Abraham Ancer ce l’ha fatta alla seconda buca di playoff. L’americano con passaporto messicano vince la sua prima gara sul PGA Tour e per farlo sceglie nientemeno che un WGC, il FedEx St. Jude Invitational (nel suo palmarès finora solo il successo nell’Emirates Australian Open 2018)

Sul filo di lana del sudden death ha battuto il campione Masters Hideki Matsuyama e Sam Burns, grazie a un putt di due metri per il birdie, nella ripetizione della buca 18 (in par tutti e tre nel primo tentativo). Ancer ha vinto l’evento al TPC Southland (Memphis, Tennessee) dopo che il putt di Burns, più corto e sulla stessa linea, ha mancato il bersaglio.

“È incredibile”, ha detto Ancer, il trentenne ex giocatore dell’Università dell’Oklahoma nato a McAllen, in Texas. “Sentivo di aver lasciato così tanti colpi là fuori nelle seconde nove, e invece…”

Ancer, che è arrivato secondo al Wells Fargo di maggio, ha giocato in modo più aggressivo nel secondo turno extra sul par 4 della 18. “Sono andato dritto sulla bandiera e il colpo ha funzionato perfettamente nella mia mente. Poi è partito proprio come lo immaginavo”, ha detto.

Harris English, il leader dopo ciascuno dei primi tre giri, ha rovinato tutto sulle ultime otto buche con due doppi bogey e un bogey. Gli sarebbe bastato chiuderle tutte in par per vincere a mani basse, con quattro colpi di vantaggio. La sua debacle finale ha consegnato il titolo ad Ancer, Burns e Matsuyama.

Ancer ha chiuso con – 2 (67 62 67 68) per raggiungere Matsuyama e Burns a 16 sotto il par. Per Matsuyama un 63 e per Burns 64. English è finito un colpo indietro con un disastroso un 73.

English stava cercando il quinto titolo della sua carriera – e il terzo in questa stagione – ma è davvero crollato nelle ultime buche. In vantaggio di due colpi a -20 al giro di boa dell’ultimo giro, ha giocato le seconde nove 5 sopra, mancando anche un birdie da due metri alla 18 che almeno lo avrebbe portato al playoff. Ci sarebbe stato anche l’australiano Cameron Smith, se non avesse tentato un colpo folle alla 18, lontanissimo dal fairway per un terribile slice col driver. Anziché accontentarsi di un layup che, si è visto poi, gli avrebbe consentito di recuperare il par, ha centrato in pieno un albero finendo fuori limite. Inevitabile il doppio bogey, che da primo lo ha fatto precipitare al quinto posto. Stesso piazzamento anche per Paul Casey e Daniel Berger.

Bryson DeChambeau, due colpi dietro English dopo un terzo giro a 63, come lui ha perso la bussola sulle ultime nove. Le ha chiuse con un doppio bogey e tre bogey per un pessimo 74 che non l’ha visto andare oltre l’ottavo posto.