Il cambiamento climatico che, ahinoi, stiamo subendo in ogni ambito della nostra esistenza, nel golf in particolare ci sta facendo vivere situazioni molto delicate da gestire durante le gare di golf. 

Questo mese vogliamo parlare della gestione operativa di questi fenomeni atmosferici. Di come ci dobbiamo preparare per anticipare e per organizzare l’evacuazione del campo, quali strumenti vengono utilizzati per misurare la pericolosità delle diverse situazioni. Il coordinamento della manutenzione del campo per ripristinare i danni subiti e infine la ripresa del gioco e gli effetti del ritardo accumulato nella gestione dell’evento.

Ci ripetiamo spesso nel dire che la pianificazione è alla base di un sistema che ambisce all’eccellenza, ma in questo caso dobbiamo andare in profondità perché siamo in parte responsabili dell’incolumità dei giocatori di golf. Questi ultimi, nella consapevolezza di svolgere uno sport all’aperto, devono essere protetti dalle insidie naturali che possono diventare talvolta pericolose.

Parleremo anche delle risorse necessarie a gestire situazioni al limite. Molti circoli purtroppo hanno organici molto ridotti e quindi non sono in grado di gestire la prevenzione in modo efficace, lavorando principalmente in emergenza, quando non si può fare altro che ricorrere a soluzioni di compromesso affidate alla buona sorte.

Temporali e Forti Piogge

Oggigiorno la tecnologia ci aiuta tramite applicazioni molto sofisticate a prendere visione dell’attività temporalesca. Potendo calcolare con minimi margini di errore la distanza da punto in cui ci troviamo rispetto l’area sulla quale insistono le celle temporalesche e quindi prevedere l’evacuazione del campo con il dovuto anticipo e senza creare panico tra i giocatori.

I tour professionistici hanno a disposizione meteorologi che tengono monitorata la situazione durate tutta la durata dell’evento. Così facendo garantiscono l’incolumità non solo dei giocatori, ma anche del pubblico.

Durante i campionati nazionali organizzati dalla Federazione Italiana Golf, ormai da anni è attivo il supporto di centri meteo. Questi in contatto con il direttore di torneo garantiscono un monitoraggio costante tramite dispositivi all’avanguardia.

Se un fulmine è potenzialmente letale, non meno pericolosa è la pioggia intensa, la quale può spezzare rami dalle piante, sotto le quali per istinto i giocatori cercano riparo, rendere superfici scoscese viscide e scivolose, nonché rendere molto difficoltose le operazioni di recupero da parte del personale addetto. 

La Regola 5.7b(1) gestisce la sospensione immediata dovuta a un pericolo imminente, mentre la regola 5.7b(2) tratta la sospensione normale dovuta a campo ingiocabile o all’oscurità. Un segretario sportivo o un direttore di torneo devono conoscere bene il tempo necessario per evacuare il campo da parte dei giocatori ed eventualmente dal pubblico. Per sapere questo occorre aver camminato il campo dal punto più distante dalla club house e aver cronometrato il tempo necessario. Il risultato di questo lavoro permette di sapere esattamente quanto serve per mettere in sicurezza i giocatori.

I Tour professionistici adottano sistemi di navette e trasporti con molti addetti a disposizione. I tempi sono estremamente ridotti (durante l’ultima gara del LET in Tailandia abbiamo dovuto sospendere due volte e il tempo necessario per “svuotare” il campo è stato di 4 minuti la prima volta e di 6 la seconda), mentre durante le manifestazioni dilettantistiche uomini e mezzi a disposizione sono molto spesso limitati di conseguenza le operazioni di evacuazione sono più lente.

Durante la sospensione, lo staff del campo deve agire per ripristinare i danni subiti e rendere il campo nuovamente praticabile. Per questo servono mezzi speciali per pulire le parti del campo, in particolare i green e aspirare l’acqua dove si sono creati particolari ristagni. Infine la sabbia nei bunker soprattutto sulle sponde deve essere ripristinata. 

Anche in questo caso le procedure sono rapportate al livello dell’evento e quindi al budget disponibile. In una gara di circolo se è impossibile intervenire, perché durante il pomeriggio di un giorno festivo lo staff del campo non è operativo, l’unica alternativa è annullare il giro.

Vento

Il vento, molto attivo durante l’insolita primavera che stiamo vivendo, va gestito con molta attenzione. Non solo per i problemi degli effetti che può produrre alle palline durante il gioco, ma per il pericolo che rappresenta per le piante e i rami. Infatti, la corretta gestione del patrimonio arboreo assicura la potatura dei rami secchi e quindi il controllo costante sulla vita e sulle radici delle piante. 

Purtroppo, nella storia recente sono successi gravi incidenti che devono far riflettere gli amministratori dei circoli di golf sulla necessità di investire sulla sicurezza del personale e dei giocatori.

La necessità di sospendere il gioco per vento è molto complicata da calcolare. Potrebbe interessare solamente alcune parti del campo, in ogni caso la prudenza deve essere protagonista.

La regola 5.7c spiega che cosa devono fare i giocatori quando si riprende il gioco, dove e quando si deve riprendere, mentre la regola 5.7d elenca le procedure relative alla pallina nel caso in cui sia stata alzata oppure non sia stata alzata quando il gioco è stato interrotto, inclusa la gestione del lie (posizione della pallina) laddove sia stato modificato.