Con Tiger Woods analizziamo uno dei suoi marchi di fabbrica, lo stinger, ideale per poter competere in ogni condizione di gara, soprattutto nelle giornate ventose.  Ecco come ha cambiato la sua esecuzione dal 2000 a oggi.

IMPATTO

Tutto sembra in linea sullo stesso piano verticale mentre il bastone si avvicina al terreno. La parte inferiore del corpo si sta togliendo, ma il petto è ancora sopra alla palla (foto a sopra).

C’è un colpo che elettrizza il pubblico più di qualsiasi altro: il mio stinger.

Ho sviluppato questo colpo basso dal tee alla fine degli anni ’90 per assicurarmi di poter competere in qualsiasi condizione di gara.

In particolare lo stinger mi avrebbe avvantaggiato nelle giornate ventose dell’Open Championship, quando non si riesce a controllare nulla che voli troppo in alto. 

Lo stinger non è stato un colpo facile da padroneggiare. Per eseguirlo sono dovuto diventare più forte, in particolare negli avambracci, per poter fermare lo swing subito dopo l’impatto.

Dopo un sacco di campo pratica, mi sono finalmente sentito a mio agio nell’eseguirlo in gara, ed è stata una costante – con lievi variazioni – durante tutta la mia carriera e tutti i miei cambi di swing.

Vi confido una cosa che potreste non sapere: non sono stato io a inventarmi il nome “stinger”, il merito va alla rivista di Golf Digest.

Nel 2000 Golf Digest mi chiese di spiegare questo colpo per un articolo. Il fotografo (Stephen Szurlej), accovacciato a circa 9 metri di fronte a me, mi disse di colpire uno stinger sopra la sua testa.

Non credo si rendesse conto di quanto parta bassa questa palla: era a terra, e io ne colpii uno che gli mancò la testa di non più di qualche centimetro.

Il ronzio della palla sfrecciatagli così vicina lo convinse rapidamente a scattare il resto delle foto azionando l’otturatore a distanza.

La foto di questo primo colpo, con la palla nell’inquadratura, fu pubblicata sulla rivista accanto al titolo “Il super stinger di Tiger”.

Per quel che ne so, quella fu la prima volta che qualcuno definì quel colpo uno stinger, ma il nome è rimasto.

Alcune delle foto di quel servizio sono incluse in questo articolo, così potete confrontarle con come gioco questo colpo due decenni dopo.

Ecco cosa significa “coprire” la palla. Notate inoltre come in questa stessa foto le mie mani siano quasi sopra alla palla, mentre la testa del bastone è molto indietro.

Rimane così fino all’ultimo millisecondo, quindi raggiunge e comprime la palla da una posizione priva di loft.

Sebbene i miei pantaloni fossero un po’ larghi nel 2000, posso assicurarvi che la mia gamba sinistra era dritta all’impatto, come invece si vede bene qui a sinistra.

È impossibile enfatizzare troppo quanto sia cruciale avere un colpo sicuro dal tee— un di quelli che siete certi prenderà il fairway quando ne avete davvero bisogno.

Ho sempre sentito di avere maggiore controllo quando colpisco dall’alto verso il basso.

Ecco perché, quando devo mettere una palla in gioco con il driver, di solito eseguo un fade controllato. Non sarà lungo quanto un drive normale ma so di poterlo controllare. Scelgo lo stinger solo se il terreno è duro e non devo volare nulla.

È molto più facile mandare dritto un colpo basso: si perde un po’ di distanza ma il colpo è più affidabile.

All’Open Championship del 2006, dove giocai un drive solo in tutta la settimana, usai lo stinger innumerevoli volte e vinsi con due colpi di vantaggio.

FINISH

Il bastone rimane vicino e abbastanza basso dopo l’impatto. Questa è la prova che non ero troppo verticale all’impatto.

Un’altra chiave per eseguire lo stinger è fermare il follow-through il più rapidamente possibile. Mi sento come se stessi fermando le mani subito dopo l’impatto, anche se queste foto mostrano che lo slancio ha portato le braccia e il bastone ben oltre quel punto (foto sopra e a destra).

Servono avambracci forti per controllare il bastone in questo modo ma è necessario. Più in basso voglio far volare la palla, prima fermerò lo swing.

Ricapitolando: avvicinatevi alla palla, “copritela” e fermate il finish. Ecco come eseguire un vero stinger.

Alla fine degli anni ’90 usavo quasi esclusivamente un ferro 2 per eseguire questo colpo. Poi il design dei legni 3 è migliorato e sono riuscito a tenerla bassa anche con quel bastone.

Adesso, siccome non colpisco il ferro 2 o il legno 3 come prima, a volte eseguo lo stinger anche con il driver per guadagnare qualche metro in più.

La mia tecnica per fare questo colpo è cambiata leggermente nel corso degli anni, ma molti dei principi di base sono rimasti gli stessi, come potrete vedere se confronterete le mie foto recenti con la maglietta nera con quelle dell’articolo del 2000.

È bello sapere che, dopo tutto questo tempo, è ancora un amico fidato.

GALLERY STINGER 2020

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GALLERY STINGER 2000

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