Con la vittoria nello Zozo Championship, in Giappone, Tiger ce l’ha fatta. È la perla numero 82 della sua collana infinita di successi e ha un sapore davvero speciale. Infatti si tratta della prima gara ufficiale del PGA Tour nel paese del Sol Levante, per un contratto faraonico che prevede fin d’ora sei edizioni. Ma soprattutto per Woods è un altro, immenso obiettivo raggiunto: il record di vittorie di tutti i tempi, fin qui detenuto in solitaria da Sam Snead.

Il primo trionfo risale al 6 ottobre 1996, nel Las Vegas Invitational, conquistato al playoff su Davis Love III. Tiger non aveva ancora compiuto 21 anni (è nato il 30 dicembre 1975 a Cypress, California) ed era comunque già considerato uno straordinario talento. Il bis arrivò subito dopo, a distanza di sole due settimane, quando riuscì a precedere il compianto Payne Stewart per un colpo nel Walt Disney World/Oldsmobile Classic, in Florida.

Da quel momento, la sua marcia verso il mito è continuata con una incredibile sequenza di trionfi. Nell’aprile 1997 arriva il primo dei suo 15 major, un Masters dominato in maniera pazzesca. Il secondo, Tom Kite, rimase infatti a 12 colpi di distanza, incoronando di fatto Tiger come il vero fenomeno del golf mondiale.

Due anni trionfali

Da ricordare poi le otto vittorie sul PGA Tour del 1999 e addirittura le nove (!) nel 2000 con la famosa raffica di major. U.S Open (15 colpi di vantaggio), Open Championship e PGA Championship finirono nel suo palmarès, seguiti poi anche dal Masters 2001, per completare il Grande Slam di quattro major consecutivi.

Fra gli altri anni più esaltanti il 2006 (otto successi), ma in tutto quel periodo, che l’ha visto quasi sempre numero uno delle classifiche mondiali, i successi piovevano a secchiate. Poi, improvviso, lo stop a quota 71. È il 13 settembre 2009. Tiger vince il BMW Championship, ma tutto poi precipita per problemi fisici e familiari.

Bisogna aspettare l’Arnold Palmer del marzo 2012 per ritrovarlo sul gradino più alto del podio. In quell’anno raccoglie altri due successi e poi, nel 2013, ritorna sui sui ritmi consueti. Cinque vittorie, tutte in tornei di grande prestigio, come ad esempio The Players, anche se non riesce nell’obiettivo di smuovere il conto dei suo major (14), fermi allo U.S. Open del 2008.

Tiger dal tunnel al Masters 2019

Tutto sembra sul punto di ripartire e invece è l’inizio di un lungo tunnel, segnato da una miriade di interventi chirurgici per risolvere molte situazioni difficili. Il ritorno alla vittoria è però in grande stile, con l’ultima gara della stagione 2017/2018, The Tour Championship. Poi arriva, nell’aprile di quest’anno la sua quinta Giacca Verde: il 15° successo in un major sembra forse il più bello. Anche perché il trionfo numero 81 è frutto di infiniti sacrifici e si chiama Masters Tournament. E così, la favola di Tiger continua.