Un viaggio in un’isola è sempre un’esperienza forte, ricca di emozioni, di quelle che rimangono nella memoria anche dopo tempo. Forse è la mescolanza di colori, sapori, atmosfera, oppure la piccola soddisfazione di una scoperta, come se fossimo esploratori in un paese lontano.

La Sicilia orientale promette tutto questo

Dal mare ricco di pesci ai monumenti, alla cucina, alle località, all’Etna e, perché no, anche a due campi da golf tutti da giocare: il Sicilia’s Pìcciolo Etna Golf e il Borgo di Luce I Monasteri Golf Resort & SPA.

Iniziamo il nostro viaggio da nord, dove sbarcarono i primi coloni greci. Partiamo da Naxos e Taormina. Quest’ampia area tra Catania e Messina si affaccia sul Mar Ionio, partendo dalle spiagge di Mazzarò, Lido di Taormina, Isola Bella e si inerpica fino ai 200 metri di Taormina, sale poi più su, fino ai 500 di Castelmola. 

Dopo aver fatto innamorare poeti e scrittori, Taormina affascina ogni anno milioni di turisti che arrivano in questo che Goethe ha definito un “lembo di paradiso sulla terra”.
Taormina nasce come Naxos e fu fondata dai greci intorno al 735 a.C. Ha visto il passaggio di innumerevoli dominazioni nell’arco dei millenni, che l’hanno arricchita e lasciato importanti testimonianze sia nei monumenti, che nella cultura e nel DNA.
Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Spagnoli, Francesi e Borboni. Taormina è adagiata su un altopiano roccioso, in una meravigliosa posizione a balcone sul mar Ionio di fronte all’Etna. Sospesa tra pietra e mare, lascia avvolgere da uno scenario unico per varietà e contrasti, segno anche dei diversi popoli che l‘hanno occupata. 

Sicilia orientale: mare, collina e città

Il clima è mediterraneo, senza eccessi di caldo estivo e freddo invernale. I periodi migliori per visitare l’area sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono piacevoli, mentre per godere delle spiagge va per la maggiore l’estate. L’inverno può essere freddo, ma mai rigido.

La cittadina di Taormina è collegata con innumerevoli modalità alla costa e le sue spiagge: dalla funivia ai bus, è servita da molti parcheggi, consentendo in ogni caso di godere di tutta la zona con estrema facilità. Perciò è facile scegliere il tipo di soggiorno che più piace, al mare, in collina o in città. La ricezione turistica è infatti all’altezza della sua fama mondiale. Vi sono sistemazioni per tutte le tasche e tipologie, ma sempre molto richieste. Durante l’alta stagione (che in molti alberghi è in primavera e autunno, ma non estate) è infatti difficile trovare una camera a buon prezzo. Per il lusso invece non esistono limiti.

La vera e propria cittadina di Taormina si estende ai fianchi di un corso principale, delimitato da due porte medievali: Porta Messina e Porta Catania. Corso Umberto I, culla dello shopping, è tutto un susseguirsi di boutique, negozi, ristoranti e bar.
Lungo il percorso vi sono inoltre tantissimi punti panoramici sul mare e sull’Etna fra cui gli splendidi giardini della Villa Comunale, sognati nell’Ottocento dalla scozzese Lady Trevelyan.
Per certi versi è come passeggiare in Corso Italia a Cortina d’Ampezzo, ma qui i turisti stranieri sono un po’ di più. In fondo è la sua vocazione, dai tempi dei Greci a quelli degli Arabi, dai Normanni al jet-set internazionale che orbitava attorno a Casa Cuseni nel Novecento o al Bar Mocambo della Dolce Vita. La sera infatti è all’insegna della raffinatezza e dell’eleganza. 

In Piazzetta Garibaldi, cuore del centro storico, oppure a Piazza Paladini e in Piazza IX Aprile si possono incontrare molti lounge bar, mentre Corso Umberto I e i suoi vicoli laterali sono ricchi anche di ristoranti che si aprono sulle strade o terrazze private con tavolini all’aperto.

Verso le buche “vulcaniche” del Pìcciolo

Partire da Taormina significa salire sull’Etna.
Noi raggiungeremo la vetta attraverso due tappe emozionanti: le Gole dell’Alcantara e il Sicilia’s Pìcciolo Etna Golf & SPA. Ad appena 20 chilometri da Taormina in direzione ovest, saliamo sulle pendici del vulcano e incontriamo il fiume Alcantara.

Pìcciolo Etna Golf & SPA

Qui, in un parco naturalistico, si trova un canyon naturale unico nel suo genere.
Le pareti di questa stretta e profonda valle sono infatti di lava basaltica che, in successive colate raffreddate dalle fredde acque fluviali e nell’arco dei millenni, hanno creato forme stupefacenti.
Si può scendere giù sul greto del fiume a fare una passeggiata sia in libertà da soli, che con delle guide specializzate. Come ho fatto io. Indossata la muta e il salvagente, ci siamo addentrati in gruppo per alcune centinaia di metri, risalendo il fiume attraverso passaggi spettacolari, ma sempre in assoluta sicurezza. Si passa sotto alcune cascate e si fa sosta nelle alte spiaggette, ma soprattutto si scende a tutta velocità al ritorno facendo body rafting e superando onde alte anche un paio di metri.

Lasciato anche questo incredibile angolo della Sicilia, iniziamo a salire “a muntagna” (l’Etna è femmina) e dopo 18 chilometri arriviamo al nostro meritato campo da 18 buche: il Sicilia’s Pìcciolo Etna Golf & SPA.

Il percorso è quanto mai suggestivo

Sapere di giocare sopra un vulcano, camminando sul dorso di una creatura “viva”, infonde una profonda emozione, di quelle che ti ricordi tornato a casa. Un percorso tra boschi, salite e discese, laghetti e cespugli. Un campo tecnico, da giocare con tutti i bastoni e con tanta “testa”.

Stanchi e felici del nostro giro, ci accolgono nella monumentale clubhouse, che con i suoi enormi spazi ospita i golfisti con ogni sorta di servizi e comfort. La proprietà quest’anno è passata a due validi imprenditori siciliani, che hanno deciso di rinnovare profondamente e senza risparmio questo meraviglioso campo e la sua clubhouse.
Senza dimenticare di mettere in bella evidenza il Resort con 98 camere e suites (ilpiccioloetnagolfresort.com, 0942 986384).

In marcia verso il cratere

Lasciamo i nostri amati green e saliamo su, fino alla vetta dell’Etna. Non è solo un’altissima montagna, ma è soprattutto un vulcano molto attivo, ricco di misteri geologici, tratti di storia e angoli suggestivi.

Se non si comprende questo spettacolo forse è meglio non andare. L’unico modo per provare queste forti emozioni è farsi accompagnare per mano (e con gli automezzi adatti) lungo le strade e i sentieri che, passando per alcune bocche attive, boschi e valli innevate, ci porteranno in quota. 

Vi sono diverse organizzazioni che offrono questi servizi. È possibile personalizzare l’escursione, partendo anche dall’albergo di Taormina o Catania. In genere la parte iniziale sarà effettuata a bordo di mezzi adatti a salita, che poi si lasceranno per salire a piedi in gruppo piano piano, oltre 3.300 metri. I colori iniziano con un verde intenso. Pini e castagni si alternano lungo le pendici.
Poi inizia la zona vulcanica. Tutto è bruno, lunare, totalmente spoglio. Siamo nella parte più attiva, con colate e lapilli che disegnano il paesaggio. 

Si sale infine oltre, dove inizia la neve. Tante volte in primavera si scia in questo paesaggio spoglio sotto il cielo terso e luminoso, per poi il giorno dopo scendere al mare a prendere il sole in spiaggia. Visitare l’Etna non è salire in montagna, ma vivere la potenza della natura e capire di farne parte con umiltà e amore.

La Grande Storia si incontra a Siracusa

Scendiamo quindi dalle pendici dell’Etna e dirigiamoci verso l’altra perla dell’antichità, Siracusa, ma facciamo prima tappa a Borgo di Luce I Monasteri Golf Resort & SPA. Dopo meno di 40 minuti e proprio all’ingresso di Siracusa, troviamo uno dei resort più affascinanti della Sicilia.

Un vecchio monastero benedettino completamente ristrutturato è il perno architettonico di questa raffinata struttura ricettiva. Oggi accoglie i suoi ospiti fiero delle sue 5 stelle, segno di servizi innovativi, qualità maniacale e cura nei dettagli secondo lo standard MIRA.
Da pochi mesi, infatti, la struttura è entrata nell’orbita di questa elegante catena di resort, condividendone la mission: accoglienza al top tra prestigiosi campi da golf e modernissime SPA. Caratterizzano l’intera struttura agrumeti, palme, carrubi e ulivi, un campo golf 18 buche par 71, un’ampia SPA, area fitness, una piscina esterna con idromassaggio e ben 102 camere dotate di ogni comfort affacciate sul campo golf e sulla campagna siciliana. 

Borgo di Luce I Monasteri Golf Resort & SPA

Il tutto oggetto di un profondo programma di rinnovamento. In merito a questo delicato processo abbiamo sentito Gianni Panaro, Direttore del golf di questa struttura fino al 2017 ed ora collaboratore del Gruppo MIRA, che sta curando la riapertura del Borgo di Luce I Monasteri.

“Sono molto orgoglioso di vedere che una delle più prestigiose catene alberghiere italiane esperta nel golf riversi tanto entusiasmo e investimenti proprio nella struttura dove sono cresciuto. Oltre a un intenso programma di rigenerazione del campo, abbiamo anche creato una Golf Academy diretta da Anna Nistri e sotto la supervisione del nuovo Golf Manager, Lorenzo Golser, che stanno già sviluppando l’attività didattica e sportiva, nonché l’apertura di un fornitissimo pro shop”.

Abbiamo giocato questo percorso che invita il golfista con la sua apparente semplicità. Subito ci siamo resi conto di avere a che fare con un vero e proprio “monster course”, un lunghissimo serpente insidioso che si snoda tra ulivi, agrumi e fichi d’india. I farway ti seducono spingendoti a “sparare” il driver, ma i green ti ricordano chi comanda. Ristorati nella SPA e coccolati dalle prelibatezze del ristorante, facciamo base qui per andare poi alla scoperta della città di Archimede e Dionisio, distante solo 10 minuti d’auto.

L’incanto di Ortigia

Siracusa si estende in un’ampia pianura che domina il mare e in esso si insinua proprio con la sua punta: l’isola di Ortigia. La città condivide con Taormina le stesse origini greche e la stessa epoca di fondazione, ma a differenza della prima diventata nel tempo molto più importante, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “possente”. Per darvi un’idea, considerate che il suo grande Parco Archeologico Neapolis oltre a ospitare un anfiteatro romano, latomie, catacombe, un arco trionfale, può vantare il più grande Teatro dell’intera Magna Grecia e, quindi, anche della stessa Grecia.

Ogni anno si rinnova a giugno la sua tradizione millenaria con il calendario delle “Tragedie greche”, una rassegna che rappresenta anche oggi il momento più importante della città. 

Ma entriamo a Ortigia. L’isola si estende per meno di un chilometro quadrato e offre riparo alle genti già dal 3.500 a.C., grazie alle sue numerose e preziose sorgenti d’acqua. La Fonte Aretusa è la più famosa di queste: ancor oggi infatti si possono ammirare i tanti papiri che vi crescono da millenni. La particolarità di questo centro storico risiede sia nella mescolanza degli stili architettonici, che nell’incredibile stato di conservazione, difeso anche dal fatto di essere quasi tutta prevalentemente pedonale. 

Veduta aerea di Ortigia, appendice di Siracusa

Il centro di Ortigia è costituito dalla Piazza Duomo, un grande spazio luminoso e ipnotizzante, che raccoglie le genti e le smista nei mille vicoli e stradine. Il Duomo, sorto in età medievale, ha inglobato un tempio greco dedicato ad Athena risalente al V sec a.C. che fu eretto dopo la vittoria contro i Cartaginesi.

L’edificio racchiude in sé cappelle, reliquiari e affreschi che sono delle vere e proprie opere d’arte incorniciate da colonne tortili decorate nei minimi particolari. Sulla piazza, come in tutto il centro, non mancano negozi, ristoranti e bar all’aperto e fanno tutti a gara ad offrire il meglio della cucina locale.

A Siracusa infatti si possono gustare tra i migliori piatti di pesce di tutta la Sicilia. Grazie alla piccola flotta peschereccia che esce quotidianamente sullo Ionio, i frutti di mare, i crostacei e il pesce hanno qui proprio un altro sapore. 

Diversi gli itinerari, tutti molto brevi e che sfociano nelle passeggiate sul mare: a est la Fonte Aretusa e il “Porto Grande”, a nord e ovest i coloratissimi vicoli e i chiari palazzetti residenziali.

A sud si erge il Castello Maniace, massiccio fortilizio della prima metà del Duecento voluto da Federico II di Svevia, mentre il suo nome deriva da Giorgio Maniace, comandante bizantino che fece costruire qui una fortificazione nel 1038.

Tutta la cittadina si offre ad essere vissuta nella libertà delle passeggiate in riva al mare e tra i palazzetti neoclassici, tra i tavolini dei ristoranti e i negozi di artigianato locale.

Se Taormina è indimenticabile, Siracusa è la mia preferita.

Piazza Duomo, centro dell’incantevole isola di Ortigia