Tecnicamente i giocatori sono ancora in campo la ma 43ma Ryder Cup è terminata con la prevedibile vittoria statunitense. Troppo il divario tra i due team al via dei singoli. Gli europei, solitamente più produttivi nei doppi hanno invece accusato un ritardo incolmabile.

Nove punti da conquistare su 12 disponibili contro giocatori più in forma erano un’impresa oltre a qualsiasi miracolo. Rory McIlroy, che ha confermato il pessimo stato di forma con zero punti nei doppi, ha provato a suonare la carica vincendo il proprio match contro Xander Schauffele. Ma un punto non ha fatto primavera e gli americani Patrick Cantlay, Scottie Scheffler e Bryson DeChambeau hanno preso a pallate gli avversari portando i tre punti per arrivare a quota 14. Inermi e impotenti Shane Lowry, Jon Rahm e Sergio Garcia che hanno opposto ben poca resistenza. 4&2, 4&3 e 3&2 lasciano poco spazio alle recriminazioni.

La resistenza di Hovland contro Morikawa ha regalato solo qualche minuto in più d’incertezza in un tabellone sempre più tinto di rosso, colore che contraddistingue l’America. Il mezzo punto che ha determinato la vittoria è arrivato alla buca 17, par 3 che lo statunitense ha chiuso con il birdie passando in vantaggio senza poter più perdere il match.

Come detto gli incontri rimanenti sono ancora in campo per fissare il punteggio. L’obiettivo ora è salvare l’onore e non passare alla storia come il team europeo che ha subito la sconfitta più pesante della Ryder Cup moderna, ovvero da quando i giocatori del Vecchio Continente scendono in campo sotto la stessa bandiera. Il punteggio da temere nel leaderboard è 18 1/2.