Tom Brady.

Purtroppo però siete arrivati tardi. Tiger ha da poco messo all’asta quel cart, insieme ad altri suoi memorabila o premi vari, per finanziare la sua TGR Foundation. Il prezzo con cui è stato aggiudicato? L’E-Z-GO Freedom RXV EliTE è andato al miglior offerente per 16.500 dollari. Un prezzo alto ma interessante per chi, oltre ad avere un adeguato conto in banca, sia un inguaribile fan di Woods.

Fra gli altri oggetti venduti, spicca un Full Swing Pro Series Simulator. È stato valutato 41.000 dollari. A seguire, una coppia di viaggi per giocare sui campi firmati dal fuoriclasse californiano. I dollari sono stati 17.000 per andare in Messico, al Diamante Cabo San Luca, mentre 13.000 hanno aperto al vincitore dell’asta le porte TGR Design’s Bluejack National in Texas. Totale raccolto: più di 130.000 dollari, devoluti interamente nel fondo personale di Tiger per la beneficenza.

Beneficenza per miliardi di dollari

Il settore charity del golf ha bilanci imponenti negli Stati Uniti. Il PGA Tour ha ad esempio dichiarato che i fondi raccolti in tutta la sua storia recente hanno superato i tre miliardi di dollari (record nel 2019 con 204 milioni). In tutta la nazione, centinaia di migliaia di gare a sfondo benefico permettono di raccogliere in un anno cifre da capogiro, da un minimo di 1.000 a un massimo di 250.000 dollari per ogni evento.

L’immagine del golf come sport che, più di qualsiasi altro, si mobilita per distribuire centinaia di milioni di dollari in beneficenza è di grande impatto. Queste ingenti somme hanno dato un contributo essenziale per far accettare il golf in modo positivo anche da chi non lo pratica. E ha reso meno antipatici agli altri i circa 24 milioni di giocatori. Fra cui tutti gli ultimi cinque presidenti degli Stati Uniti.