Tiger Woods torna a far luce sulle sue condizioni fisiche in occasione del giro finale al JP McManus Pro-Am, evento che ha segnato il suo ritorno sui campi da golf dopo il suo ritiro al PGA Championship, Southern-Hills.
Prove generali prima dell’appuntamento di questa settimana a St Andrews con il 150° Open Championship.

Tiger aveva già pianificato di giocare lo U.S Open ma ha dovuto arrendersi ai dolori che il suo corpo gli lanciava. “Fisicamente, non ero in grado di farcela. I miei problemi alle gambe avrebbero messo a repentaglio la mia partecipazione all’Open Championship e questo era fuori discussione. È un torneo storico, si gioca nella Casa del Golf e sono alquanto fortunato ad essere nell’elenco dei past champions, ad aver vinto a St Andrews e ho intenzione di tornare a giocarci. Non so quanto ancora sarò in grado di competer a questi alti livelli, perciò, sfrutterò tutte le occasioni possibili finché ne avrò le possibilità”.

Woods, dopo aver avuto un incidente a febbraio 2021, il quale causò traumatiche ferite, decide di partecipare a solo due eventi ufficiali tra cui, il Masters e il PGA Championship ma, in quest’ultimo,  fu costretto a ritirarsi al termine del terzo giro.

Tra le sue dichiarazioni, la gran fortuna di aver conosciuto Arnold Palmer, colui che contribuì a rendere l’Open Championship il torneo che è oggi e quanto sia fondamentali tutti i traguardi che ha raggiunto. “Basta guardare i nomi sulla Claret Jugs per notare il salto temporale. Tutti i campioni che hanno conquistato quella brocca d’argento sanno quanto sia difficile giocare su questo percorso e affrontare le insidie delle condizioni meteo.

“Vincere l’Open Championship è impressionante ma, soprattutto, per me è magico aver vinto nella Casa del Golf”

Le condizioni della gamba di Woods stanno migliorando ma è visibile ancora la sofferenza.

Dopo tutti i suoi trascorsi, le operazioni e gli incidenti, è grato di poter trascorrere del tempo con i suoi figli e giocare con il piccolo Charlie.

“Non so cosa mi riserverà il futuro. Di certo, se l’anno scorso, mi aveste chiesto se avrei di nuovo giocato a golf, tutti i medici avrebbero detto assolutamente di no e invece eccomi qui. Sarò sempre in grado di giocare, non importa se con la mia gamba, o una artificiale”.