L’Augusta National richiede più colpi specifici rispetto a qualsiasi altro percorso del mondo.

Non è un caso che 17 giocatori abbiano vinto il Masters almeno due volte e che gli stessi, anche coloro che ora giocano sul Champions Tour, appaiano sulla prima pagina del leaderboard praticamente ogni anno.

Il motivo è che ci sono alcuni colpi che bisogna saper effettuare per giocare bene su questo campo ma, una volta realizzati, si ha sempre la possibilità di poter ambire a indossare la Giacca Verde.

Prendete il sottoscritto per esempio: ho vinto il primo Masters a 21 anni, quando ero più potente di chiunque altro, e l’ho rivinto per la quinta volta a 43 nel 2019, quando ho concluso solo al 44° posto tra i drive più lunghi della settimana.

Mi sento sempre sicuro di me quando vado a giocare ad Augusta, perché conosco i colpi che devo effettuare per essere in contention, e mi assicuro sempre di averli messi a punto già prima di imboccare la Magnolia Lane il primo giorno.

Qui di seguito ve li presento: anche quest’anno, come in ogni edizione, la mia preparazione per il Masters si è focalizzata nell’allenare questo tipo di colpi.


FARE UN DRIVE CON IL DRAW: Pensate a colpire la palla verso l’alto e a distendervi

L’anno scorso sapevo di avere buone possibilità di vittoria quando ho iniziato a sentirmi a mio agio nel colpire il drive col draw già nei tornei precedenti il Masters.

Il mio drive di riferimento è di solito un fade controllato, perché tenere il colpo in fairway mi consente di sfruttare al massimo il mio punto forte, ossia i ferri.

Ma essere in grado di far curvare il drive da destra a sinistra è un enorme vantaggio su alcune buche di Augusta, in particolare la 13, un par 5 dove ho fatto birdie tre giorni su quattro l’anno scorso.

Nel mio caso quando devo tirare un drive con il draw tutto ha inizio sin dall’address. Chiudo un po’ le spalle rispetto al bersaglio (le allineo a destra) e sposto il piede destro un po’ più indietro rispetto alla linea di tiro, il che mi aiuta a girare meglio i fianchi ora che non sono più un ragazzino.

Nel backswing porto il bastone più esterno alla linea di tiro, il che mi aiuta a sentirmi come se stessi creando spazio, per poi farlo ricadere sotto il piano dello swing nel downswing.

È tenendo il bastone interno alla linea di tiro, con il gomito destro vicino al fianco, che ottengo una rotazione della palla da destra a sinistra.

Io colpisco la palla con un angolo d’attacco leggermente negativo quando faccio il mio solito fade, ma per fare draw devo invece colpirla dal basso verso l’alto e distendere il corpo verso il bersaglio nel finish (foto sopra).

Dovete avere la sensazione di tirare la palla verso l’alto e di essere completamente allungati in avanti se volete fare un bel draw.

L’altezza del mio follow-through è un indicatore di quanto in alto volessi colpire la palla. Se sto provando a tirarne una altissima, farò in modo che le mie mani finiscano ben al di sopra della testa nel finish.


TIRARE UNA PALLA ALTA CON IL FERRO: Mantenete il corpo indietro fino a quando la palla non è decollata.

Per mettere la palla in asta sui green pieni di pendenze di Augusta spesso devi tirare la palla molto alta e farla atterrare delicatamente, specialmente nei par 3 come la buca 4 di 220 metri, dove a volte mettono la bandiera dietro al bunker sul lato destro del green. Praticamente è tutto volo.

Quando gioco i ferri metto già la palla un po’ più avanti nello stance rispetto alla media dei professionisti sul Tour, ma per giocare palle alte con i ferri ad Augusta sposto la palla ancora più in avanti (di solito lo spazio di una pallina).

Più la palla è avanti nello stance più aumenterà il loft del bastone all’impatto. Una cosa è certa: non sto cercando di schiacciare la palla.

Faccio altre due cose per alzare la traiettoria della palla: allargo lo stance ed eseguo un backswing più ampio.

Entrambi questi accorgimenti mi mettono in condizione di appiattire l’angolo del bastone quando vado a impattare, cosa che farà volare la palla più in alto del solito.

Nel downswing il mio obiettivo è quello di tenere il corpo dietro alla palla fino al momento dell’impatto. Se vi spostate in avanti, anche solo di pochissimo, la palla volerà troppo bassa.

E proprio come quando voglio fare un draw alto con il driver, la mia posizione nel finish indicherà come ho colpito la palla all’impatto.

Più alto sarà il finish più alto sarà il volo della palla. Quella sensazione di distendere le braccia e il bastone attraverso l’impatto farà alzare la palla.


GIOCARE I PUTT LUNGHI AD AVVICINARSI: Siate precisi con il vostro primo putt

Ogni anno ad Augusta mi è capitato di giocare almeno un paio di putt da oltre 30 metri, dovendo pure passare sopra un paio di gobbe.

I green sono così rapidi e difficili che il controllo della velocità è cruciale per evitare di fare bogey o peggio.

La verità è che è quasi impossibile fare pochi putt. Sono sicuro che ci sono, anche sul vostro campo, green dove fare due putt vi sembra già un successo.

In quelle situazioni dove si hanno poche possibilità di imbucare l’attenzione dovrebbe essere rivolta a dove si vuole lasciare la palla per il putt successivo.

Non intendo una zona in cui volete fermare la palla ma individuare il posto esatto dove volete che si fermi. Questo tipo di attenzione ai dettagli renderà molto più facile ottenere il risultato desiderato.

Quindi dove è meglio sbagliare?

Idealmente volete che la palla finisca sotto la buca, così potete essere aggressivi con il putt di ritorno in salita e buttarla dentro senza alcuna incertezza. 

Non dovete considerare il putt di avvicinamento come un birdie mancato. Sapersi avvicinare alla buca è un’abilità preziosa da avere nel gioco corto.

Questo è particolarmente vero per noi che giochiamo i major ma non sottovalutate il vantaggio di fare due putt, anche quando tutto ciò per cui state giocando è il vostro orgoglio.

Ho dovuto essere prudente sul green molte volte in carriera e tutto sommato non me la sono cavata così male.


INCHIODARE UN PITCH: Fate uno swing deciso. Non abbiate paura!

Molto è stato scritto su come i green di Augusta facciano una selezione naturale tra i buoni e i cattivi puttatori ma vi assicuro che lo stesso è vero anche per il gioco corto.

Considerando il numero di pendenze e la velocità dei green, per approcciare bene un giocatore deve davvero saper controllare la palla in maniera perfetta.

Un colpo che faccio sempre ad Augusta è un pitch che fa un rimbalzo, si inchioda e poi rotola piano.

Mi consente di far atterrare e fermare la palla sul gradino giusto, invece di provare a indovinare quanto rotolerebbe la palla, cosa che avrei dovuto fare se avessi giocato un pitch normale.

Per ottenere questo tipo di colpo prendo il mio wedge da 60 gradi, sposto la palla indietro nello stance e apro un po’ la faccia del bastone (foto sopra).

Questa posizione  renderà più basso il volo della palla e la faccia aperta aiuterà a generare più spin.

A questo punto colpisco la palla in modo deciso, sempre mantenendo la faccia del bastone square rispetto a dove voglio farla atterrare (foto a destra).

Colpire con forza la palla verso il basso la farà partire forte, ma le farà anche avere molto spin.