Ice man in campo, ragazzo della porta accanto nella vita di tutti i giorni.

Vi presentiamo l’americano più in forma del momento, che con un avvio di stagione stellare, ha praticamente già staccato il biglietto per la Ryder Cup di Roma.

Ironico e sensibile, ha subito conquistato il cuore di tutti gli appassionati.

Max Homa è l’americano più in forma di questo inizio 2023. Sono passati solo due mesi dalla ripresa delle competizioni ma possiamo ormai tranquillamente affermare che il fenomeno californiano abbia già praticamente staccato il biglietto per la Ryder Cup di Roma.

In otto tornei disputati sino al momento di andare in stampa con questo primo numero di Golf & Turismo Homa ha conquistato due stupende vittorie e cinque Top 10, continuando la striscia positiva cominciata nel 2022 che lo aveva già consacrato uno dei pochi ‘multiple winner’ del PGA Tour.

La sua carriera ha molto da insegnare ai giovani che vogliono intraprendere la vita del tour player, nonostante un inizio caratterizzato da un rendimento poco costante, la sua tranquillità e la sua filosofia di vita lo hanno presto portato al meritato successo.

Il 32enne di Burbank è passato al professionismo nel 2013 dopo aver concluso gli studi nella University of California.

Negli anni di collage Max ha migliorato lentamente il suo ranking anno dopo anno, fino ad arrivare a vincere nel 2013 il prestigioso individuale nelle Finali universitarie NCCA Division 1, titolo che gli è valso un posto in squadra alla Walker Cup, una sorta di Ryder Cup dilettanti che vede Stati Uniti e Gran Bretagna contendersi la vittoria con formula match-play.

Il passaggio al professionismo è arrivato quindi in seguito a un anno pieno di soddisfazioni e, sulla scia di questo ottimo stato di forma, Homa ottiene infatti buoni risultati sul Korn Ferry Tour guadagnandosi subito la carta piena del circuito maggiore.

Sembrava proprio l’inizio di una folgorante carriera. Motivato, in piena forma fisica e con tante aspettative, Homa ha però dovuto scontrarsi con qualche anno di sofferenza agonistica prima di insediarsi regolarmente sul Pga Tour.

Per ben tre volte il giovane talento viene infatti bocciato e retrocesso in seconda divisione.

Max non ne fa certo un dramma e, nel 2017, in seguito a un anno disastroso che lo vide passare soltanto due tagli in tutta la stagione, il simpatico californiano si prese addirittura gioco di se stesso dichiarando di essere stato contattato da molti caddie, tutti molto interessati a lavorare con lui per avere il week end libero!

Analisi del suo swing

In questi primi anni di professionismo Homa ha anche provato a cambiare swing alzando il piano del back per produrre un arco più ampio e guadagnare metri con il driver.

Questa modifica non ha assolutamente portato i risultati auspicati: il suo fisico è molto forte ma poco elastico dal punto di vista golfistico, non essendo quindi dotato di molta mobilità è più propenso a muoversi come un blocco unico, che è esattamente l’impressione che si ha in questo momento vedendolo giocare e vincere. Il suo gesto tecnico è infatti davvero molto compatto, non si nota nessun movimento superfluo.

Sembra proprio che nel backswing porti il bastone all’apice solo con le braccia, con il corpo che dà l’impressione di rimanere immobile per poi “svitarsi” nel downswing dando velocità con la rotazione del busto.

Una delle doti principali di Max è senza dubbio lo straordinario ritmo che riesce a mantenere uguale per ogni tipo di bastone, dal wedge al driver.

Nel takeaway utilizza una linea esterna rispetto a quella convenzionale, per poi abbassare il piano nella seconda fase del backswing. Come notiamo dalla foto sopra il talento californiano ha raggiunto l’apice del backswing ruotando molto poco i fianchi e rimanendo molto solido con le gambe. La sua energia e potenza non viene infatti ricavata sfruttando la forza del terreno ma svitando velocemente il corpo nel downswing e rilasciando le braccia senza alcun timore.

Nella foto sotto invece vediamo infatti mani e face angle in pieno rilascio, tenute sotto controllo da un corpo perfetto, già quasi completamente rivolto verso l’obbiettivo.

Uno dei passaggi più importanti del suo swing credo sia la ripartenza dall’apice del backswing.

Come si può vedere dalla foto sotto, Homa abbassa il piano e chiude leggermente l’angolo del polso sinistro e di conseguenza anche del face angle, ma allo stesso tempo riesce a mettere il gomito destro in posizione perfetta, pronto ad andare davanti al corpo nella fase d’impatto. Gli angoli della schiena e delle gambe sono davvero impeccabili, da quella posizione è difficile sbagliare!

Sono davvero curioso di vedere come si comporterà quest’anno nei major, fino ad oggi infatti non è ancora riuscito a performare al meglio nei quattro eventi più importanti della stagione golfistica.

Max ha dichiarato che la sua strategia di gioco è molto semplice: mettere la palla in pista, prendere il green nei colpi convenzionali e non fare bogey! “Senza perdere colpi è facile giocare sotto par” ha dichiarato. Semplice ma un po’ scontata direi!

Curiosità fuori dal campo

Fuori dal campo il campione americano ha una vita sociale molto attiva e si è sempre dimostrato disponibile con la stampa e con il pubblico.

Max è stato infatti uno dei primi ad accettare di giocare durante un torneo, il Farmers Insurance Open a Torrey Pines, una buca con gli auricolari, per rispondere in diretta alle domande dei telecronisti.

Anche su Twitter e sui social in generale è molto attivo e la maggior parte del tempo lo passa a commentare in maniera spassosa gli swing che i suoi fan gli inviano per chiedergli qualche consiglio.

Un bel personaggio insomma che piace molto al pubblico, divertente e ironico fuori dal campo ma molto tranquillo e poco espressivo durante la competizione, un vero ice man quando è in contention.