Tre vittorie nelle ultime 14 gare. Questo il ruolino di marcia di Tiger Woods quando, nello scorso agosto 2018, ha ricominciato a trionfare dopo una lunga e difficile parentesi, iniziata nel 2012. Poco più di due mesi dopo il quinto intervento al ginocchio sinistro, al suo rientro è tornato a vincere con il piglio dei tempi d’oro. E non in una garetta, ma in questo inedito Zozo Championship giapponese, che ha visto al via moltissimi dei campioni più titolati.

In campo ha anche dimostrato di avere un’ottima tenuta atletica. Domenica i giocatori sono stati costretti agli straordinari, dopo che era andata persa negli acquazzoni la giornata di gara di lunedì. Per Tiger 29 buche in un solo giorno, ma il ginocchio ha tenuto alla perfezione. “Se ho già giocato così tante buche di seguito dopo l’ultima operazione? Sì, l’avevo già fatto – ha risposto un divertito Woods ai giornalisti – solo che me le sono girate in cart…” Piccolo dettaglio: al termine del terzo giro, Tiger è volato negli spogliatoi per cambiare la sua tenuta di gara. E ha indossato la tradizionale polo rossa che lo ha sempre seguito nella sua carriera durante l’ultimo giro di un torneo.

Pazzesco e fenomenale

“Davvero pazzesco” ha detto Jordan Spieth del record straordinario di 82 vittorie ottenute da Tiger e “fenomenale” ha definito questo risultato Daniel Berger. Il tutto in mezzo a una cornice di folla straordinaria all’Accordia Golf Narashino Country Club, nella periferia est di Tokyo, dove secondo i responsabili del Japan Golf c’erano “più spettatori in un giorno che in un’intera settimana di gara”.

“Beh, devo dire che 82 è un grande numero – ha dichiarato alla fine Woods -. Credo sia il risultato di una costante determinazione, che sono riuscito a mantenere viva per un lungo periodo di tempo. Sono molto fortunato per la carriera agonistica che ho avuto fin qui e che mi ha consentito di eguagliare il record di Sam Snead.”

Tiger capitano e Tiger giocatore

Alla domanda sul fatto che, alla sua prima vittoria a Las Vegas nel 1996, avesse davanti più 400 giocatori nella classifica delle vittorie sul Tour e oggi invece sia il numero uno, Tiger ha risposto ridendo: “Cosa significa questo 82? È incredibile. È davvero tanta roba. Nella mia carriera ho avuto moltissime occasioni per vincere e forse il merito maggiore è stato quello di essere riuscito a concretizzarne tante, superando anche momenti non proprio facili, in campo e fuori. Qui in Giappone ad esempio è stata una lunga settimana ed essere sempre in testa, dall’inizio alla fine, non è certo stata una passeggiata.”

L’intervista ha poi virato suoi programmi del prossimo futuro. “President’s Cup? La prossima settimana, dovrò fare alcune scelte – ha concluso sempre molto sorridente Tiger – E sì, credo che il Woods capitano prenderà in considerazione la possibilità di una wild card per il Woods giocatore.” In compenso, oltre all’impegno Stati Uniti contro Resto del Mondo (Europa esclusa) dal 9 al 15 dicembre, sul meraviglioso percorso del Melbourne Golf Club, è quasi sicuro che Tiger non scenderà più in campo quest’anno in una gara ufficiale.

Per la cronaca, con il suo 82° successo Tiger è risalito di quattro posti nella classifica mondiale, superando Cantlay, Rose, Schauffele e DeChambeau. E adesso è sesto nel World Ranking.