Colline del Gavi

Quando scegliamo una destinazione turistica il primo desiderio è sempre lo stesso: vivere un’esperienza a 360 gradi, fatta di piacevoli emozioni e di irrinunciabili piaceri, alla scoperta di tutto quello che un territorio nasconde ed è capace di offrirci. Una delle mete imperdibili della nostra Penisola è senza dubbio il Monferrato, inserito nel Patrimonio Unesco assieme a Langhe e Roero per la particolarità unica del suo territorio. Un’esperienza moltiplicata per tutti i sensi: questo offre un viaggio in Monferrato, capace di unire benessere, cultura, natura, arte, enogastronomia e ovviamente sport. Per gli appassionati di bastoni e palline il divertimento è garantito da tre golf club che rientrano tra le grandi eccellenze di questo territorio, Colline del Gavi, Margara e Villa Carolina, capaci di offrire un totale di ben 99 buche nel raggio di meno di un’ora di macchina.

Già dal primo sguardo si intuisce che quello con il Nuovo DS 7 sarà un viaggio nella raffinatezza assoluta. Il suo design carismatico lo rende un SUV dal marcato carattere capace di sedurre ancor prima di salire a bordo attraverso linee eleganti e dinamiche. Nuovo DS 7 combina eccellenza tecnologica a un comfort straordinario per garantirti un piacere di guida unico, nel misto delle colline del Monferrato come nei trasferimenti in autostrada. La nostra prima destinazione è il Castello di Tagliolo, dimora al centro di un incantevole borgo nell’Alto Monferrato a pochi passi dall’uscita di Ovada. Nel 1498 venne in possesso dei Marchesi Pinelli Gentile. Oggi il Marchese Oberto, affiancato dalla moglie Maria Immacolata, dal figlio Luca e da sua moglie Angela continuano con instancabile energia un’antica tradizione familiare. Tra degustazioni di vini, qui sapientemente prodotti, ricevimenti e ospitalità, il Castello di Tagliolo offre un’esperienza unica a contatto con la storia e le tradizioni di questa terra. Dalle colline ovadesi a quelle del Gavi raggiungiamo in poco meno di mezz’ora Colline del Gavi. Nato nel 1990 da un gruppo di amici uniti dalla passione per il golf con il nome di Riasco, nel settembre 1998 vengono inaugurate le ultime 8 buche delle 18 da campionato firmate Luigi Rota Caremoli e costituita la nuova Associazione Sportiva Golf Colline del Gavi.

Lo sguardo dalla strada d’ingresso cade immediatamente sul verde intenso delle nuove 9 buche ricavate dal primo percorso executive, inaugurate il 16 settembre scorso. Ad attenderci c’è il direttore Flavio Siccardi che ci aggiorna sulle importanti novità e sui progetti futuri. Colline del Gavi ha vissuto un momento di grande sfarzo nel 2015/2016, poi purtroppo il secondo alluvione che ha colpito il club nel 2019 (il primo fu quello terribile del 2014) ha fermato lo sviluppo del circolo. Fu allora che Luigi Negri, attuale azionista di maggioranza dell’immobiliare proprietaria dei terreni, la Derna Golf Spa, prese in mano la situazione e decise in prima persona di aiutare il club, investendo soprattutto nella sua crescita turistica. “Dal 2019 il vecchio percorso executive era praticamente dismesso – ci racconta Siccardi -. L’architetto Fulvio Bani fu così incaricato di ridisegnarlo grazie anche all’acquisto di nuovi terreni, creando 9 buche da campionato, non lunghe come le altre ma tecnicamente molto valide”. Oggi

Colline del Gavi conta sul percorso Giallo, denominato Lago per la presenza di un grande bacino d’acqua tra la buca 5 e la 6, il Blu o Castello, da cui si scorge il vicino Castello di Tassarolo, e il Rosso, chiamato Old Course in memoria del primo tracciato. “L’obiettivo è quello di trasformare Colline del Gavi in un circolo sempre più a vocazione turistica, ma senza trascurare i soci che sono una realtà determinante”. Gli investimenti non si fermano: da quest’anno è infatti attiva una splendida piscina e, a pochi passi, un delizioso e moderno ristorante. Il progetto prevede inoltre la conversione della Cascina Spinola in un nuovo resort comprensivo di Spa, che aumenterà la ricettività totale del circolo che conta già su 11 stanze della foresteria. “Stiamo lavorando sempre meglio con gli esterni – precisa Siccardi -.

 Questa è terra di cantine, borghi e castelli, e per le signore c’è l’Outlet di Serravalle, una vera referenza per gli acquisti. Abbiamo quattro cantine partner: Castello di Tassarolo, con un vino biologico, La Mesma, Il Poggio e Broglia, la’azienda più storica. Sono tanti i clienti che tornano qui con piacere, non solo francesi ma svizzeri, tedeschi e qualcuno dai paesi nordici, mercato su cui vogliamo puntare di più nel prossimo futuro”.

Oggi Colline del Gavi conta su circa 400 soci e uno degli obiettivi è certamente quello di coinvolgere nuove generazioni. “Siamo partiti con le scuole andando noi stessi in quelle del territorio, con buoni risultati. Inoltre, la proprietà quest’anno ha deciso di fare un importante investimento sui giovani: tutte le quote degli under 35 sono state dimezzate del 50% proprio nell’ottica di ringiovanire il club e dargli nuova linfa”.

Luigi Negri, imprenditore e socio dal 2004, è colui che in prima persona ha preso in mano il destino di Colline del Gavi nel momento più difficile della sua storia. “Il mio coinvolgimento nasce nel momento più difficile della vita di questo circolo – ci racconta -. Ho deciso di scendere in campo personalmente per ridare slancio al club e, passo dopo passo, siamo arrivati oggi ad avere una struttura di eccellente livello. Stiamo realizzando tante cose e altre molto importanti vedranno la luce nel prossimo futuro. Questo golf ha di fatto cambiato la mia vita, le mie amicizie e il mio modo di vivere.

 Colline del Gavi può vantare un percorso molto bello e vario, l’ambiente è piacevole e informale, i nostri soci amano vivere il club non solo in gara, nessuno va via dopo che ha terminato di giocare. Come me lo immagino tra dieci anni?

 Un club moderno e funzionale dotato di un bellissimo resort, una beauty farm, una piscina e un ottimo ristorante, ovvero il cuore pulsante da cui, in meno di 100 metri, partono tutti e tre i nostri percorsi, per vivere il golf totalmente immersi nella meravigliosa natura del Monferrato”. 

 

Margara

In meno di un’ora, attraversando colline e vigneti, raggiungiamo Margara. Nato nel 1972 per volere del suo visionario fondatore, Glauco Lolli Ghetti, affermato armatore e uomo di grande carisma con la passione per il golf. Il circolo ha festeggiato quest’anno i suoi primi 50 anni con una serie di eventi celebrativi e ospitato per il secondo anno consecutivo l’Open d’Italia femminile. “È stato un anno di grandi emozioni – ci racconta Maria Amelia Lolli Ghetti, che dal 2006 guida Margara con la stessa passione ed entusiasmo del padre -, a partire dalla mostra fotografica dedicata ai 50 anni del circolo.

Abbiamo organizzato un incontro sulla figura di mio padre, coinvolgendo i suoi collaboratori più stretti. Tante sono state le emozioni perché riaffiorano i ricordi più belli e il fatto di condividerli con chi ha vissuto al suo fianco lavorativamente parlando è stato molto forte e speciale. Se ce n’era bisogno mi ha lasciato ancora più motivazione ed entusiasmo per continuare a far crescere questo circolo. Mio padre adorava i giovani e ci credeva moltissimo e questo non è cambiato oggi, anzi, il nostro resta in primis un club in cui la famiglia e i giovani sono un caposaldo importante. Il successo è merito di un grande team molto coeso, formato da persone che sono a Margara da una vita, a partire dal superintendent, Maurizio Novella, che iniziò come caddie, a Giulio Griffi, che è qui da 40 anni e che quando è entrato non sapeva nemmeno cosa fosse il golf, a suo figlio Gian Marco, che qui è cresciuto e oggi ricopre il ruolo di direttore al posto del padre, ai nostri maestri di golf, Paolo Missaglia, Emanuele De Michelis e Andrea Cerri, e tutti i ragazzi della segreteria. Io non potrei pensare a Margara senza questa squadra, sono tutte persone che sentono il club come la loro seconda famiglia, se non qualche volta addirittura la prima”. 

Dopo aver disputato oltre 22 tornei del Challenge Tour e numerosi Campionati Nazionali, Margara è diventato una realtà riconosciuta a livello nazionale e internazionale, accogliendo ogni anno migliaia di turisti golfisti provenienti da ogni parte del mondo. Passati i 50 anni, si apre ora un nuovo capitolo ricco di progetti e idee. “Il circolo è un’azienda in tutto e per tutto – prosegue Lolli Ghetti -, con un elemento, il campo, che è vivo ed è da curare con estrema attenzione. 

Il nostro fiore all’occhiello è il percorso Glauco Lolli Ghetti ma anche La Guazzetta è molto apprezzato sia dai soci che dagli ospiti. Su quest’ultimo vorrei apportare qualche modifica in futuro per renderlo ancora più interessante. Siamo un country club e vorrei ampliare tutti i servizi che possiamo offrire al di là del golf, far crescere sempre più il concetto di Margara come destinazione turistica, a partire dalla ristorazione, dagli impianti sportivi sino all’ospitalità. Il core business rimarrà certamente il golf, perché questo è quello che sappiamo fare bene, ma siamo anche un circolo a grande vocazione turistica e vogliamo esserlo sempre di più in futuro. Mi aspetto molto dall’anno prossimo, in cui l’Italia sarà al centro dell’attenzione mondiale per la Ryder Cup. C’è grande fermento e interesse sul nostro Paese e dobbiamo cogliere questa straordinaria opportunità. La Ryder deve diventare il ‘turning point’ per il nostro movimento e sono convinta che sarà così, con un aumento significativo del turismo golfistico soprattutto a partire dal prossimo autunno”.

Oltre al Glauco Lolli Ghetti, uno tra i più affascinati campi d’Italia per il suo disegno e per l’eccellente manutenzione, Margara colpisce per la magica atmosfera e per l’impeccabile accoglienza. Un soggiorno in una delle differenti opportunità proposte dal circolo di Fubine Monferrato (Villa Margara, i lodge, la foresteria e gli appartamenti), significa ricaricare cuore e anima, il tutto coccolati da ottimi servizi e da un personale sempre attento, disponibile e sorridente. “Come mi immagino questo circolo in futuro? Un club in cui la tradizione familiare continui ad essere un punto fermo: per questo sto coinvolgendo sempre più anche le mie figlie, Carolina e Maria Sole, che sono entrate a far parte del consiglio. E poi vorrei che sempre più italiani giocassero a golf, così come mi piacerebbe portare il nostro campo tra i primi d’Europa. Credo che si debba pensare in grande ed essere ambiziosi nella vita. Poi magari non si raggiunge tutto quello che si è immaginato ma certamente ci si va molto vicino. Avanti a piccoli passi, ma sempre con grandi progetti”.

Dici Margara e non puoi non pensare immediatamente anche alla famiglia Griffi, una vera istituzione da queste parti. Dal 1982 Giulio ha sapientemente ricoperto il ruolo di direttore sportivo, per poi passare la mano al figlio Gian Marco. “Abbiamo dieci persone che si occupano dei nostri percorsi – ci racconta quest’ultimo -, compreso il superintendent Maurizio Novella. Sono una squadra affiatata e compatta, sono tanti anni che sono qui, quasi quaranta, e sanno quindi perfettamente come gestire ogni problematica e intervento. A giugno per l’Open d’Italia e per il Campionato Nazionale Femminile il campo lo abbiamo tirato a lucido ma la verità è che sia il Lolli Ghetti che La Guazzetta sono sempre in ottime condizioni e la conferma è il feedback, estremamente positivo, che riceviamo giornalmente da soci e turisti”. Il calendario gare è sempre stato un fiore all’occhiello dell’attività del club e anche quest’anno non è stato da meno.

 “Cerchiamo sempre di coniugare un calendario interessante sia a livello di circuiti con finali sia dal punto di vista agonistico – prosegue Gian Marco Griffi -, organizzando ogni anno un torneo federale, il Trofeo Glauco Lolli Ghetti e sempre un campionato. Nel 2023 ospiteremo il Campionato a Squadre Femminile A1, a conferma della nostra vocazione rosa. Abbiamo tanti giovani dai 6 ai 18 anni che frequentano il club, oltre 60, che stanno crescendo bene sotto l’egida dei nostri maestri. L’obiettivo resta quello di farli divertire, i bambini devono principalmente fare quello, solo attraverso il divertimento possono poi aspirare a diventare dei giocatori di un certo livello”. Prima di salutare Margara incontriamo Michela Zerrilli, responsabile della comunicazione off e online del club. “Stiamo facendo un lavoro importante sulla crescita del brand, non più solo come destinazione d’eccellenza sportiva ma anche turistica a livello europeo. I numeri ci stanno dando ragione, con un aumento considerevole sia di soci sia del turismo d’Oltralpe e nord europeo. Margara è un circolo per famiglie. Avere una proprietà così appassionata al progetto rende tutto molto più semplice. Un impresa di famiglia che accoglie le famiglie, qui si respira una dimensione umana molto sentita e apprezzata da tutti Nel 2023 continueremo sulla strada intrapresa per far conoscere sempre più Margara all’estero, il volano della Ryder Cup è una grande opportunità per il golf italiano e non deve essere persa”.