Il mio swing e il mio gioco si sono evoluti nel corso degli anni, ma una cosa è rimasta costante: sono sempre sicuro quando ho un ferro in mano.

Non sono più uno dei giocatori più lunghi sul tour – non riesco a fare più di 140 metri con un wedge come fanno altri – quindi la mia abilità con i ferri è assolutamente fondamentale per il mio successo in questa fase della mia carriera.

Sembra semplice, ma il modo migliore per fare birdie è avvicinarsi il più possibile alla buca con i colpi al green.

Per farlo devi avere un buon controllo della distanza, che è possibile solo impattando la palla correttamente e con regolarità.

L’anno scorso ad esempio ho colpito così bene i ferri durante il Masters che ho avuto moltissime opportunità per fare birdie.

Due colpi specifici mi vengono in mente dell’ultimo giro di domenica: alla buca 7, quando avevo bisogno di un birdie per ravvivare il giro, ho fatto il mio fidato fade basso schiacciato e l’ho messa data.

Poi alla 16, ho giocato un ferro 8 alto in draw e la palla è caduta nel punto perfetto, ha preso la pendenza ed è finita a circa un metro dalla buca.

Quel birdie mi ha dato un vantaggio di due colpi e mi ha permesso di avere saldamente sotto controllo il torneo.

È bene notare che uno dei colpi sopracitati era un fade basso e l’altro un draw alto.

Sono sempre stato orgoglioso della mia capacità di variare la traiettoria e modellare il volo della palla in entrambe le direzioni.

I miei colpi con i ferri non sono mai esattamente uguali tra loro. Tuttavia, ci sono alcuni fondamentali che cerco di applicare ogni volta che ho un ferro in mano, e sono dei princìpi che potete usare anche voi nel vostro gioco.

La prima cosa da fare è dare una buona occhiata al lie della palla. C’è qualcosa fuori dall’ordinario? La palla è più alta o più bassa dei piedi? È in una zolla? Se è in rough, è un lie da flyer? 

Una volta valutata la posizione della palla, sposto la mia attenzione sul green. Mi piace lasciare che sia il percorso a stabilire quale tipo di colpo devo fare.

Qual è il punto esatto in cui voglio far atterrare la palla? In genere, tendo a giocare più colpi in draw quando l’asta è a sinistra e più in fade quando invece è a destra, ma ci sono delle eccezioni.

Ad esempio, a volte è più importante che la palla voli lontano da un ostacolo piuttosto che verso la bandiera.

I dilettanti non pensano abbastanza a queste cose prima di iniziare la loro routine.

COMPATTO PER AVERE IL CONTROLLO

“Metto meno sforzo sul mio corpo quando faccio lo swing rispetto a prima. Non carico più come una volta”.

Per quanto riguarda il mio set up, a causa di tutti i miei problemi alla schiena, ho cercato di evitare di piegarmi lateralmente durante lo swing, e questo inizia da come mi metto sulla palla.

Mi piace assumere una postura equilibrata e atletica che lasci libere da qualsiasi tensione le braccia e le spalle.

Una buona idea per me, che dovrebbe aiutarvi ad avere un impatto solido, è quella di tenere le spalle, i fianchi e le ginocchia in linea sullo stesso piano verticale durante tutto il movimento.

Io inizio assumendo una posizione più neutra possibile nell’address, tenendo tutto il corpo square al bersaglio e solo successivamente, apporto le modifiche allo stance e alla faccia del bastone necessarie per fare un draw o un fade, o per fare un tiro alto o basso.

Io metto la palla un po’ più avanti nello stance rispetto alla media dei professionisti sul Tour – è solo una mia preferenza – e di conseguenza tendo a ‘spazzolare’ la palla con i ferri più che a scavare a terra.

Sposterò la palla di una palla in avanti nello stance se voglio farla alzare di più, e la metterò una indietro rispetto al normale se voglio farla volare più bassa.

Quando faccio lo swing, i miei pensieri sono piuttosto semplici e diventa più una questione di feeling che di tecnica.

Non guardo il video del mio swing troppo spesso.

SPAZZOLARE O SCAVARE

“Solitamente spazzolo la palla con i ferri. Le mie zolle non sono mai molto profonde”

Preferisco sentire le cose con le mani, e poi verificare con il mio amico Rob McNamara se anche lui concorda su quello che sto sentendo. 

Il mio backswing è cambiato molto nel corso degli anni. Una volta, caricavo molto di più sul lato destro e cercavo di fare lo swing più ampio possibile.

Di conseguenza, il mio peso si spostava sulla gamba destra e la mia testa scivolava lateralmente allontanandosi dal bersaglio.

È così che un ragazzo fa lo swing. Ora, per applicare meno sforzo sul mio corpo, provo a tenere la testa e il petto più fermi e a girare sul lato destro facendo perno sulla gamba.

In gran parte, il mio backswing è legato al mio set up. In momenti diversi della mia carriera, ho tenuto le mani più basse o più alte in fase di address.

Nel mio caso, tenere le mani più in basso porta a caricare i polsi prima, mentre tenerle più in alto a caricarli dopo.

Attualmente, mi sento abbastanza neutrale nel set up, il che mi porta a spezzare i polsi all’altezza delle costole.

Una volta completato il backswing – che quasi sempre si ferma poco prima di essere parallelo al terreno, perché mi preoccupo di colpire la palla alla giusta distanza e non di andare lontano — il mio pensiero principale è quello di comprimere la palla in terra e rilasciare i fianchi.

Questo è uno dei motivi per cui il mio ultimo intervento al ginocchio è stato così importante.

CONTROLLO DELLA DISTANZA

“Il mio pensiero principale è quello di comprimere la palla e rilasciare i fianchi”

Verso la fine dell’estate, il dolore al ginocchio sinistro mi impediva di colpire forte la palla.

Scivolavo un po’, il che rendeva quasi impossibile ottenere la rotazione dell’anca necessaria a fare una palla tagliata.

L’altro mio pensiero è quello di non lasciare che le mani rimangano indietro, che mi porta a dover salvare lo swing e a manipolare la faccia del bastone con le mani – cosa che non si deve fare.

Il modo migliore per evitare di rimanere bloccati è quello di non lasciare che la parte inferiore del corpo sia più veloce delle mani nel downswing. Io penso a sincronizzare tutto il corpo quando raggiungo l’impatto.

Mi piace pensare che sia il follow-through a determinare quanto in alto volerà la palla. In realtà, il follow-through è il risultato del mio angolo d’attacco.

Quando faccio uno swing più verticale per cercare di far volare bassa la palla, mi sento come se interrompessi lo swing subito dopo l’impatto.

Al contrario, se faccio uno swing più piatto per colpire una palla molto alta, getto le mani sopra la testa e le lascio finire sopra la mia spalla sinistra.

Come ho già detto, mi considero un ‘artista’ con i ferri e uno dei miei momenti preferiti quando gioco a golf, è quando posso ‘forgiare’ un colpo con un ferro.

Non consiglio ai dilettanti di lavorare la palla quanto me, ma le basi che ho esposto qui, vi aiuteranno ad avere un impatto migliore, il che vi permetterà di colpire la palla alla giusta distanza e, si spera, a mettere più palle vicino al bersaglio, in modo da avere tante opportunità di fare birdie, come è successo a me al Masters dello scorso anno.” 

Testo raccolto da Daniel Rapaport