Il percorso di Torrey Pines, dove si sta giocando il Farmers Insurance Open, ospiterà tra qualche mese lo U.S. Open. Il major americano, noto per essere quello che presenta percorsi al limite della giocabilità, non avrebbe potuto scegliere sede migliore per l’edizione 2021. Già noto per essere il campo più lungo sul quale si presentano i professionisti del PGA Tour, il percorso Sud si è confermato indomabile. La pioggia di venerdì ha reso il rough ancora più folto e compatto. Impossibile quindi giocare sperando di poter controllare la distanza dei colpi.

Reed, luci, ombre e niente VAR

La terza giornata, quella battezzata dagli americani moving day, avrebbe dovuto indicare i contorni del principale contendente al titolo. È stato così sino a un paio di ore dalla conclusione quando la sagoma del possibile trionfatore aveva la forma arrotondata di Patrick Reed. L’americano infatti era uscito in 31 colpi, con tre birdie e 1 eagle, ed era saldamente al comando della classifica. Oltre a un gioco perfetto era stato protagonista di un episodio molto discusso quando, avendo battezzato la propria pallina “impitchata” in rough l’aveva marcata e sollevata. Le immagini TV lasciavano più di un dubbio agli spettatori. Dubbi che probabilmente erano anche nella testa di Reed che, prima di dropparla, chiamava un giudice arbitro. Questi dopo aver tastato il terreno e trovato un ipotetico pitch, concedeva il vantaggioso free drop all’americano invece che far riposizionare la pallina. Nel golf non esiste la VAR ma qualcosa di molto più efficace: la coscienza. Alcuni lo chiamano “il Dio del Golf”, altri giustizia. Di fatto lo swing di Reed dopo il giro di boa si è inceppato e sono arrivati quattro bogey parzialmente rimediati dal birdie conclusivo che lo ha riportato al comando appaiato al messicano Carlos Ortiz. I due partiranno da quota -10 e due colpi di vantaggio sugli inseguitori.

La classifica però è molto corta e lascia in corsa per il titolo una ventina di giocatori. Tra i più pericolosi ci sono Jon Rahm, che si trova in terza posizione a -8, e Rory McIlroy, ottavo a un colpo dallo spagnolo.

Molinari che peccato

Molto rammarico per Francesco Molinari al termine del terzo giro. Partito dalla buca 10 il torinese aveva subito guadagnato un colpo alla buca 12 ma era incappato in un bogey al par cinque seguente. Perfetto da tee a green Molinari ha giocato tre putt da poco meno di cinque metri. Il gioco del nostro portacolori è stato regolare sino alla buca 3, la sua dodicesima, quando è incappato ancora in tre putt. A quel punto la reazione con due bride consecutivi alla 6 e 7. La palla a due metri dall’asta alla buca seguente, par tre, non è stata convertita in un nuovo birdie e all’ultima buca, par cinque, ancora tre putt a decretare un giro in par. Il punteggio di -1 vale il 39° posto con ben 15 posizioni recuperate ma, guardando la percentuale di green centrati con i colpi regolari, ben l’83,3%, Francesco avrebbe potuto occupare ben altra posizione in classifica.

Oggi la conclusione del Farmers Insurance Open, trasmesso da GolfTV con l’eccellente commento di Isabella Calogero e Federico Colombo, quindi arrivederci a Torrey Pines al 17 giugno, quando andrà in scena lo U.S. Open.