Quando un nuovo giocatore sale alla ribalta vincendo o dimostrandosi molto competitivo all’interno del field di nomi ben noti, veniamo immediatamente colpiti dal suo talento o dalla sua tecnica sopraffina.

Ultimo esempio è sicuramente Will Zalatoris. Il 24enne di San Francisco ha espresso un gioco preciso e sicuro arrivando secondo al Masters al suo esordio, portando a sei i Top Ten nella sua prima stagione completa sul PGA Tour.

Ci troviamo di fronte ad un talento incredibile supportato da un potenza di gioco importante al punto da lasciare a bocca aperta persino Bernhard Langer, che dopo aver giocato i primi due giorni insieme a lui ha dichiarato: “Dove giocavo il ferro 5 ho visto Will tirare il 9, segnatevi questo nome perché ne sentirete parlare”.

Come riesce un giovane golfista a raggiunge questo livello di gioco in così poco tempo?

La risposta è molto semplice: il talento non basta, occorre una preparazione accorta e mirata per sviluppare e consolidare un talento. Il metodo di lavoro che storicamente ha accompagnato i giovani golfisti nei loro allenamenti è sempre stato quello della pratica intensiva, ore e ore di swing cercando di affinare il movimento pallina dopo pallina.

Questo purtroppo comporta un alto numero di abbandoni da parte dei giovani aspiranti giocatori in particolare per coloro che non presentano immediatamente uno spiccato talento nel colpire la pallina.

L’apprendimento motorio tra i 4 e i 12 anni è fondamentale per garantire uno sviluppo cognitivo corretto e permettere a tutti i bambini di consolidare il loro talento o di migliorare alcune lacune che ne avrebbero precluso l’attività golfista e non solo.

Oggi la ricerca scientifica ci dimostra che tutti i ragazzi, talentuosi o meno, posso e devono aspirare a poter giocare a golf al meglio dello loro possibilità. Com’è possibile tutto questo?

Avete mai sentito parlare di:
Coordinazione oculo-manuale
Schemi motori di base
Propriocezione
Abilità motorie
Differenziazione della forza

Cercherò di spiegarvi in modo semplice cosa significano questi cinque aspetti dell’allenamento:

1. Coordinazione oculo-manuale significa insegnare ai bambini come lanciare e afferrare un oggetto. Nel golf è fondamentale per poter gestire al meglio il sistema occhio, mano, bastone, pallina.

2. Gli schemi motori di base sono quei movimenti primitivi che i giovani imparano durante i primi anni di vita. Può succedere che per svariati motivi questi non si sviluppino correttamente. Mi riferisco allo strisciare, rotolare, valicare, saltare e correre.

3. La propriocezione è riferita alla possibilità di mantenere l’equilibrio su superfici diverse e conseguentemente di allenare i piedi.

4. Le abilità motorie sono tutti quegli aspetti più complessi di gestione del corpo nello spazio. Per esempio l’orientamento, la presa di decisione e i gesti coordinativi complessi (es: tirare a canestro).

5. Differenziare la forza significa riuscire a gestire la contrazione muscolare in modo fine e volontaria, per esempio stringere il grip e rilassare le braccia o fare un putt da 30 centimetri piuttosto che da 20 metri.

Alla luce di questo, come deve essere strutturato l’allenamento delle giovani leve? Possiamo sintetizzare il concetto con una frase molto semplice: “Meno palline in campo pratica, più attività motoria specifica adatta all’età del bambino”.

Tutto questo è possibile affiancando al giovane golfista un team di esperti nel settore, che si prendano cura di tutti gli aspetti.

In BOLD abbiamo creato uno spazio dedicato ai giovani e organizzato un modello di allenamento suddiviso in tre aree: schemi di base, coordinazione e tecnica. Esercizi in palestra con attrezzature specifiche e simulatori Trackman di ultima generazione permetteranno a tutti i ragazzi di diventare il Will Zalatoris del futuro. Vieni a scoprire insieme a tuo figlio il nostro progetto innovativo!

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